2018 ANNUARIO |
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2018 ANNUARIO sommario 2 Direttore responsabile Antonio Junior Ruggiero Le convergenze virtuose da cui ripartire 3 Italia Energia annuario Gocce di energia Redazione: di Antonio Jr Ruggiero Il messaggio delle istituzioni Agnese Cecchini (Direttore editoriale 4 Federico Testa, presidente Enea Gruppo Italia Energia), Ivonne Carpinelli Via Valadier 39, 00193 Roma 8 Tel. 06.87678751 Fax 06.87755725 Pubblicità e Comunicazione: 12 Camilla Calcioli Tel. 06.87754144 c.calcioli@gruppoitaliaenergia.it Raffaella Landi 16 Tel. 06.87757022 r.landi@gruppoitaliaenergia.it 18 Grafica e Impaginazione: Paolo Schneider Graziosi Tante opportunità per lo sviluppo nazionale Stefano Laporta, presidente Ispra-Snpa Le sfide ambientali ancora da vincere Riccardo Basosi, rappresentante italiano Energia in Horizon 2020 e delegato Miur Set Plan EU L’orizzonte italiano dell’innovazione avanza in Europa Antonio Decaro, presidente Anci e sindaco di Bari Lo sviluppo sostenibile dei Comuni italiani Laurent Schmitt, segretario generale Entose-e Tso in Europa: l’interoperabilità al primo posto La parola agli stakeholder Gruppo Italia Energia Stampa: 20 Copygraph sas, via Antonio Labriola, 38/40 24 00136 - Roma Tel. 06 39735375 Registrazione presso il Tribunale di Roma 111/2015 28 Copia cartacea: € 35 (Iva assolta dall’editore) 32 Marino Berton direttore generale di Aiel Roberto Saccone presidente di Assoclima Walter Righini presidente di Fiper Giuseppe Sbarbaro amministratore unico di Utiliteam contenuti sponsorizzati L’indirizzario Manoscritti, fotografie e disegni non richiesti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Le opinioni e i giudizi pubblicati impegnano esclu- sivamente gli autori. Tutti i diritti sono riservati. È vietata ogni riproduzione 36 52 Associazioni Istituti di ricerca, consulenza e università senza permesso scritto dell’Editore. La pubblicazione è stata chiusa nel mese di luglio 2018. 48 56 Credit www.shutterstock.com 66 Prodotto editoriale di ® Interviste 53 60 63 Agenzie Organismi di certificazione Associazioni europee Vincenzo Mauro Cannizzo, presidente Apce Paolo Trombetti, presidente Iatt Novità Nuova pubblicazione Fiper 66 Eventi contenuto sponsorizzato |
Le convergenze virtuose da cui ripartire di Antonio Jr Ruggiero Leggendo le opinioni raccolte in Italia Energia 2018 si coglie un comune denomi- natore: l’impegno a trasformare i problemi in opportunità. Aspetti come la gestione dei rifiuti e delle acque, il monitoraggio ambientale, la transizione energetica, le nuove abitudini di consumo, solo per ci- tarne alcuni, destano l’idea che le sfide da vincere siano troppe. È incoraggian- te notare, invece, che tutti gli stakehol- der considerano questa importante era di cambiamenti come un punto di partenza verso un sistema realmente sostenibile. Senza dubbio l’economia circolare è un aspetto che può fare la differenza. A so- stenerlo è anche l’Enea che si è candidata ad Agenzia nazionale per questo settore. “L’economia circolare può essere fonte di grande ricchezza”, spiega a Italia Energia il presidente Federico Testa. “Se riuscia- mo a individuare i legami tra sostenibilità ambientale e ricadute economiche sul ter- ritorio, ambiti che spesso teniamo sepa- rati, possiamo avere una carta da giocare nella crescita economica”. Per Testa, inoltre, “in Italia ci sono la sen- sibilità e la capacità di fare ricerca avan- zata”. Proprio il tema della R&D può es- sere considerato la misura di quanto il nostro Paese sia pronto a trasformare i problemi in opportunità. In questo senso una fotografia accurata è stata scattata per il nostro annuario da Riccardo Basosi, rappresentante italiano Energia in Horizon 2020 e delegato Miur Set Plan EU. In particolare, nei primi quattro anni del Programma europeo di sostegno alla ri- cerca Horizon 2020 il Sistema Italia ha re- gistrato un tasso di successo dei progetti candidati a finanziamento del 14%, con un netto miglioramento rispetto a quanto fat- to in passato per altri schemi di sostegno. 2 I primati nazionali si concentrano nell’area “Low carbon energy”, a testimonianza di come imprese e soggetti di ricerca stia- no cavalcando la sfida della riconversione energetica sostenibile. Non solo tecnologia. Per vincere le sfide della transizione energetica e ambientale servono le persone. A sostenerlo è Anto- nio Decaro, presidente di Anci e sindaco di Bari, intervistato nella nostra rivista: “La sfida più importante e complessa è cam- biare le abitudini consolidate dei cittadini. Dai piccoli gesti quotidiani, come fare la raccolta differenziata, ai grandi processi, come attivare percorsi di economia circo- lare”. A conferma della convergenza tra temi e strategie degli stakeholder con cui Ita- lia Energia si è confrontata c’è l’azione di Ispra, che prevede di intensificare le attività di comunicazione rivolte proprio alle persone, per far meglio conoscere e comprendere la grande mole di lavoro che l’istituto porta a termine ogni anno in campo ambientale. Secondo il presidente Stefano Laporta i dati vanno “trasformati in indicatori per poter essere utili al deci- sore politico, alle realtà economico-sociali e ai cittadini”. |
Gocce di energia Tra 2017 e 2018 sono stati molti i pas- saggi normativi e istituzionali che hanno segnato profondamente, direttamente o indirettamente, il settore energetico. Qui di seguito proponiamo una breve sintesi di alcune decisioni fondamentali che dan- no il senso di come si stia sviluppando in Europa e in Italia il processo di transizione sostenibile. La coda dello scorso anno sarà sicura- mente ricordata in questo settore per l’ap- provazione della Strategia energetica nazionale. Un documento che innalza gli obiettivi su efficienza e rinnovabili e pun- ta sul binomio Fer-gas. I dubbi sulla Sen sono legati alla sua efficacia come do- cumento di indirizzo a lungo termine alla luce dei cambi istituzionali che caratteriz- zano il 2018. protagonisti dello scenario energetico ita- liano nel 2018. Nel secondo caso, invece, l’auspicio è che si possano ripetere nel campo ambientale i risultati ottenuti con la regolazione per l’idrico. Il D.Lgs di re- cepimento della “Directive alternative fuel iniziative”, infine, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a gennaio 2017, preve- dendo sviluppi sul fronte della mobilità a Gnl, idrogeno, elettrico e biometano. Non solo. Un’altra colonna del passato Governo è stato il Piano Industria 4.0 va- rato nel 2016, poi divenuto Impresa 4.0 l’anno successivo per aprirsi maggior- mente alle Pmi. Un programma che sta spingendo forte sulla digitalizzazione e l’automazione delle aziende; processi che devono essere integrati con consumi di energia “green” e con l’efficientamento energetico per essere realmente sosteni- bili dal punto di vista ambientale. Oltre i confini italiani troviamo proprio in Europa un forte attivismo sul fronte dei provvedimenti per l’energia. In questo caso da citare l’approvazione del Pac- chetto sull’economia circolare al Par- lamento Ue il 18 aprile 2018, contenen- te quattro direttive che pongono obiettivi più sfidanti nel campo dei rifiuti, oltre al III Mobility Package lanciato il 17 maggio di quest’anno dalla Commissione europea a chiusura del lavoro fatto per l’Unione dell’energia. Da citare, infine, anche il I pacchetto di misure della strategia per la finanza sostenibile proposto il 24 mag- gio dall’Esecutivo Ue. Con uno sguardo al prossimo futuro occorre comprendere cosa accadrà nelle discussioni avviate a maggio 2018 tra Consiglio europeo, Eu- roparlamento e Commissione per la re- visione della Direttiva FER, dalle quali emergerà il nuovo obiettivo sulle fonti so- stenibili per il 2030. Nel novero dei grandi passaggi dell’ulti- mo anno si possono citare anche il varo del Decreto biometano, la legge di bi- lancio entrata in vigore il 1° gennaio che ha affidato la competenza sui rifiuti all’Au- torità per l’Energia (divenuta così Arera) e il recepimento della Direttiva Ue Dafi. Nel primo caso si tratta di un provvedimento per la promozione del biometano e degli altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti che ha lanciato fortemente que- sta filiera rendendola uno dei maggiori 3 |
Tante opportunità per lo sviluppo nazionale Intervista a Federico Testa, presidente Enea di Ivonne Carpinelli Quali saranno i principali campi d’azione dell’Enea quest’anno? In Italia ci sono la sensibilità e la capacità di fare ricerca avanzata In questo 2018 puntiamo a ultimare la costruzione a Fra- scati del centro di eccellenza internazionale Divertor To- kamak Test facility (Dtt) per la ricerca sulla fusione nucle- are. Sono stato contento dell’ampia partecipazione delle Regioni al bando per l’assegnazione del sito di ricerca (Piemonte, Lazio, Veneto, Liguria, Puglia, Toscana ed Emilia-Romagna, Campania, Basilicata e Sardegna) che hanno lanciato un bel segnale al Paese: anche in Italia ci sono la sensibilità e la capacità di fare ricerca avanzata. Da oltre un anno puntiamo sul tema dell’efficienza ener- getica e degli interventi di “deep renovation”, soprattutto sui condomini costruiti tra gli anni ’50 e ’70 nelle peri- ferie, dove intervenire è particolarmente significativo. Il quadro normativo delineato con l’aiuto del Governo offre le condizioni utili a far partire un lavoro importante, sia per il contenimento delle emissioni, sia da un punto di vista economico: la riqualificazione del patrimonio immobilia- re può creare reddito, ricchezza e occupazione. Infine, sento parlare sempre più spesso di economia circolare: il concetto di trattamento e smaltimento rifiuti è stato so- stituito dall’idea di filiera integrata in cui si pensa a una produzione che eviti l’uso di materiali vergini e dia valore economico a quelli che prima erano considerati scarti di poca importanza. L’Enea è un punto di riferimento indivi- duato dall’Europa sul tema della simbiosi industriale. Come si snoderanno i lavori per la costruzione del Dtt? Prevedete un “effetto a catena” sul territorio in termini di occupazione locale e innovazioni tecnologiche? Per tutti i sopracitati campi di attività prevedo ricadute sul 4 |
territorio. Per quanto concerne la costru- zione del Dtt, non in questa prima fase: entro novembre partiranno le attività di cantiere, sarà regolarizzato l’aspetto fi- nanziario e costituito il consorzio con tutti i soci. In quella successiva, invece, cer- cheremo di coinvolgere le attività presenti sul territorio per valorizzare le professio- nalità esistenti. Qual è la posizione dell’Enea, candidata ad Agenzia nazionale per l’economia circolare, in merito all’innalzamento dell’asticella sugli obiettivi UE di riciclo, recupero e conferimento in discarica? Mi permetto di fare un discorso franco. Ben venga l’innalzamento degli obiettivi: bisogna spingere per diventare ancora più virtuosi, soprattutto perché il tema dell’economia circolare può essere fonte di grande ricchezza in quanto produce occupazione, professionalità e reddito. Agenzia nazionale per l’economia circolare Se riusciamo a individuare i legami tra gli aspetti di sostenibilità ambientale e le ricadute economiche sul territorio, ambi- ti che spesso in Italia tendiamo a tenere separati, possiamo avere una carta da giocarci nella crescita economica del Pa- ese. Per dare concretezza a quest’idea l’Enea si è candidata come Agenzia na- zionale per l’economia circolare. In real- tà può farlo chiunque, l’importante è che uno stakeholder faccia da traino per gli altri e dia il via a progetti concreti. Fon- damentale è incrociare l’input e l’output attraverso il contributo delle imprese lo- 5 |
cali. Un esempio tocca il reperimento e il trattamento di alcuni metalli particolari, per il quale è importante confrontarsi con le imprese per avere conoscenza dei flus- si. In Sicilia portiamo avanti tre esempi di incrocio domanda-offerta e abbiamo visto che c’è la possibilità di trasformare quello che è l’output di uno nell’input di un altro. Lo posso fare se si capisce a cosa serve e come funziona il ciclo produttivo. Oltre a risparmiare materie prime vergini svilup- piamo esperienze concrete e favoriamo il trasferimento di know-how sul territorio. Altra peculiarità di questo 2018 è la collaborazione con il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco che prevede di rafforzare la prevenzione dei rischi di incendio ed esplosione delle batterie e dei sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Le batterie sono uno dei punti nevralgici per il maggior utilizzo del vettore elettri- 6 co. L’innovazione in questo campo ha raggiunto importanti traguardi, seppur meno rispetto ad altre tecnologie e di quanto necessario. I dispositivi più usa- ti oggi possono esplodere o incendiarsi e sapere come intervenire in questi casi diventa fondamentale. L’Europa spinge la ricerca in questo campo: le nuove co- struzioni prevedono la possibilità di rica- ricare in garage ponendo un importante problema in termini di sicurezza domesti- ca. L’accordo con i Vigili del Fuoco nasce dalla consapevolezza della problematica e dalla volontà di cogliere le potenzialità future giocando un ruolo determinante nello sviluppo del settore elettrico. Un’at- tività strettamente correlata a quella dello smaltimento delle batterie, che contiamo di intensificare. Impiego delle risorse idriche e sviluppo della filiera agroalimentare: quali gli aspetti su cui si concentrerà l’Enea? |
Esiste uno stretto nesso tra acqua e cibo, in cui è insito l’aspetto energetico che riflette l’interdipendenza tra i sistemi delle risorse naturali a livello globale. Le proiezioni internazionali indicano che la domanda di acqua e cibo aumenterà in modo significativo nei prossimi decenni, spinta dalla crescita demografica, dal- lo sviluppo economico e dal commercio internazionale, dall’urbanizzazione, dai diversi regimi alimentari, dal progresso tecnologico e dal cambiamento climati- co. L’Enea, con il dipartimento sosteni- bilità dei sistemi produttivi e territoriali, guarda a questi temi contestualizzandoli sulla base delle possibili declinazioni sia nell’ambito dei Paesi industrializzati, sia in quelli in via di sviluppo. Tecnologie, pro- cessi e servizi - frutto della ricerca Enea per l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua nei processi di produzione del cibo - han- no portato a ricadute applicative in agri- coltura e in agroindustria. Giusto per fare alcuni esempi, lavoriamo sulle strutture a contenimento per coltivazione di piante in condizioni idroponiche e con una sor- gente di luce Led multispettrale (Livello di maturità tecnologica, Trl 5), su tecnologie e processi innovativi per il recupero di ac- qua dalle matrici alimentari e la produzio- ne di biomolecole e bioplastica (Livello di maturità tecnologica, Trl 6) e su genera- zione e valorizzazione dei prodotti agricoli locali per lo sviluppo rurale e sostenibile nei Paesi in via di sviluppo. 7 |
Le sfide ambientali ancora da vincere Intervista a Stefano Laporta, presidente Ispra-Snpa di Ivonne Carpinelli Mettere a fattor comune conoscenze, saperi e competenze 8 Come è cambiato il lavoro dell’Ispra e delle Agenzie ambientali regionali e provinciali con l’istituzione del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa)? Quali le sfide in questo 2018 per enti e istituti nazionali di ricerca che ricadono sotto questo cappello? La legge 132 del 2016 istituisce il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente con l’intento di mettere a fat- tor comune conoscenze, saperi e competenze tecnico- scientifiche. Il programma di lavoro triennale che ci siamo dati risponde all’esigenza di una maggiore e più omoge- nea tutela ambientale a livello nazionale. Per costruire un Sistema che sia forte, autorevole e credibile occorre partire dall’indipendenza e dall’autonomia tecnico-scien- tifica di tutti gli enti e arrivare nel più breve tempo pos- sibile alla definizione dei livelli essenziali di prestazione tecnico-ambientale nel Paese. Questo lavoro cambia il modo di essere e di operare dei circa 11.000 colleghi dislocati in quasi 200 sedi operative: un esercito di per- sone, competenze, risorse, strumenti e conoscenze che deve adottare la stessa chiave di lettura per interpretare le problematiche quotidiane. Operativamente abbiamo riorganizzato il lavoro di Snpa: il Consiglio nazionale de- finirà alcune linee strategiche che verranno condivise dai direttori generali delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente, oltre che dal Direttore dell’I- spra in sede di Consiglio. Questi indirizzi strategici si tra- durranno in linee operative attraverso l’azione congiunta di sette tavoli di confronto tecnico all’interno dei quali si articolano oltre sessanta gruppi di lavoro che hanno du- rata, obiettivi e mandato specifici. Con i documenti tecni- |
co-scientifici così prodotti si cercherà di mettere in evidenza alcune tematiche su cui lavorare rispetto alle principali dina- miche ambientali. Un lavoro, utile anche al management, che si deve concretizzare nei compiti pri- mari previsti dalla Legge 132: la defini- zione dei livelli essenziali di prestazione e tutela ambientale, la creazione di una rete di collaboratori e lo sviluppo di un sistema informatico comune che sono presupposti e complementi necessari all’ambito amministrativo. Così facendo riusciremo ad affiancare quelle imprese virtuose, tante per fortuna, che stanno convertendo i loro processi produttivi per perseguire un modello di sviluppo soste- nibile. Inoltre, attraverso una campagna di informazione e comunicazione al citta- dino, vogliamo compensare la difficoltà comunicativa finora riscontrata e rendere comprensibili a tutti i documenti tecnico- scientifici prodotti. Una maggiore trasparenza passa per la condivisione dei dati. Come state Semplificare e condividere dati e informazioni lavorando per facilitare questo scambio di informazioni? La natura del Sistema prevede di sempli- ficare e mettere a comune denominato- re una quantità enorme di dati di natura ambientale che vanno sistematizzati e trasformati in indicatori per poter essere utili al decisore politico, alle realtà econo- mico-sociali e ai cittadini. Gli enti tecnico- scientifici tendono a considerare queste informazioni di proprietà personale. Così non è: abbiamo delle normative interna- zionali che ce ne impongono la divulga- zione. C’è quindi la necessità di sviluppa- re piattaforme informatiche, oltre che di rispondere al bisogno della tempestività del dato. Chi si occupa del reperimento di informazioni di natura tecnico-scientifi- ca tende a considerare il tempo di raccol- 9 |
ta e validazione una variabile non impor- tante, quando invece lo è. Il meccanismo di acquisizione e validazione dati oggi è molto lento. Invece, affinché l’analisi sia più completa e autorevole, deve essere condotta in un lasso di tempo coerente e compatibile con l’iniziativa del decisore politico e l’esigenza di informazione dei cittadini, quantificabile al massimo in 18 mesi. Quanto è importante il tema della formazione per le professioni legate all’ambiente? È un aspetto fondamentale che fa da con- traltare a quello dell’informazione. Innan- zitutto, in termini di formazione interna: gli operatori della nostra comunità tecni- co-scientifica devono mantenere viva la propria curiosità e affrontare argomenti conosciuti con approcci e occhi sempre diversi. In secondo luogo, dobbiamo for- mare i cittadini e le nuove generazioni, che mostrano una forte sensibilità verso i temi ambientali, attraverso un’azione mirata e intelligente che ne accresca la 10 consapevolezza. Oltre agli accordi in es- sere con tante università aumenteremo il numero di collaborazioni con gli istituti scolastici così da riuscire anche a riceve- re input fondamentali alla nostra azione. Agli inizi del 2018 avete siglato un accordo quadro con l’Arma dei Carabinieri per accrescere l’attività preventiva di monitoraggio e controllo e arginare con più decisione le situazioni emergenziali. Come si snoderà l’intesa? L’Ispra sta siglando nuovi accordi con gli altri enti e istituti nazionali di ricerca per evitare sovrapposizioni e concentra- re meglio gli sforzi e le energie di tutti i soggetti. Su queste intese di carattere tecnico-scientifico si innestano le colla- borazioni che stiamo promuovendo con le forze dell’ordine per incrementare le operazioni di tutela e controllo e per ri- spondere meglio al dettato normativo del- la Legge 132. Da oltre 25 anni l’Ispra rap- presenta una sentinella e un avamposto riconosciuto a fianco dell’ex Corpo fore- |
stale dello Stato, che ha svolto negli anni un lavoro fondamentale sia nel controllo, nella tutela e nella repressione degli ille- citi, sia nell’opera silenziosa di prevenzio- ne di alcuni fenomeni. Oggi abbiamo di fronte un parco di oltre 6.500 impianti Aia/Seveso di competen- za nazionale e regionale che nel 2016 hanno richiesto 3.500 attività di campio- namento. Sono numeri importanti. Per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle attività di controllo, nel rispetto delle re- ciproche competenze, e per rispondere alla richiesta di tutela ambientale che arriva dai cittadini, bisogna individuare modelli e procedure di controllo stan- dardizzate e semplificare le procedure amministrative per snellire le operazio- ni, guadagnare tempo e aumentare la quantità e la qualità dei controlli. Ad oggi alcuni impianti sono stati maggiormente controllati perché al centro di situazioni emergenziali o critiche, a discapito di altri sottoposti a controllo con tempi più lunghi. Con questi protocolli l’obiettivo è di concentrare gli sforzi e aumentare le attività di verifica. Tre concetti per definire la sua attività in questo 2018. Il presidente deve fare da garante, verso l’interno e l’esterno, dell’indipendenza e dell’autonomia tecnico-scientifica dell’I- stituto. Il presidente deve essere il garan- te della credibilità del Sistema stesso, in termini di azioni intraprese e di risposte fornite. Infine, il presidente deve interfac- ciarsi con gli stakeholder e rispondere con continuità a un’esigenza crescente di interlocuzione. La volontà di siglare sempre nuovi legami con il tessuto so- ciale e produttivo del Paese, superando diffidenze reciproche non in una logica di annacquamento delle posizioni ma di confronto costante, è l’unica via per af- frontare le sfide che il Paese è chiamato a vincere: lo sviluppo sostenibile e l’eco- nomia circolare. 11 |
L’orizzonte italiano dell’innovazione avanza in Europa Intervista a Riccardo Basosi, rappresentante italiano Energia in Horizon 2020 e delegato Miur Set (Strategic energy technology) Plan EU di Agnese Cecchini Il tasso di successo italiano si attesta al 14% L’Italia ha saputo cogliere l’opportunità di questi primi quattro anni del Programma quadro Ue per la ricerca Horizon 2020, svolgendo un ruolo attivo con aziende ed enti pubblici e pri- vati, presentandosi anche tra le prime fila in diverse call degli ambiti energia e “low-carbon”. Che evoluzione ha avuto e con quali successi la partecipazione italiana in questi anni? Dopo i primi 4 anni di Horizon il tasso di successo medio ita- liano si attesta al 14%, più del doppio rispetto a quello del 6° Programma quadro (6%) e superiore anche a quanto fatto nel 7° Programma quadro (12% circa). Rispetto i 28 Paesi dell’Ue l’Italia è al terzo posto dopo Germania e Spagna nel quadro della Sfida sociale SC3. Quest’ultima risulta seconda in Ho- rizon in termini di finanziamenti intercettati dal nostro Paese (dopo quella sul tema “Trasporti”) con 3.372 partecipazioni e seconda in termini di “interesse” dei partecipanti (preceduta solo dal tema “Salute”). Altro dato rilevante riguarda il Sistema Italia, che dimostra un’ottima capacità di inserimento nei partenariati di progetto competitivi con una presenza di almeno un partecipante italia- no nel 33,9% delle proposte finanziate (226 su 665 progetti). Spagna, Regno Unito e Germania, oltre a essere insieme alla Francia i principali concorrenti dell’Italia, sono anche i Paesi con cui la Penisola ha il più grande numero di collaborazioni in progetti finanziati. Tra i centri di ricerca pubblici a livello europeo, il primo italiano in lista è il Cnr, che è sesto con 4,9 milioni €, seguito dall’Enea (ottava, 3,4 mln €) e da Rse (3,3 mln €). Per avere un paragone di misura basti vedere come il primo centro di ricerca pubblico 12 |
è il francese Cea, con 11,1 mln €, seguito dal britannico Nerc (7,9 mln €) e dall’olandese Tno (7,3 mln €). Tra i centri di ricerca privati, la parte del leone spetta alla Germania con ben tre realtà: Fraunhofer (24,7 mln €), Dlr (13 mln €) e Fzj (10,1 mln €). Segue la Spagna con Tecnalia (14,5 mln €) e la Finlandia con Vtt (11,2 mln €). Va detto che, all’interno di pro- getti finanziati, esistono numerosi esempi di solide collaborazioni tra leader italiani ed eu- ropei: Cnr ed Enea con Tecnalia, per esem- pio, o Enea con Cea, Fraunhofer e Vtt. Se si considera, però, lo Strumento Pmi e la Jti Fch2, il tasso di successo dei partecipanti ita- liani scende al 13,1% a causa soprattutto dei limitati risultati delle piccole e medie imprese (circa 6,6%). Peraltro, restando nell’ambito in- dustriale, quattro Pmi italiane si sono afferma- te tra i primi 20 beneficiari di Horizon a livello nazionale. È il caso di aziende attive nel so- lare a concentrazione quali Solergy Italia Srl e Soltigua-Laterizi Gambettola Srl (ciascuna con 2 mln € nella fase 2), di Plc System Srl (1,7 mln € per un progetto sul power-to-gas) e di Cimberio Spa (1,6 M€ per un progetto sull’efficienza dei sistemi Hvac). Guardando le regioni, il maggior numero di partecipazio- ni e di coordinatori di progetti finanziati per le Pmi italiane spetta a Lombardia, Emilia-Ro- magna e Lazio. I limitati risultati delle piccole e medie imprese A livello di università, i due atenei italiani che si collocano entro i primi dieci in Europa per una maggiore propensione al coordinamen- to di progetti in Horizon nel settore energia sono i Politecnici di Milano (5,3 mln €) e Tori- no (3,8 mln €). Seguono Unibo, Unifi e Unipa. Numerosi sono gli esempi di collaborazione consolidata tra i leader italiani ed europei. Un esempio per tutti: Polimi e Ustuut con ben 6 collaborazioni su 16 progetti finanziati. Va detto che sul risultato complessivo pesa negativamente il quasi disimpegno in Horizon della grande industria energetica nazionale. Solo alcuni gruppi come Enel Green Power, Terna, D’Appolonia ed Engineering sono tra i principali attori nel settore energia di H2020. In totale queste aziende hanno recuperato oltre 8,2 mln €. Sono però lontani, in termini di budget, dai grandi gruppi industriali tede- schi (Siemens più di 20 mln €), francesi (Cimv 16,5 mln €, Fonroche Geothermie 8,3 mln €), spagnoli (Acciona Construccion 8,6 mln €) o 13 |
britannici (Amec Foster Wheeler Power Com- pany 7,4 mln €, Siemens Plc 7,4 mln €, Sco- trenewables Tidal Power 5,1 mln €). Questo perché raramente i gruppi industriali italiani concorrono come coordinatori di progetti limi- tandosi spesso a supportare la partecipazio- ne di aziende minori o a fungere da “primo utilizzatore” di una certa soluzione tecnolo- gica e non investono in ricerca e sviluppo, preferendo acquistare l’innovazione tecnolo- gica all’esterno. Un’eccezione tra le imprese è l’azienda Solidpower che all’interno della Jti Fch2 si è aggiudicata da sola ben 12,6 mln € suddivisi in 4 progetti (di cui uno come co- ordinatore), collocandosi al terzo posto in as- soluto tra le Pmi finanziate in H2020 e risulta essere, al momento, il primo ente italiano per ammontare di finanziamenti nel settore ener- gia. gia e i Ccs-carburanti fossili, ha avuto un ruolo determinante nell’attuale successo del siste- ma italiano, al di là di rappresentare il settore di massimo impegno del sistema energetico nazionale, con oltre la metà dei finanziamen- ti recuperati. Le migliori prestazioni nazionali sono state identificate soprattutto nei bandi sulla R&S e sulla dimostrazione delle fon- ti rinnovabili e delle reti energetiche. Anche nei bandi EE (Energy Efficiency) i risultati del 2016-17 sono stati buoni e comunque migliori rispetto al 2014 e 2015 contando alla fine per quasi un quinto dei finanziamenti recupera- ti dal Paese. Discreto anche il risultato nelle Scc (Smart Cities & Communities), 15% del totale, in cui si sono distinte Firenze e Milano come città faro nel bando 2015. Quali sono le tecnologie verso cui c’è maggiore risposta ai bandi e quale sarà, secondo lei, il settore con più alti riscontri industriali? Penso che in futuro le nostre performance sa- ranno buone nel campo dello storage e del- le smart grid. Con il rilevante aumento della quota di rinnovabili nel mix elettrico l’accumu- lo è diventato un elemento essenziale perché permette di eliminare la discontinuità nella for- nitura di elettricità che è una delle criticità che Come si può vedere dalla Fig. 1, la focus area Lce (Low carbon energy), che include le fonti rinnovabili, le reti, lo stoccaggio, la bio-ener- In quali aree pensa si potrà distinguere l’innovazione della ricerca italiana? Fig.1: bandi SC3 2014, 2015, 2016, 2017 - quota di budget per tematica inter- cettato dal si- stema nazionale (esclusi SMEi e Jti Fch ). Fonte R. Basosi su dati EC 14 |
abbiamo di fronte. Si tratta di un mercato in fase di velocissima espansione: lo dimostra la batteria al litio da 100 MW di potenza appena costruita in Australia dalla Tesla e la batteria da 150 MW che stanno realizzando i sudco- reani. È il caso di notare come, ancora una volta, si parli di integrazione tra rinnovabili ed efficienza energetica. In questa corsa verso una capacità di accumulo sempre più spinta, che dovrà coinvolgere anche il settore della mobilità (responsabile di circa un terzo del to- tale dei consumi energetici), l’Italia sta facen- do progressi importanti. Terna ha investito 70 milioni di euro per creare a Sassari un labora- torio in cui vengono sperimentate sette diver- se tecnologie di accumulo. La ricerca nello storage e nelle smart grid è fondamentale per un Paese che è passato da una rete formata da poche grandi centrali a una composta da migliaia di punti di fornitura elettrica. Cosa abbiamo imparato dall’esperienza di Horizon 2020 e cosa potremmo migliorare nelle future azioni Ue? In un recente sondaggio interno lanciato dal ministero della Ricerca nella prospettiva del 9° Programma quadro si chiedeva di indicare gli “errori da evitare”. Penso, non da ora, che la maggior parte degli errori derivino da difetti nazionali nella gestione più che nella filosofia di fondo. Dovrebbe essere fatto uno sforzo per mettere a sistema tra Ministeri e Regioni le risorse finanziarie ma soprattutto le norme applicative e le opportunità garantite dai fondi europei. Per esempio, esiste la possibilità di mettere in sinergia risorse Horizon con quelle strutturali derivanti dall’Accordo di partena- riato. Le Regioni devono spendere non meno del 20% (quelle sviluppate), 15% (quelle in transizione) e 12% (quelle in via di sviluppo) dei Fondi Esif per l’innovazione tecnologica in ambito energia. Il dettato di Horizon stabilisce la possibilità di usare in varie forme la siner- gia tra progetti H2020 e progetti in ambito Por con l’unico vincolo che la spesa non sia fatta due volte sullo stesso prodotto. Inoltre i progetti Pmi soprasoglia (approvati ma non finanziati per mancanza di fondi in Horizon) sono immediatamente finanziabili in ambito Por dalle Regioni se l’argomento rientra nelle loro strategie di “smart specialization” (ben 15 Regioni italiane hanno l’energia come priorità e altre 5 prevedono la fabbrica intelligente in gran parte legata all’energia). Al momento la sola Lombardia ha sfruttato questa possibilità, mentre altre la stanno considerando su nostra sollecitazione. Come si chiuderà Horizon e sopratutto quali sono le ricadute di politica energetica nelle singole nazioni? Le prospettive di sviluppo tecnologico sull’e- nergia del prossimo futuro si baseranno mol- to sull’obiettivo della competitività economica delle rinnovabili, elettriche in particolare. L’o- biettivo della “grid parity” è già stato raggiun- to dal fotovoltaico tradizionale in alcune aree del mondo e l’attenzione si sta concentrando sul solare innovativo senza silicio. Anche l’eo- lico off-shore ha fatto recentemente un balzo: poche settimane fa in Scozia ha raggiunto lo stesso prezzo della produzione elettrica da combustibili fossili. Le altre fonti che stanno crescendo in modo interessante sono il solare a concentrazione e il geotermico a emissio- ni zero, cioè con re-iniezione totale dei fluidi. Senza dimenticare l’accumulo e le smart grid su cui l’Italia svolge da tempo un ruolo trai- nante e coordina l’azione strategica di Mission Innovation insieme a Cina e India. Su questi temi siamo preparati alla sfida della ricerca. 15 |
Lo sviluppo sostenibile dei Comuni italiani Intervista ad Antonio Decaro, presidente Anci e sindaco di Bari di Antonio Jr Ruggiero La sfida più importante e complessa è cambiare le abitudini consolidate dei cittadini Quali sono le maggiori difficoltà che i Comuni affrontano nell’attuare politiche virtuose su ambiente ed energia? Sicuramente la sfida più importante e complessa è cam- biare le abitudini consolidate dei cittadini. Dai piccoli ge- sti quotidiani che implicano un impegno, come fare la raccolta differenziata, alle trasformazioni dei grandi pro- cessi, come attivare percorsi di economia circolare che comportano un differente utilizzo delle fonti energetiche. Poi ci sono i procedimenti burocratici e autorizzativi che spesso diventano un fardello che accompagna l’attuazio- ne di azioni innovative in materia energetica. Da molti anni si parla di modello “smart city”. Le città italiane sono riuscite a cogliere questa sfida? Ad oggi posso dire che siamo sulla buona strada. È un percorso lento, soprattutto perché nella maggior parte dei casi coinvolge enti e istituzioni poco inclini all’adozio- ne di processi smart. In questi anni stiamo lavorando sulla dematerializzazione dei servizi offerti ai cittadini e sull’In- ternet of things, ossia il monitoraggio e la gestione urbana che passa attraverso l’impiego di dispositivi di ultima ge- nerazione e una sempre maggiore dotazione tecnologica. Lo stesso accade nell’ambito della mobilità sostenibile e per lo sviluppo delle reti turistiche digitali. Lei è il primo cittadino di una grande realtà del Mezzogiorno. È più semplice reperire fondi e attuare politiche di sostenibilità nei Comuni di maggiori dimensioni? Non direi che è più semplice ma sicuramente le regioni 16 |
del Sud vivono una grande opportunità determinata dalla disponibilità dei fon- di europei strutturali destinati in quantità cospicue ai nostri territori. Questo implica una capacità di pianificazione, progetta- zione e gestione finanziaria di risorse che non sempre sono utilizzate al meglio e ri- schiano di trasformarsi così in occasioni perse. Questo accade, in particolare, nei picco- li Comuni che spesso non dispongono di professionalità adeguate ad attrarre e ge- stire i finanziamenti. Dunque, ci sono differenze tra Nord e Sud? Una letteratura ormai consolidata eviden- zia significative differenze tra nord e sud del Paese sotto il profilo economico, pro- duttivo e sociale. Queste spesso condi- zionano lo sviluppo delle aree urbane e concentrano i grandi investitori privati nel Settentrione. D’altra parte, il Mezzogior- no dispone di un patrimonio comunitario storicamente più sensibile ai temi della solidarietà. In una logica di smart city la categoria di smart community potrebbe essere maggiormente valorizzata nelle regioni del Sud per consolidare le reti ci- viche già presenti sui territori. Che supporto riesce a dare l’Anci ai singoli Comuni nel perseguimento di strategie “green”? L’Anci, anche attraverso un protocollo specifico che abbiamo firmato con il Gse a febbraio scorso, individua modelli, pro- cedure e strumenti operativi che aiutino i Comuni a utilizzare le energie rinnovabili e a intraprendere ogni possibile azione di sostenibilità. Un esempio particolarmente riuscito è il Conto Termico: uno strumen- to che mette a disposizione incentivi per 200 milioni di euro l’anno per interventi di efficientamento energetico del patrimo- nio edilizio pubblico. Dal 2013 a oggi, il Conto ha finanziato più di 1.700 proget- ti di riqualificazione in circa 800 Comu- ni. Questi interventi, è stato calcolato, si sono tradotti in un risparmio di 300 mila tonnellate equivalenti di petrolio e 790 mila tonnellate di gas a effetto serra. Sono importanti, in tal senso, anche il supporto alla pianificazione e realizzazione di si- stemi di mobilità sostenibile, con l’intro- duzione di veicoli elettrici o alimentati a biometano, e l’avvio di attività formative e azioni di supporto rivolte agli ammini- stratori e al personale dei Comuni sulle opportunità di finanziamento per la riqua- lificazione energetica, che impegnano l’Anci. Abbiamo in programma un ciclo di iniziative nelle città capoluogo di pro- vincia per presentare e diffondere le best practice di efficientamento energetico, le opportunità e gli strumenti disponibili. 17 |
Tso in Europa: l’interoperabilità al primo posto Intervista a Laurent Schmitt, segretario generale Entose-e di Agnese Cecchini Il sistema energetico europeo ha dei punti di collegamento In questo numero di Italia Energia vogliamo andare oltre la visione associativa nazionale e guardare anche alle realtà europee. Abbiamo quindi intervistato Laurent Sch- mitt, segretario generale di Entose-e, con cui abbiamo esplorato le sfide e la mission comunitaria dei Tso. Qual è la sfida dei Tso in Europa? Il sistema energetico europeo ha dei punti di collega- mento. Questo aiuta ogni parte nel supportarsi a vicenda favorendo, al minor costo possibile, la sicurezza e la sta- bilità del sistema di connessione europeo. Questa solida- rietà (sussidiarietà) di costi e ottimizzazione del sistema può esserci solo se c’è una interoperabilità tra strumenti e app degli impianti. Con la transizione energetica c’è bisogno di estendere l’hardware e realizzarvi sopra una parte di software in grado di gestirlo. Queste nuove applicazioni hanno bi- sogno di essere standardizzate per essere usate il più ampiamente possibile. Per questo Entose-e ha realizzato una piattaforma per lo sviluppo della trasparenza e di un modello di rete comune (Communication and Connecti- vity Service Platform -ECCoSP) per la condivisone e l’in- teroperabilità delle applicazioni software a cui i diversi player si possono collegare. La piattaforma è aggiornata regolarmente, segue gli standard internazionali ed è ad altissima sicurezza. È progettata per facilitare gli scambi di dati tra i vari Tso ed è pensata per essere agilmente integrata con i siste- mi. Un lavoro che risponde al nostro mandato di rendere 18 |
le applicazioni delle diverse piattaforme Tso europee interoperabili. Un incarico che seguiamo con dedizione e per cui ci coordiniamo con le istituzioni europee e i nostri associati, ponendo la massima attenzione anche alla sicurezza contro i crimini della rete (cybercrime). Siamo pronti a partire con un mercato unificato delle reti? Mi riferisco all’aspetto tecnologico e regolatorio. Mi ripeto, Entose-e incoraggia lo sviluppo di strumenti che facilitino l’interoperabi- lità. Questi requisiti sono necessari allo sviluppo dei codici necessari al nuovo mercato europeo, sviluppati insieme ad Acer, Commissione europea e chi è coin- volto nella armonizzazione del mercato. Alcuni componenti della nostra ECCoSP, ad esempio, sono usati anche dalla Eu- ropean Transparency Platform, l’Europe- an Joint Capacity Allocation Office come dalla piattaforma Xbid, lanciata insieme al Power Exchanges for Intraday Trading (la piattaforma di scambi di energia per il trading infra-giornaliero). In futuro verranno realizzate nuove piatta- forme europee per integrare ulteriormen- te il bilanciamento e i mercati ancillari. Lo scopo della nostra strategia IT è assicu- rare la totale compatibilità tra queste di- verse piattaforme. L’obiettivo, quindi, non è porre nuovi confini nel sistema di ge- nerazione. Al contrario, vogliamo favorire le interazioni tra le diverse aree geografi- che, i diversi attori e anche i diversi settori futuri (calore, gas, trasporti). La digitaliz- zazione e la standardizzazione sono leve essenziali per realizzare una capacità di trasmissione multi settore. Il sistema energetico deve coordinarsi orizzontalmente tra i Tso e verticalmen- te tra consumatori, Dso, Tso, Rsc ed Entose-e, trasformandosi in un network coordinato dagli operatori di rete. Questi sviluppi sono essenziali e rientrano pie- namente nelle nuove priorità strategiche IT di Entose-e, prevedendo nuove facili- tazioni regionali e lo sviluppo di partner- ship con i Dso, quando questi ultimi sono neutrali sul mercato. L’Italia potrebbe svolgere un ruolo di hub energetico in Europa per collegare i Paesi vicini del Mediterraneo? Gli sviluppi regionali sono pietre miliari fondamentali per consentire l’ulteriore in- tegrazione del mercato e dei sistemi eu- ropei. Entose-e ha sostenuto il pacchetto sull’energia pulita per la creazione di fo- rum regionali dell’energia e garantire che il coordinamento locale comprenda Tso, autorità nazionali di regolamentazione e Stati membri. In questo contesto, l’Italia svolge un ruolo strategico nell’ulteriore integrazione dei Paesi dell’Europa sud- orientale con l’Europa continentale nel contesto di una crescente congestione intorno a quest’area che porta a nuove sfide di ottimizzazione della capacità del- la rete. 19 |
L’intervista al direttore generale di Aiel Marino Berton contenuto sponsorizzato La filiera delle biomasse legnose oggi è più che mai pronta ad affrontare le sfide poste dalle politiche energetiche europee, dalla lotta ai cambiamenti climatici e dalle nuove politiche per la qualità dell’aria. In Italia l’utilizzo delle bioenergie termiche è in aumento, segno che le biomasse legno- se continuano a essere scelte da milioni di utenti contribuendo alla lotta ai cambia- menti climatici e al raggiungimento degli obiettivi di Cop 21, che si prefiggono di azzerare i combustibili fossili entro il 2050. Certo non mancano le criticità, come l’im- prorogabile necessità di procedere spedi- tamente a rinnovare il parco dei vecchi e obsoleti generatori a biomasse con altret- tanti apparecchi e impianti a pellet, legna e cippato di nuova generazione che consen- tono alti rendimenti e un abbattimento del- le polveri sottili, per contribuire a risolvere il problema delle emissioni, particolarmen- te sentito nelle regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Ro- magna) per le particolari condizioni geo- morfologiche dell’area. Ne parliamo con Marino Berton, direttore generale di Aiel, Associazione Italiana Energie Agroforesta- li, che rappresenta oltre 500 imprese della filiera legno-energia. Quali sono le principali attività che portate avanti e con quali obiettivi? 20 La mission di Aiel è finalizzata alla so- stenibile valorizzazione energetica delle biomasse agroforestali, in particolare i biocombustibili legnosi a tutti i livelli, dal bosco al camino. Abbiamo stretto e con- solidato una rete di relazioni istituzionali e associative a scala europea, nazionale e regionale, con l’obiettivo di promuovere leggi e normative a favore dello svilup- po del settore, con particolare attenzio- ne alla tutela della qualità dell’aria e alla diffusione della biomassa legnosa come fonte di energia rinnovabile (Fer), fonda- mentale per contribuire alla decarboniz- zazione del Paese e alla lotta ai cambia- menti climatici. Forniamo ai nostri associati servizi di as- sistenza e consulenza tecnico-normativa, formazione specialistica, informazione (grazie, tra l’altro, alla nostra rivista Agri- forenergy e ai nostri siti internet www. aielenergia.it e www.energiadallegno.it), analisi di mercato e osservatori sui prez- zi. Partecipiamo inoltre ai tavoli di lavo- ro a livello nazionale ed europeo sui temi delle energie rinnovabili. Aiel, infine, ha collaborato a istituire tre sistemi di certi- ficazione tra: ENplus® (pellet), diffuso a livello internazionale; Biomassplus® (le- gna, cippato e bricchette); ariaPulita™ (stufe, inserti, caldaie domestiche a le- |
gna e pellet), per il contesto nazionale. Qual è il vostro fattore distintivo? Ciò che ci distingue è la scelta strategica di rappresentare gli interessi di un’intera filiera, appunto dal bosco al camino, at- traverso un’articolazione interna in speci- fici gruppi di settore: a ogni segmento è dedicato un Gruppo di imprese (produt- tori professionali di biomasse, produttori di apparecchi domestici, caldaie a bio- masse, minicogenerazione, produttori e distributori di pellet ENplus®, installatori e manutentori). I Gruppi di filiera operano secondo la stessa logica di professiona- lità ed efficienza, creando i presupposti per una collaborazione virtuosa basata sulla qualità dei biocombustibili legnosi, sullo sviluppo tecnologico e sulla creazio- ne di nuovi modelli di business. La condi- visione di informazioni, buone pratiche e il networking sono elementi fondamentali della vita associativa di Aiel. Quali sono i benefici economici, occupazionali e sociali che il vostro comparto assicura al Sistema Italia? Dopo il metano, le biomasse sono la se- conda fonte di riscaldamento delle fami- glie italiane e la prima fonte di energia rinnovabile. L’Italia produce oltre il 50% delle stufe a pellet vendute in Europa ed è il primo mercato europeo nel con- sumo di pellet a scala domestica. Anche nel settore delle caldaie a biomasse il nostro Paese vede una significativa pre- senza delle principali imprese internazio- nali e nazionali. La nostra Associazione rappresenta circa il 70% delle industrie italiane ed europee di costruzione di ap- parecchi domestici e caldaie (oltre 800 milioni di euro di fatturato). Per quanto riguarda i biocombustibili, Aiel associa circa 150 produttori di legna e cippato, 60 imprese di produzione e distribuzione di pellet, alcune centinaia di installatori e manutentori. È chiaro che questo è un comparto, tra produzione, distribuzio- ne, installazione e manutenzione e tut- to l’indotto, che riveste una significativa importanza per l’economia, la bilancia commerciale, la crescita occupazionale dell’Italia e dell’Europa. Occorre altresì evidenziare che la valorizzazione ener- getica di legna, cippato e pellet ottenuti grazie alla gestione forestale sostenibile genera positive ricadute ambientali e oc- cupazionali sul territorio. Ricerca, sviluppo e innovazione sono protagonisti del vostro settore? Con quali risultati? Sulla ricerca, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica si gioca il futuro della filiera legno-energia. Ci siamo posti un obiettivo sfidante ma concretamente raggiungibi- le: ridurre entro il 2030 del 70% le emis- sioni di particolato generate dal riscalda- mento domestico a biomasse legnose e lo abbiamo formalizzato all’interno dell’In- tesa programmatica di settore che Aiel ha recentemente presentato alle istitu- zioni governative nazionali e regionali. Questo protocollo contiene una serie di azioni e proposte integrate per abbattere le emissioni di PM 10 e Benzo(a)pirene in coerenza a quanto previsto nel “Nuo- Rappresentare gli interessi di un’intera filiera, dal bosco al camino 21 |
vo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano”, sottoscritto nel 2017 dalle Regioni interessate e dal ministero dell’Ambiente. È una road map che coinvolge tutti gli attori della filiera, dai costruttori di ap- parecchi domestici e caldaie ai produt- tori e distributori di pellet certificato, fino alle imprese di produzione di legna da ardere e cippato e agli installatori e manutentori. Quali sono i punti principali dell’Intesa? Gli impegni che la filiera legno-energia sta affrontando si declinano in cinque azioni: 1. Turn over tecnologico. Promuovere e migliorare la qualità tecnologica dei ge- neratori e avviare una campagna nazio- nale di rottamazione degli apparecchi obsoleti (nel nostro Paese ci sono oltre 4,5 milioni di sistemi domestici di riscal- damento a legna e pellet installati da oltre 20 anni). Le imprese costruttrici di gene- ratori domestici e caldaie a biomasse as- sumono l’impegno di investire in ricerca e sviluppo per proseguire nel processo di innovazione tecnologica e per garantire nell’arco dei prossimi dodici anni emis- sioni sempre più contenute e migliori ren- dimenti. 2. Biocombustibili di qualità. Introdurre criteri qualitativi e di certificazione dei combustibili legnosi: legna, cippato, pel- let, bricchette. 3. Professionalità. Garantire la professio- nalità degli installatori e manutentori at- traverso un più preciso e definito percor- so di formazione e aggiornamento. 4. Manutenzione periodica. Aggiornare i Catasti regionali dei generatori e inten- sificare la sorveglianza sull’applicazione delle norme vigenti. 5. Buone pratiche. Avviare una campa- gna nazionale, rivolta ai consumatori, per promuovere le buone pratiche per un uso corretto dei generatori a biomasse. 22 Cosa chiedete alle istituzioni e al mon- do politico? Siamo convinti che attuando queste azio- ni e potendo contare sugli incentivi previ- sti dal Conto Termico, purtroppo ancora troppo poco diffusi, sia possibile raggiun- gere il nostro obiettivo: -70% di emissioni entro il 2030. È necessario però che le iniziative e le azioni previste siano condi- vise e supportate sotto il profilo politico dalle istituzioni coinvolte. Dobbiamo fare fronte comune, nella consapevolezza che il tema delle emissioni rappresenta un problema reale ma anche una gran- de opportunità di innovazione, per dare continuità e futuro al settore, in Italia e nel mondo. |
contenuto sponsorizzato Aiel rappresenta la filiera legno-energia: dai produttori di legna, cippato e pellet ai produttori delle tecnologie come stufe, inserti, caldaie, gruppi di cogenerazione, fino agli installatori. Presidente: Domenico Brugnoni Direttore generale: Marino Berton e-mail: segreteria.aiel@cia.it Sito web: www.aielenergia.it www.energiadallegno.it Contatti T +39 049 8830722 F +39 049 8830718 @AIELagroenergia AIEL Sistemi di certificazione ENplus® (pellet), Biomassplus® (legna, cippato e bricchette), ariaPulita™ (stufe, inserti, caldaie domestiche a legna e pellet) 23 |
L’intervista al presidente di Assoclima Roberto Saccone contenuto sponsorizzato Quali sono le principali attività che portate avanti e con quali obiettivi? Assoclima è impegnata nell’attività di promozione dei sistemi di climatizzazio- ne ad alta efficienza con l’obiettivo di contribuire alla riduzione dei consumi di energia primaria e delle emissioni di gas a effetto serra. Da circa un decen- nio l’Associazione si è concentrata so- prattutto sulla promozione dei sistemi a pompa di calore per la climatizzazione a ciclo annuale. Grazie all’evoluzione tec- nologica, il concetto di pompa di calore ha subìto negli anni un radicale cambia- mento. Se, in passato, si producevano apparecchiature per il condizionamento estivo che, invertendo il ciclo, poteva- no servire anche per il riscaldamento, oggi si ragiona all’opposto: le pompe di calore nascono come sistemi per il riscaldamento invernale che in estate possono essere commutati in modalità di raffrescamento. L’Associazione si è quindi fatta promotrice di un’importan- te campagna di informazione su diver- si fronti: ai tavoli politici, per spiegare l’elevato potenziale dei sistemi a pom- pa di calore sia in termini di efficienza energetica che di impiego di fonti rinno- vabili, ai tavoli tecnici per dimostrare la convenienza rispetto ad altri sistemi di climatizzazione. 24 Il nostro settore si è evoluto nel suo com- plesso e oggi molti impianti includono sistemi di ventilazione meccanica con- trollata, di filtrazione dell’aria e di recu- pero del calore. Anche alcune apparec- chiature con una lunga tradizione alle spalle, come le torri di raffreddamento, sono state oggetto di innovazioni e oggi possiedono tutte le caratteristiche per soddisfare quanto richiesto dalle diret- tive sul risparmio energetico. In pratica, tutto il tema che gira intorno all’impian- tistica per il comfort fa capo ad Assocli- ma e uno dei nostri obiettivi è diventare punto di riferimento per il consumatore che desidera avere informazioni sulle opportunità offerte dalle nostre tecnolo- gie. Quali sono i benefici economici, occupazionali e sociali che il vostro comparto assicura al Sistema Italia? Impiegare sistemi di climatizzazione più efficienti comporta innanzitutto benefici economici per il consumatore finale, che vede diminuire i costi della bolletta ener- getica. A questo proposito sottolineiamo l’impegno che la nostra Associazione ha profuso per promuovere la riforma delle tariffe elettriche ed eliminare la tariffa- zione a scaglioni crescenti che limitava fortemente l’utilizzo di sistemi a pompa |
di calore nel settore domestico. La rifor- ma andrà a regime il 1 gennaio 2019 ma dai nostri calcoli risulta che già oggi per un consumo di 6.000 kWh l’anno il costo del kWh è passato da 32 a 18 centesimi di euro, Iva compresa, un risparmio no- tevole che rende conveniente il passag- gio ai più efficienti sistemi con pompe di calore elettriche. Ricordiamo inoltre che l’utente finale è aiutato nell’investimento iniziale perché può beneficiare di siste- mi di incentivazione: il Conto Termico e le detrazioni fiscali del 65% o 50%. Tutto questo ha portato a un incremento delle vendite di sistemi di climatizzazio- ne efficienti e, in particolare, delle pom- pe di calore, consentendo alle aziende del settore di superare il lungo periodo di congiuntura economica negativa con conseguenti ricadute positive sull’occu- pazione. Infine, l’adozione di sistemi di climatiz- zazione più moderni permette di ridurre le emissioni di CO2 e di PM10, miglioran- do la qualità dell’aria esterna e interna, con effetti benefici sull’ambiente, sulla salute dei cittadini e sui costi sociali. Ricerca, sviluppo e innovazione sono protagonisti del vostro settore? Con quali risultati? Ovviamente sì. I cambiamenti climatici ai quali assistiamo sono conseguenza di un progressivo riscaldamento globale causato dall’aumento delle emissioni di CO2 prodotte dalle attività dell’uomo. È evidente la necessità di attivare una se- rie di misure volte alla riduzione di que- ste emissioni, per contro non è pensa- bile rinunciare alle condizioni di comfort cui siamo abituati. Il settore della clima- tizzazione è quindi impegnato nello svi- luppo di sistemi innovativi che permet- tano di ottenere le migliori condizioni di comfort negli ambienti interni con il minore consumo di energia primaria e il minore impatto possibile sull’ambiente esterno. Uno dei risultati è che i sistemi a pompa di calore oggi trovano spazio in tutte le agende e strategie che tratta- no il tema dell’energia e dell’ambiente. Il 2018 è un anno di rinnovamento istituzionale. Cosa chiedete ai nuovi decisori pubblici? Da quanto detto finora appare evidente il grande contributo che il settore della cli- matizzazione può dare al nostro Paese. Tutto questo richiede però uno sforzo im- portante all’industria del settore in termi- ni di evoluzione tecnologica. Ai decisori politici chiediamo che vengano emanati tutti i provvedimenti legislativi e normativi per dare attuazione al programma della Strategia energetica nazionale 2017 e che venga posta attenzione al fatto che la produzione di direttive europee e re- golamenti talvolta è in contraddizione con i programmi di sviluppo delle tec- nologie. Un esempio è la difficile fase di transizione in cui si trova il settore del- la climatizzazione in seguito all’entrata in vigore del Regolamento 517/2014 sul phase-down degli F-gas. Premesso che siamo favorevoli sia all’applicazione del Regolamento, sia all’utilizzo di nuovi flu- I sistemi a pompa di calore trovano spazio in tutte le agende su ambiente ed energia 25 |
idi refrigeranti a basso Gwp, ci troviamo in questo momento di fronte a una dif- ficoltà oggettiva che non ci permette di procedere rapidamente con la sostituzio- ne perché per alcune tipologie di mac- chine non è ancora disponibile una com- ponentistica omologata per l’utilizzo dei nuovi fluidi che consenta di rispettare i parametri di efficienza obbligatori dal 1° gennaio 2018. C’è un’ulteriore difficoltà: il regolamen- to europeo ci “spinge” verso l’utilizzo di gas refrigeranti a basso Gwp, che sfor- tunatamente sono classificati legger- mente infiammabili e che come tali sono vietati dalla Regolamentazione italiana dei VVF in molte attività (ad esempio in quelle commerciali). Al mondo politico chiediamo di sostenerci nel lavoro che stiamo facendo con il Corpo dei VVF per rendere coerenti la legislazione nazio- nale ed europea. 26 L’Italia rappresenta un mercato d’in- teresse per i vostri associati o si guar- da più all’estero? Dalla nostra indagine statistica risulta che nell’ultimo biennio il settore della climatizzazione ha registrato un anda- mento economico positivo. Si tratta di un mercato molto variegato sia per tipolo- gia di sistemi, sia per diversità di desti- nazione. Abbiamo infatti una parte della produzione che è indirizzata, attraverso la grande distribuzione, al mercato B2C e una parte al B2B, dove la filiera è di tipo professionale. È soprattutto nel B2B che l’industria italiana vede maggiori successi e aspettative di sviluppo, an- che per la forte quota di esportazione, che per alcuni prodotti supera il 65%. |
contenuto sponsorizzato COSTRUTTORI SISTEMI DI CLIMATIZZAZIONE L’Associazione dei Costruttori di Sistemi di Climatizzazione federata ad Anima rappresenta un settore industriale con più di 60 aziende, 7.200 addetti e un fatturato di oltre 1.550 mi- lioni di euro. Presidente: Roberto Saccone E-mail: info@assoclima.it Sito web: www.assoclima.it www.anima.assoclima.it Sede Via Scarsellini, 13 20161 Milano Contatti T +39 02 45418500 assoclima Le attività si suddividono in tre filoni ‒ tecnico-legislativo, marketing e comunicazione ‒ e riguardano: monitoraggio ed esame della legislazione europea e italiana e parteci- pazione allo sviluppo di norme; contatti con Comitati europei, Enti normatori e Ministeri; redazione di documenti di sintesi e position paper; realizzazione di studi su tecnologie efficienti; elaborazione di indagini statistiche di mercato; organizzazione di incontri tecni- ci di approfondimento; divulgazione attraverso stampa, siti web e canali social. 27 |
L’intervista al presidente di Fiper Walter Righini contenuto sponsorizzato Quali sono le principali attività che portate avanti e con quali obiettivi? Il settore delle biomasse/biogas è in for- te evoluzione, richiede un monitoraggio continuo degli aspetti normativi, tecnici e fiscali a livello locale, nazionale ed euro- peo. Fiper da un lato fornisce un suppor- to ai propri associati, dall’altro dà voce e visibilità alle istanze dei piccoli produttori di energia da biomasse/biogas e degli operatori di filiera. Fiper ha avviato nel tempo un’interlocuzione diretta con mini- stero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ministero dello Sviluppo eco- nomico e ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, ministeri competenti nella promozione e sviluppo delle fonti rinnovabili. Cura i rapporti con il Parlamento e con le Regioni attraverso un dialogo continuo basato sulla profon- da conoscenza del comparto e dei terri- tori dove hanno sede gli impianti; un’a- zione di lobby consolidata nel tempo per favorire la produzione di energia da bio- masse esclusivamente da filiera italiana. Dal 2015 Fiper partecipa all’Osservatorio permanente istituito da Arera e al gruppo di lavoro sul teleriscaldamento. Quali sono i benefici economici, occupazionali e sociali che il vostro comparto assicura al Sistema Italia? 28 A breve pubblicheremo uno studio pro- mosso da Fiper denominato “Teleriscal- damento a biomassa: un investimento per il territorio. Analisi delle ricadute econo- miche, energetiche e ambientali su scala locale e nazionale”, realizzato in collabo- razione con il Politecnico di Milano, che analizza i benefici ambientali, occupa- zionali, economici e sociali del compar- to. In settembre invece pubblicheremo i risultati realizzati sulla filiera del biogas agricolo. L’effetto prodotto in termini di impatto economico a partire dall’avvio di un im- pianto di teleriscaldamento a biomassa è estremamente interessante; l’effetto mol- tiplicativo di 1 euro investito in una rete di teleriscaldamento è di 1:3; vale a dire che per ogni euro investito produco sul terri- torio 3 euro di indotto. Questo effetto, poi, a differenza di altre fonti, garantisce una redistribuzione del reddito a livello locale. L’impatto economico complessivo deri- vante dal funzionamento degli impianti di teleriscaldamento a biomassa si attesta a 320 milioni di euro su tutto il territorio na- zionale. L’impatto occupazionale annuo generato da tutti gli impianti di teleriscal- damento a biomassa presenti in Italia e dalle relative filiere è stimato in 3.300 uni- tà lavorative. Gli investimenti complessivi |
si sono attestati superiori agli 800 milioni di euro di cui circa il 55% a favore di im- prese del territorio. Quest’anno, nel corso di una visita studio presso una centrale di teleriscaldamento a biomassa associata Fiper di studenti Erasmus provenienti da Spagna e Svezia, il sindaco del Comune teleriscaldato ha evidenziato che questi tipi di progetti territoriali favoriscono la coesione sociale; la politica energetica quindi non può prescindere dallo svilup- po del territorio. Gli impianti di teleriscal- damento a biomassa e biogas agricolo garantiscono il presidio del territorio oltre alla produzione di energia da fonte rin- novabile. Questo elemento spesso non è stato tenuto sufficientemente in conto nella redazione della Strategia energeti- ca nazionale. Il 2018 è un anno di rinnovamento istituzionale. Cosa chiedete ai nuovi decisori pubblici? Chiediamo innanzitutto certezza e stabili- tà del quadro legislativo. In seconda bat- tuta l’emanazione dei decreti sulla pro- mozione delle energie rinnovabili diverse da fotovoltaico e il DM sull’economia cir- colare. Inoltre, risulta prioritario favorire la crea- zione delle comunità dell’energia, come del resto promosso dalla Red II, a livello montano e rurale nell’ottica di generazio- ne distribuita e federalismo energetico. Nel comparto biomasse/biogas la cre- azione delle comunità dell’energia non può prescindere da un diretto coinvolgi- mento del ministero delle Politiche agri- cole, alimentari e forestali. In particolare, riguardo la filiera bosco-legno-energia, la nuova riforma del Testo unico foresta- le è la base di partenza per favorire la gestione attiva forestale e rilanciare l’e- conomia del bosco, a partire dalla filiera produttiva. Anche nel settore agricolo la sfida è mettere in atto una strategia post fine incentivazione impianti a biogas, che preveda da un lato il superamento degli ostacoli regolatori per la flessibilità e l’in- tegrazione del mercato dei servizi elettrici e, dall’altro, la diversificazione di filiera. L’Italia rappresenta un mercato d’interesse per i vostri associati o si guarda più all’estero? I nostri associati sono gestori di impianti già esistenti, per cui l’interesse è rivolto verso l’innovazione, l’estensione e l’effi- cientamento delle reti esistenti. Nel com- parto biogas l’attenzione è rivolta verso la diversificazione produttiva e in alcuni casi alla riconversione degli impianti in biometano. Nella compagine associativa sono presenti anche gruppi internaziona- li che stanno valutando la possibilità di investire nella realizzazione di nuove reti di teleriscaldamento sul mercato italiano. Alcuni imprenditori agricoli invece stanno valutando la fattibilità di avviare impianti a biogas in Argentina. Ricerca, sviluppo e innovazione sono protagonisti del vostro settore? Con quali risultati? Ricerca, sviluppo e innovazione sono le Il teleriscaldamento a biomassa e il biogas agricolo garantiscono presidio del territorio 29 |
condizioni per garantire la sostenibilità di medio lungo periodo di questi impian- ti sia nel comparto teleriscaldamento a biomasse che nel comparto biogas. Ot- timizzare il processo produttivo lungo la filiera è una delle priorità dei gestori. In seconda battuta la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti derivanti dall’integra- zione delle filiere rappresenta un’oppor- tunità interessante in termini di diversifi- cazione del reddito; a titolo di esempio, dopo anni di sperimentazione svolta in collaborazione con l’Università Agraria di Milano, è stato riconosciuto dal mini- stero delle Politiche agricole, alimenta- ri e forestali il fertilizzante denominato “fiperfert” realizzato dall’impiego delle ceneri pesanti di combustione prodot- te dal teleriscaldamento a biomassa e dal digestato essiccato degli impianti a biogas. 30 Nel teleriscaldamento, inoltre, l’innovazio- ne passerà attraverso la capacità di inte- ragire con l’utenza, cercando di ottimiz- zare la gestione sul lato della domanda (demand side management), con partico- lare riferimento al controllo dei profili di temperatura all’interno degli edifici. Alcu- ne ricerche evidenziano come il nord Eu- ropa si stia progressivamente spostando verso sistemi a bassa temperatura basati su “reti intelligenti” anche di tipo cogene- rativo (low-temperature district heating, smart district heating), ottenendo vantag- gi interessanti in termini di: riduzione dei costi, perdite di calore e stress termico. Le reti di teleriscaldamento intelligenti permettono infatti una fornitura flessibile del calore agli edifici grazie a un sistema di gestione intelligente basato su diffe- renti flussi di calore a bassa temperatura disponibili. |
contenuto sponsorizzato Fiper rappresenta i produttori di biomassa legnosa, i gestori di impianti di teleriscaldamen- to e biogas/biometano alimentati da fonti rinnovabili. Presidente: Walter Righini e-mail: info@fiper.it Sito web: www.fiper.it Sede legale Via Scarlatti, 29 20123 Milano Sede operativa Via Polveriera 50 23037 Tirano (SO) Contatti T +39 0342 706278 F +39 0342 711973 Fiper ha avviato nel tempo un’interlocuzione diretta con ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ministero dello Sviluppo economico e ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, ministeri competenti nella promozione e sviluppo delle fonti rinnovabili. Cura i rapporti con il Parlamento e con le Regioni attraverso un dialogo continuo basato sulla profonda conoscenza del comparto e dei territori dove hanno sede gli impianti; un’azione di lobby consolidata nel tempo per favorire la produzione di ener- gia da biomasse esclusivamente da filiera italiana. 31 |
L’intervista all’amministratore unico di Utiliteam Giuseppe Sbarbaro contenuto sponsorizzato Quali sono le principali attività che por- tate avanti e con quali obiettivi? Utiliteam è una società di consulenza di- venuta un punto di riferimento da ormai molti anni per le imprese che operano nei settori regolati da Arera. Il nostro fattore distintivo, riconosciuto da aziende, as- sociazioni e istituzioni, è la profonda co- noscenza del processo di riforma porta- to avanti dall’Authority (conoscenza che possediamo fin dalla nostra nascita nel 2004 visto che chi ha dato vita a Utiliteam operava già nel settore energia). Non è un particolare di poco conto perché co- noscere la stratificazione temporale della regolazione fornisce una chiave di lettu- ra del passato, del presente e del futuro. Dunque, facciamo tutto il possibile per creare valore da questo sapere che non è solo teorico ma anche concreto rispetto ai diversi settori. Con le molte realtà con cui ci siamo confrontati, infatti, abbiamo visto come si fa a rispondere alle dispo- sizioni dell’Arera, come si ricerca la com- pliance, quali sono gli errori da evitare e le best practice da replicare. I nostri progetti di consulenza possono riguardare operazioni societarie, valuta- zione rami d’azienda, corporate gover- nance, contabilità e controllo di gestione, sistemi organizzativo gestionali, pianifi- 32 cazione economico finanziaria, processi commerciali e stime industriali. Uniamo, così, competenze di natura disciplinare a temi tipici dei settori regolati: unbundling funzionale o contabile, qualità commer- ciale o tecnica, gare per l’affidamento di concessioni, tariffe amministrate, stan- dard contrattuale e di fatturazione, etc. Infine, andiamo anche oltre la consulenza, ad esempio con servizi di aggiornamento e segnalazione su normative e scadenze a cui le imprese devono fare riferimento, oltre che attività di formazione e audit di conformità. Dunque, cosa vi caratterizza in par- ticolare dato l’ambito molto ampio di competenza che assicurate? Proprio la profonda conoscenza, non semplicemente nozionistica, dei com- parti regolati. Questo ci ha portato a un grado di penetrazione molto alto. Il valo- re di questa competenza ben si misura pensando a quanto accaduto nell’idrico. Quando l’Autorità ha acquisito questa competenza Utiliteam si è presentata al settore spiegando quanto sia sfidante la regolazione, con effetti su tutti i profili della vita societaria. Oggi abbiamo cir- ca 80 clienti nell’idrico, tra cui alcuni dei maggiori operatori del settore, e questo |
ci soddisfa molto. È la cartina tornasole del know-how che abbiamo dimostrato di possedere sulla regolazione idrica. In generale voglio ricordare che la nostra società conta 40 collaboratori, ha un giro d’affari di circa 4,5 milioni di euro e opera attraverso le sedi di Milano e Padova. Parlando di comparto idrico, l’Italia può dirsi sulla buona strada nel recupero dei ritardi? È un settore estremamente complesso, ad esempio dal punto di vista impianti- stico rispetto a quello gas. L’Arera, come era prevedibile, sta esportando nell’idrico modelli di regolazione costruiti nel cam- po dell’energia, con la possibilità di agi- re più velocemente rispetto al passato. Il processo è dunque molto sfidante per gli operatori meno attrezzati, magari dove non è stato individuato o reso operativo il gestore unico, o nelle aree soggette a procedura di infrazione europea. L’Autorithy sta andando dritta per la sua strada attivando il suo potere di controllo in maniera sorprendentemente incisiva e tempestiva, molto più di quanto successo in passato nell’energia. È emblematico, in questo senso, quello che Arera ha deci- so di fare per la qualità tecnica. A valle di un lungo processo di consultazione, la relativa delibera del 27 dicembre 2017 è stata pubblicata con decorrenza degli obblighi dal 1° gennaio 2018. Per le im- prese gli adeguamenti necessari sono ve- ramente sfidanti ma di questo l’Autorità è consapevole. Il tentativo è quindi quello di dare un certo passo al quale gli operatori minori dovranno adeguarsi prendendo in seria considerazione le operazioni di con- centrazione. L’ultimo ambito di competenza acquisi- to dall’Arera è invece quello dei rifiuti. Quali sono le priorità in questo caso? Il comparto è stato affidato all’Arera dal 1° gennaio 2018 che è anche il primo giorno di prorogatio dell’attuale collegio dell’Autorità. Anche se l’Autorità si è mos- sa nel 2017 costituendo una struttura di competenza provvisoria (Progetto Spe- ciale Servizi Ambientali), in considerazio- ne che già il decreto Madia (poi non più approvato) ne prefigurava l’affidamento dei poteri, bisogna ammettere che fare previsioni sulla strategia che sarà adot- tata per i rifiuti è molto difficile. Ciò che si può dire è che l’Autorità da sempre adotta in tutti i settori un modello di regolazione che alla base ha tre pilastri: l’unbundling contabile, la qualità e le tariffe. Così sarà anche per i rifiuti, come menzionato nella legge di bilancio 2018 che affida il setto- re all’Arera. Si tratta di temi che abbiamo presentato agli operatori idrici quando l’Arera ne ha acquisito la competenza e che stiamo illustrando ora agli operatori ambientali, sottolineando gli errori da evi- tare e le prassi virtuose. Infine teleriscaldamento, gas ed elet- tricità. Quali sono le sfide per questi servizi a rete? In questi tre settori il tema che si distingue per importanza è quello delle gare per la La nostra società conta quaranta collaboratori e un giro d’affari di 4,5 milioni di euro 33 |
concessione della distribuzione gas negli Atem. Ci lavoriamo da molto tempo, an- che se le gare sono sostanzialmente in stallo, perché le aziende devono elabo- rare strategie, trovare partner e finanzia- menti. Utiliteam ha maturato esperienze importanti avendo assistito decine di so- cietà in tutte le valutazioni strategiche per le gare e sta supportando molte imprese nella partecipazione alle procedure. Inol- tre siamo stati consulenti di uno dei play- er che ha partecipato a una delle poche gare arrivare a offerta. Il teleriscaldamen- to, invece, comincia a essere oggetto di regolazione. Il 1° giugno è entrato in vigo- re il Tuar e siamo già attivi nell’assistenza alle aziende in questo senso. Sappiamo inoltre che a breve si interverrà anche sull’unbundling contabile visto che anche in questo comparto si sta procedendo sui 34 tre pilastri della regolazione. Ci sono anche aspetti trasversali a tutti i settori regolati e che, in genera- le, hanno a che fare con l’innovazio- ne: smart city, Industria 4.0, efficienza energetica, etc. Le imprese italiane e Utiliteam sono al passo con questi pro- cessi? Sì, Utiliteam è presente sul tema effi- cienza energetica e fonti rinnovabili. Ad esempio progetti per l’ottenimento di cer- tificati bianchi o, come stiamo facendo a Bolzano, valutazione per l’ampliamento di impianti a biogas per la produzione di biometano. Confido molto che nell’idrico e ancor di più nei rifiuti l’innovazione tec- nologica porti un vero cambiamento e an- che nuova occupazione. |
contenuto sponsorizzato Siamo una società di consulenza aziendale e direzionale specializzata nel settore delle pu- blic utilities, al quale ci rivolgiamo in modo esclusivo offrendo una vasta gamma di soluzioni su misura per le esigenze di ogni cliente. Amministratore unico: Giuseppe Sbarbaro e-mail: info@utiliteam.it Sito web: www.utiliteam.it Sede Milano via Tortona, 37 20144 Milano tel. 02 42292302 fax 02 47770722 Sede Padova viale Codalunga, 4 H 35138 Padova tel. 049 685867 fax 049 8806424 Amministrazione utiliteam.amm@pec.it Nati nel 2004, operiamo attraverso le nostre sedi di Milano e Padova. Con un organico di oltre 40 persone, offriamo ai clienti una vasta gamma di competenze, un esteso suppor- to per il conseguimento della compliance, una ricca offerta formativa e moderni servizi informativi. Affianchiamo alla tradizionale consulenza “custom” – che caratterizza i nostri progetti più importanti – numerose soluzioni “chiavi in mano” che costituiscono l’esatta risposta consulenziale, immediatamente fruibile, alle esigenze che derivano dai continui cambiamenti connessi alla riforma dei settori regolati. 35 |
L’indirizzario ACEER - Associazione Certificatori Energetici Energy Manager Regionali Tel. 338 2782759 www.aceer.it info@aceer.it AEIT - Associazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni Via Mauro Macchi, 32 - 20124 Milano Tel. 02 873899.60 - Fax 02 66989023 www.aeit.it info@aeit.it Adiconsum - Associazione Italiana Difesa Consumatori e Ambiente AES – Azione Energia Solare Viale Degli Ammiragli, 91 - 00136 Roma Tel. 06 4417021 www.adiconsum.it comunicazioni@adiconsum.it Via Borsari, 3 - 41013 Castelfranco Emilia (MO) Tel. 342 1648029 - Fax 02 7003 1116 www.azioneenergiasolare.it presidente@azioneenergiasolare.eu Adusbef - Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari Finanziari Postali e Assicurativi AIBT - Associazione Italiana Broker Tecnologici Via Bachelet, 12 - 00185 Roma Tel. 06 4818632; 06 4818633 - Fax 06 83395114 www.adusbef.it info@adusbef.it Località Padriciano, 99 - 34149 Trieste (TS) www.brokertecnologico.it segreteria.direzione@area.trieste.it 36 |
AiCAR – Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione AIGET - Associazione Italiana di Grossisti di Energia e Trader Via Melchiorre Gioia, 168 - 20125 Milano Tel. 02 67479270 - Fax 02 67479262 www.aicarr.org info@aicarr.org Piazza Giulio Cesare, 5 - 20145 Milano Tel. 02 36593080 www.aiget.it aiget@aiget.it AICT - Associazione per la Tecnologia dell’Informazione e delle Comunicazioni AIIC – Associazione Italiana Infrastrutture Critiche Via Mauro Macchi, 32 - 20124 Milano Tel. 06 5913925 www.societyaict.it info@aiee.it Via Spalato, 11- 00198 Roma Tel. 06 64003640 - Fax 06 48930976 www.infrastrutturecritiche.it segreteria@infrastrutturecritiche.it AIDEN - Associazione Italiana di Diritto dell’Energia AIN - Associazione Italiana Nucleare Via G.Serbelloni, 7 - 20122 Milano Tel. 366 2994354; 3421485677 - Fax. 02 77331559 www.associazioneaiden.it segreteria@associazioneaiden.it Via Montevideo, 10 - 00198 Roma Tel. 06 85357294- Fax 06 84080138 www.associazioneitaliananucleare.it info@associazioneitaliananucleare.it AIEE - Associazione Italiana Economisti dell’Energia AIR - Associazione Italiana del Recupero Energetico Viale Parioli, 10 - 00197 Roma Tel. 06 3227367; 06 32652279 - Fax 06 3234921 www.aiee.it assaiee@aiee.it Corso Venezia, 47 -20121 Milano Tel. 010 2512978 - Fax 010 2512114 air@unione.milano.it AIEL - Associazione Italiana Energie Agroforestali AIREC - Associazione Italiana Revisori Condominiali Viale Dell’Università, 14 - 35020 Legnaro (PD) Tel. 049 8830722 - Fax 049 8830718 www.aielenergia.it segreteria.aiel@cia.it Viale Evaristo Stefini, 8 - 20125 Milano Tel. 02 6695401 - Fax 02 6695401 www.airec.info info@airec.info 37 |
AIRI – Associazione Italiana per la Ricerca Industriale AMITAP - Associazione Manutentori Impianti Trattamento Acqua Potabile Viale Gorizia, 25/c - 00198 Roma Tel. 06 8848831; 06 8546662 - Fax 06 8552949 www.airi.it info@airi.it Via Zircone, 20 - 58100 Grosseto Tel. 0564 453566 - Fax 0564 466161 www.amitap.it amitap@amitap.it AISISA - Associazione Italiana Strumentisti Anci - Associazione Nazionale Comuni Iitaliani Viale Campania, 31 - 20133 Milano Tel. 02 54123816 - Fax 02 54114628 www.aisisa.it AIS: ais@aisisa.it Isa: isaitaly@aisisa.it Via dei Prefetti, 46 - 00186 Roma Tel. 06 680091 - Fax 06 68009202 www.anci.it ALIS - Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile ANEST – Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica Via Rasella, 157, 00187 - Roma Tel. 06 871 5371 www.alis.it info@alis.it Viale Monza, 291 - 20126 Milano www.anest-italia.it segreteria@anest-italia.it Altrocomsumo - Associazione per la difesa dei consumatori Anev - Associazione Nazionale Energia del Vento Via Sistina, 121 - 00187 Roma Tel. 02668901 www.altroconsumo.it rappresentantelazio@altroconsumo.it Lungotevere dei Mellini, 44 - 00193 Roma Tel. 06 42014701 - Fax 06 42004838 www.anev.org Amici della Terra Italia Anfida - Associazione Nazionale fra gli Industriali degli Acquedotti Via Ippolito nievo, 62 - 00153 Roma Tel. 06 6868289; 06 6875308 www.amicidellaterra.it segreteria@amicidellaterra.it P.le don Luigi Sturzo, 31- 00144 Roma Fax 06 93380237 www.anfida.it info@anfida.it 38 |
Anie Rinnovabili ANIT - Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e Acustico Viale V.Lancetti, 43 - 20158 Milano www.anierinnovabili.anie.it rinnovabili@anie.it Via Lanzone, 31 - 20123 Milano Tel. 02 89415126 - Fax 02 58104378 www.anit.it info@anit.it Anigas - Associazione Nazionale Industriali Gas Anter - Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili Via Giovanni da Procida, 11 - 20149 Milano Tel. 02 3108161 - Fax 02 313736 www.anigas.it info@anigas.it Via Traversa Pistoiese, 83 - 59100 Prato Tel. 0574 34805 - Fax 0574 028311 www.anteritalia.org segreteria@anter.info ANIM – Associazione Nazionale Ingegneri Minerari Anvel - Associazione Nazionale Veicoli Elettrici ed a propulsione alternativa Via Santa Costanza, 7 – 00198 Roma Tel. 335 1555681 www.anim-minerari.it segreteriaoperativa@anim.website Via Silvio Antoniano, 31 - 00135 Roma Tel. 329 4658001 www.anvel.eu anvel.elettrobici@libero.it Anima APA – Associazione professionisti d’affari Via Scarsellini, 13 - 20161 Milano Tel. 02 45418500 - Fax 02-45418545 www.anima.it Viale Luigi Majno, 17/A - 20122 Milano Tel. 02 9288 6500 - Fax 02 7631 6132 www.assopa.org info@assopa.org ANISGEA - Associazione Nazionale Imprese per i Servizi Gas Energia Acqua APCE – Associazione per la protezione dalle corrosioni elettrolitiche Via Coppalati, 8 - 29122 Piacenza Tel. 0523 648337 - Fax 0523 1726355 www.anisgea.org segretario@anisgea.org Via Maastricht, 1 c/o Snam Rete Gas SPA 20097 San Donato Milanese (MI) Tel. 333 8096444 apce.it info@apce.it 39 |
ASCOMAC Cogena - Associazione Italiana per la Promozione della Cogenerazione Assoambiente Via Gualtiero Castellini, 13 - 00197 Roma Tel. 06 20369638 - Fax 06 20369376 www.ascomac.it ascomac@outlook.it Via del Poggio Laurentino, 11 - 00144 Roma Tel. 06 99695700 - Fax 06 5919955 www.assoambiente.org assoambiente@assoambiente.org ASPI - Associazione Nazionale Manutenzione e Spurgo delle Reti fognarie idriche Assobioplastiche Via S. Caboto, 2 - 33170 Pordenone Tel. 0421 280043/72396 - Fax 0421.282785 www.associazioneaspi.it Piazza San Bernardo, 109 - 00187 Roma Tel. 06 4827748 - Fax 06 4875513 www.assobioplastiche.org info@assobioplastiche.org ASSIEME - Associazione Italiana Energia Mini Eolica Assocarboni - Associazione Generale Operatori Carboni Via Ostriana, 12 - 00199 Roma Tel. 06 8610173 - Fax 06 86389651 www.assieme.eu info@assieme.eu Via Aureliana, 53 - 00187 Roma Tel. 06 4744499 - Fax 06 4743799 www.assocarboni.it assocarboni@assocarboni.it presidenza@assocarboni.it ASSINFORM - Associazione Nazionale delle principali Aziende di Information Technology Via G. Sacchi, 7 - 20121 Milano Tel. 02 00632801 - Fax 02 00632824 www.assinform.it segreteria@assinform.it Assintel - Associazione Nazionale Imprese Ict Corso Venezia, 47 - 20121 Milano Tel. 02 7750231; 02 7750235 - Fax 02 7752500 www.assintel.it info@assintel.it 40 Associazione Cluster Trasporti Italia 2020 c/o ANFIA Viale Pasteur, 10 - 00144 Roma Tel. 06 54221493 - Fax 06 54221415 f.vigo@anfia.it cluster.trasporti@anfia.it Associazione Energy Managers www.energymanagers.it amministratore@energymanagers.it |
Associazione Idrotecnica Italiana Assogasliquidi Via di Santa Teresa, 23 - 00198 Roma Tel. 06 8845064 www.idrotecnicaitaliana.it info@idrotecnicaitaliana.it Largo Arenula, 34 - 00186 Roma Via Giovanni da Procida, 11 - 20149 Milano Tel. 06 54273213 www.assogasliquidi.federchimica.it assogasliquidi@federchimica.it Assoclima Assogasmetano - Associazione Nazionale Imprese Distributrici Metano Autotrazione Via Scarsellini, 13 - 20161 Milano Tel. 02 45418.556 Fax. 02 45418.545 www.assoclima.it Via Alberelli, 1/C - 40132 Bologna Tel. 051 6414951 - Fax 178 4414060 www.assogasmetano.it info@assogasmetano.it Asso-Consum Assoidroelettrica Corso d’Italia, 11 - 00198 Roma Tel. 06 45553975 - Fax 06 97612046 www.asso-consum.it assoconsum@gmail.com Via Antonio Zanolini, 38/A – 40126 Bologna Fax +39 051 242 574 www.assoidroelettrica.it info@assoidroelettrica.it Assoebios - Associazione Operatori Elettrici da Bioliquidi Sostenibili Assolterm - Associazione Italiana Solare Termico Via Gallerana, 31 - 41030 San Prospero (MO) www.assoebios.it info@assoebios.it Via Vicenza, 5 - 00185 Roma Tel. 06 4434 0537 www.assolterm.it presidenza@assolterm.it Assogas - Associazione Nazionale Industriali Privati Gas e Servizi Energetici Assomineraria Piazza Luigi di Savoia, 22 - 20124 Milano Tel. 02 7381079 www.assogas.it segreteria@assogas.it Via delle Tre Madonne, 20 - 00197 Roma Tel. 06 8073045 - Fax 06 8073385 www.assomineraria.org info@assomineraria.org 41 |
Assoreca-Associazione tra le Società di Consulenza e di Servizi per l’Ambiente, l’Energia, la Sicurezza e la Responsabilità Sociale AUEEI - Associazione Utenti Energia Elettrica d’Italia c/o Assolombarda Via Pantano, 9 - 20122 Milano Tel. 345 9732685/ 366 5280373 - Fax 02 58303836 www.assoreca.it assoreca@assolombarda.it Via Modorati, 1 - 20900 Monza Tel. 039 834066 - Fax 039 833146 www.aueei.it info@aueei.it Assoutenti Basilicata Oil Companies Network Vicolo Orbitelli, 10 - 00186 Roma Tel. 06 6833617 - Fax 06 686743 www.assoutenti.it segreteria@assoutenti.it Contrada Cembrina Z.I. 85059 Viggiano (PZ) www.basilicataoilnetwork.com basilicataoilnetwork@gmail.com Asstra - Associazione Trasporti CEI - CIVES - Comitato Elettrotecnico Italiano, Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali a batteria, ibridi e a celle a combustibile Piazza Cola di Rienzo, 80/a - 00192 Roma Tel. 06 603549 www.asstra.it presidenza@asstra.it Via Saccardo, 9 - 20134 Milano Tel. 02 21006249 cives.ceinorme.it cives@ceiweb.it AsV IS - Associazione Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Chimica Verde Bionet Via Farini, 17, 00185 Roma www.asvis.it info@asvis.it ATER – Associazione Tecnici Energie Rinnovabili Via Marianini, 13 - 41123 Modena www.assotecnicirinnovabili.org info@assotecnicirinnovabili.org 42 Via Ristoro d’Arezzo, 79/81 - 52100 Arezzo Tel. 0575 401898 - Fax 0575 259154 www.chimicaverde.it info.chimicaverde@gmail.com info@chimicaverde.it CIB - Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione Parco Tecnologico Padano, Via Einstein / C.na Codazza, 26900 Lodi (LO) Tel. 0371/4662633 www.consorziobiogas.it segreteria@consorziobiogas.it |
Cittadinanzattiva Confagricoltura - Agroenergie Via Cereate, 6 - 00183 Roma Tel. 06 367181 - Fax 06 36718333 www.cittadinanzattiva.it mail@cittadinanzattiva.it Corso Vittorio Emanuele II, 101 - 00186 Roma Tel. 06 68521 - Fax 06 6861726 www.confagricoltura.it Clusit - Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica Confconsumatori Via Comelico, 39 - 20135 Milano Tel. 347 2319285 - Fax 02 700440496 www.clusit.it info@clusit.it Via Mazzini, 43 – 43121 Parma Tel. 0521 231846 - Fax 0521 285217 www.confconsumatori.it confconsumatori.abruzzo@gmail.com CNA - Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa Confindustria Energia Piazza M. Armellini, 9 A - 00162 Roma Tel. 06 441881 - Fax 06 44249511 www.cna.it cna@cna.it Piazzale Luigi Sturzo 23/31 - 00144 Roma Tel. 06 5423681 www.confindustriaenergia.org gioia.tosti@confindustriaenergia.org laura.vernini@confindustriaenergia.org daniele.evaristo@confindustrianergia.org Codici - Centro per i diritti del cittadino Confservizi Viale Guglielmo Marconi, 94 - 00146 Roma Tel. 06 55301808 - Fax 06 55307081 www.codici.org segreteria_nazionale@codici.org segreteria.sportello@codici.org P.zza Cola di Rienzo, 80/A - 00192 Roma Tel. 06 94528280 - Fax 1782748908 www.confservizi.net segreteria@confservizi.net Comitato IFI- Industrie Fotovoltaiche Italiane Consorzio ECOGAS Corso Milano, 23 - 20900 Monza Via Monte delle Gioie, 1/A - 00199 Roma www.comitatoifi.it direzione@comitatoifi.it Via Rodolfo Lanciani, 69 – 00162 Roma Tel. 06 86214398; 051 240842 www.ecogas.it info@ecogas.it 43 |
Consorzio NGV Federazione ANIE – Anie Energia Via Fucini, 8 - 20133 Milano Tel. 02 70638227 - Fax 02 59610549 www.ngvitaly.com marketing@ngvsystem.it Viale Lancetti, 43 - 20158 Milano Tel. 02 3264228 www.anienergia.it energia@anie.it Coordinamento FREE Federconsumatori - Federazione Nazionale Consumatori e Utenti c/o ANEV Lungotevere dei Mellini 44, 00193 Roma Tel: +390642014701Fax: +390642004838 www.free-energia.it info@free-energia.it Via Palestro, 11 - 00185 Roma Tel. 06 42020755; 06 42020759 - Fax 06 47424809 www.federconsumatori.it federconsumatori@federconsumatori.it CPEM – Consorzio dei Produttori di Energia da Minieolico FEDERMETANO - Federazione Nazionale Distributori e Trasportatori di Metano www.cpem.eu info@cpem.eu Via Loredano Bizzarri, 9 40012 Calderara di Reno (BO) Tel. 051 400357 - Fax 051 401317 www.federmetano.it federmetano@pec.it Energia Concorrente FIPER - Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili Via Belvedere, 10 - 40121 Bologna Tel. 051 0412410; 393 2471731 www.energiaconcorrente.it alessandro.bianco@energiaconcorrente.it Via Scarlatti, 29 - 20123 Milano Tel. 0342 706278 - Fax 0342 711973 www.fiper.it info@fiper.it Energy LAB GBC ITALIA - Green Building Council Italia Via Duca d’Aosta, 67 - 11029 Verrès (AO) Tel. 0125 921092 - Fax 0125 921092 www.energylab.it info@energylab.it Piazza Manifattura, 1 - 38068 Rovereto (TN) Tel. 0464 443452 - Fax 0464 443465 www.gbcitalia.org info@gbcitalia.org 44 |
GIGA - Gruppo Informale per la Geotermia e l’Ambiente ISES Italia - Sezione dell’International Solar Energy Society c/o Multiverso; Via Campo d’Arrigo, 42/r 50131 Firenze Tel. 335 7761774 www.gigageotermia.org giganoprofit@gmail.com Via dei Banchi Vecchi, 58 - 00186 Roma Tel. 06 77073610 www.isesitalia.org segreteria@isesitalia.it GISI - Associazione Imprese Italiane di Strumentazione ITALCOGEN - Associazione dei Costruttori e Distributori di Impianti di Cogenerazione Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02 21591153 - Fax 02 21598169 www.gisi.it gisi@gisi.it Via Scarsellini, 13 - 20161 Milano Tel. 02 45418500 - Fax 02 45418545 www.anima.it/ass/italcogen italcogen@anima.it Greenpeace italia Italia Solare Via della Cordonata, 7 - 00187 Roma Tel. 06 68136061 - Fax 06 45439793 Via Giovanni Battista Piranesi, 10 - 20137 Milano Tel. 02 49534250 www.greenpeace.org/italy/it/ info.it@greenpeace.org Piazza Diaz, 1 - 20900 - Monza (MB) www.italiasolare.eu info@italiasolare.eu IATT - Italian Association for Trenchless Technology Kyoto Club Via Ruggero Fiore, 41 - 00136 Roma Tel. 06 39721997 www.iatt.it iatt@iatt.info Via Genova, 23 - 00184 Roma Tel. 06 485539; 06 4882137 - Fax 06 48987009 www.kyotoclub.org informazioni@kyotoclub.org i.pinardi@kyotoclub.org ufficiostampa@kyotoclub.org IGAS - Imprese Gas Lega Consumatori Viale L. Pasteur, 10 - 00144 Roma Tel./Fax 06 5914845 www.impresegas.it g.venditti@igas.impresegas.it Via Orchidee, 4/a - 20147 Milano Tel. 02 48303659 www.legaconsumatori.it atupertu@legaconsumatori.it 45 |
Legambiente Onlus RENAEL - Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali Via Salaria, 403 - 00199 Roma Tel. 06 862681 - Fax 06 86218474 www.legambiente.it legambiente@legambiente.it Via Toledo, 317 - 80132 Napoli Tel. 081 417831 - Fax 081 40995 www.renael.net info@renael.net MDC - Movimento Difesa del Cittadino SEV - Federazione Energia Alto Adige Via Casilina, 3/T - 00182 Roma Tel. 06 4881891 - Fax 06 42013163 www.difesadelcittadino.it info@mdc.it Via Giuseppe di Vittorio, 16 - 39100 Bolzano Tel. 0471 064400 - Fax 0471 064409 www.sev.bz.it info@sev.bz.it Mondoconsumatori SUSDEF - Fondazione Sviluppo Sostenibile Viale Giulio Cesare, 78 - 00192 Roma c/o Sede Confederale; Via dei Gelsi, 140/B - 00171 Roma Tel. 06 83398801 www.mondoconsumatori.it info@mondoconsumatori.it Via Garigliano, 61/A - 00198 Roma Tel. 06 8414815 - Fax 06 8414583 www.fondazionesvilupposostenibile.org info@susdef.it MOTUS-E UGI - Unione Geotermica Italiana www.motus-e.org info@motus-e.org c/o Università di Pisa; DESTEC; Largo Lucio Lazzarino 1, 56126 Pisa - Tel./Fax 050 2217123 www.unionegeotermica.it info@unionegeotermica.it presidente@unionegeotermica.it Movimento Consumatori UNC - Unione Nazionale Consumatori Via Piemonte, 39/A - 00187 Roma Tel. 06 4880053 - Fax 06 4820227 www.movimentoconsumatori.it info@movimentoconsumatori.it ufficio.stampa@movimentoconsumatori.it Via Duilio, 13 - 00192 Roma Tel. 06 32600239 - Fax 06 3234616 www.consumatori.it info@consumatori.it 46 |
UNIATEM – Associazione ambiti gare gas Utilitalia Piazza Liber Paradisus, 10 – 40129 Bologna tel. 051 2193800 www.uniatem.it info@uniatem.it Piazza Cola di Rienzo 80/a, 00192 – Roma Tel. 06 945282.10-20 - Fax 06 94528200 www.utilitalia.it direzionegenerale@utilitalia.it amministrazione@utilitalia.it UNICIRCULAR – Unione imprese economia circolare WEC Italia - World Energy Council Italia Via del Poggio Laurentino, 11 - 00144 Roma Tel. 06 9969579; 06 99695700 - Fax: 06 5919955 www.unicircular.org unicircular@unicircular.org Via Mosca, 32 - 00142 Roma Tel. 06 51605091; 06 51435403 - Fax 06 51885135 wec-italia.org info@wec-italia.org Unione Petrolifera WWF Italia Piazzale Luigi Sturzo, 31 - 00144 Roma Tel. 06 5423651 - Fax 06 59602925 www.unionepetrolifera.it pisacane@unionepetrolifera.it ufficiostampa@unionepetrolifera.it Via T.Da Cazzaniga ex Serre - 20121 Milano Tel. 02 831331; 02 83133202 Via Po, 25/c - 00198 Roma Tel. 06 844971 - Fax 06 84497365 www.wwf.it segreteriagenerale@wwf.it 47 |
L’intervista al presidente di Apce Vincenzo Mauro Cannizzo Quali sono le principali attività che portate avanti e con quali obiettivi? Apce da oltre 30 anni diffonde la cultu- ra della prevenzione nelle infrastrutture. Senza scopo di lucro, opera promuoven- do la formazione certificata degli ope- ratori, il finanziamento alla ricerca, la collaborazione tra aziende e università, stimolando lo sviluppo della normativa tecnica di settore. L’Associazione si tro- 48 va così a essere, di fatto, il punto di rife- rimento tecnico nazionale per la gestione delle problematiche legate alla corrosio- ne delle infrastrutture metalliche interrate (reti gas e acqua), immerse (strutture of- fshore, porti, imbarcazioni), armature del calcestruzzo (edilizia). Quali sono i benefici economici, occupazionali e sociali che il vostro |
comparto assicura al Sistema Italia? Le aziende che in Italia hanno a che fare con la protezione dalla corrosione possono essere divise in due grandi fa- miglie: quelle che forniscono impianti, componenti e servizi e quelle che utiliz- zano le tecnologie. Ovviamente non tutti aderiscono all’associazione ma la rap- presentanza di molte fra esse è garantita anche attraverso Utilitalia, Anigas e Cig che sono soci Apce. Abbiamo stimato che l’intero settore occupa circa 1.000 specialisti tra distributori acqua e gas e altrettanti tra le aziende di componenti e servizi. Questa è la stessa proporzione che c’è all’interno dei circa 80 soci Apce. Quello che sicuramente possiamo af- fermare è che la richiesta di personale specializzato è comunque molto alta e in continuo aumento. Questo si può an- che desumere da una delle nostre prin- cipali attività che è l’offerta di formazione specialistica in conformità alla normativa europea (Uni EN Iso 15257 “Protezione Catodica – Livelli di competenza del per- sonale nel campo della protezione cato- dica – Schema base di certificazione): ogni anno oltre 500 persone partecipano ai nostri corsi e giornate di studio, mol- te di queste sostengono poi l’esame di certificazione con uno dei due organismi accreditati (Cicpnd e Rina). La richie- sta di formazione che cresce ogni anno ci impegna a proseguire con un’offerta adeguata sia in qualità, sia in quantità. Voglio sottolineare l’importanza della for- mazione certificata che negli ultimi anni viene richiesta come requisito del perso- nale nelle gare d’appalto. Infatti, mettere un tubo sotto terra ed esercirlo facendo in modo che rimanga integro per decenni non è un affare da poco e che si pos- sa improvvisare. È quindi assolutamente fondamentale essere certi che il perso- nale che si occupa di installare i compo- nenti per la prevenzione dalla corrosione abbia tutte le competenze necessarie. Lo stesso discorso vale poi anche per chi quei sistemi deve farli funzionare in modo efficace. Ad oggi in Italia abbia- mo circa 400 tecnici di protezione cato- dica in possesso della certificazione su uno dei 3 livelli previsti dalla normativa. Allo scopo di facilitare l’incontro tra la ri- 49 |
chiesta e l’offerta di queste competenze Apce sta lavorando alla creazione di un albo consultabile sul proprio sito. Il 2018 è un anno di rinnovamento istituzionale. Cosa chiedete ai nuovi decisori pubblici? Il compito dello Stato non è quello di sosti- tuirsi ai privati ma quello di indirizzarne e sostenerne la libera iniziativa regolando, incentivando, sorvegliando e se serve sanzionando i comportamenti scorretti. Dal nuovo Governo ci aspettiamo in par- ticolare una maggiore defiscalizzazione degli investimenti in ricerca e formazio- ne perché crediamo che lo sviluppo e la crescita del nostro Paese dipendano so- prattutto da questo. L’Italia rappresenta un mercato d’interesse per i vostri associati o si guarda più all’estero? Le imprese italiane che ruotano attorno a questo settore muovono un fatturato di circa 100 milioni di euro annui. Il loro mer- cato valica i confini nazionali e la mag- gior parte di esse portano il know-how e 50 le tecnologie italiane in giro per l’Europa e il mondo, specialmente nel settore oil & gas. Molte addirittura fatturano di più all’estero che in Italia. Ricerca, sviluppo e innovazione sono protagonisti del vostro settore? Con quali risultati? La competitività delle imprese nel nostro settore è possibile anche perché in que- sti ultimi anni si è intensificata la ricerca con un’azione congiunta delle università e delle imprese. Apce in questo scenario ha sempre mantenuto un ruolo centrale di coordinamento e di promozione inve- stendo buona parte dei suoi ricavi in for- mazione, dottorati di ricerca, finanziando direttamente molti progetti e diffonden- done liberamente i risultati. Tutto ciò ci permette di partecipare attivamente ai tavoli europei dove l’esperienza italiana è sempre più guardata con attenzione e spesso presa a riferimento. Un esempio per tutti: Apce partecipa alla Federazio- ne europea della corrosione (Efc) che è il luogo dove aziende e mondo accademi- co incrociano le esperienze e i progressi nella lotta alla corrosione. |
L’associazione Onlus diffonde la cultura della prevenzione nelle infrastrutture (reti gas e acqua, strutture offshore, porti, edilizia). Promuove la formazione certificata degli operatori, la ricerca, la collaborazione tra aziende e università, stimolando lo sviluppo della normativa tecnica di settore. Presidente: Vincenzo Mauro Cannizzo Sito web: www.apce.it apce Segreteria generale Matteo Robino matteo.robino@apce.it +39 333 80 96 444 Sede Via Maastricht 1 20097, San Donato Milanese c/o Snam Rete Gas S.P.A. Segreteria amministrativa Pamela Bissanti segreteria@apce.it +39 340 75 25 799 Contatti Responsabile tecnico Fabio Brugnetti fabio.brugnetti@apce.it +39 02 37 03 9408 Presidenza Vincenzo Mauro Cannizzo vincenzo.cannizzo@apce.it +39 02 37 03 7152 presidenza@apce.it Apce, Associazione per la protezione dalle corrosioni elettrolitiche, da oltre 30 anni dif- fonde la cultura della prevenzione nelle infrastrutture. Senza scopo di lucro, opera pro- muovendo la formazione certificata degli operatori, il finanziamento alla ricerca, la col- laborazione tra aziende e università, stimolando lo sviluppo della normativa tecnica di settore. Apce si trova così a essere, di fatto, il punto di riferimento tecnico nazionale per la gestione delle problematiche legate alla corrosione delle infrastrutture metalliche in- terrate (reti gas ed acqua), immerse (strutture offshore, porti, imbarcazioni), armature del calcestruzzo (edilizia). 51 |
Istituti di ricerca, consulenza e università Energy & Strategy Group PoliMI Via Lambruschini, 4 - 20156 Milano Tel. 02 23999544 - Fax 02 23992720 www.energystrategy.it AGICI Fondazione Eni Enrico Mattei Via Giuseppe Brentano, 2 - 20121 Milano Tel. 02 5455801 www.agici.it agici@agici.it Palazzo delle Stelline, Corso Magenta, 63 20123 Milano Tel. 02 52036934 – Fax 02 52036946 www.feem.it letter@feem.it Althesys Strategic Consultants ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Via Larga, 31 - 20122 Milano Tel. 02 5831.9401 - Fax 02 5830.1281 www.althesys.com info@althesys.com Via Vitaliano Brancati, 48 - 00144 Roma Tel. 06 50071 Elemens Nomisma Energia Via G. Leopardi, 27 - 20123 Milano Tel. 02 84927880 - Fax 02 47952496 www.lmns.it info@elemens.it Via Guglielmo Marconi, 3 - 40122 Bologna Tel. 051 6564611 www.nomismaenergia.it info@nomismaenergia.it 52 |
REF-E Utiliteam Via Gioberti, 5 - 20123 Milano Tel. 02 4344101 - Fax 02 43441027 www.ref-e.com info@ref-e.com Via Tortona, 35 - 20144 Milano Tel. 02 42292302 Viale Codalunga, 4H – 35138 Padova Tel. 049 685867 www.utiliteam.it info@utiliteam.it The Green Consulting Group Piazza Luigi di Savoia, 2 - 20124 Milano www.thegreenconsultinggroup.com secretariat@thegreenconsultinggroup.com communications@thegreenconsultinggroup. com Agenzie Agenzia per l’Energia e l’Ambiente della provincia di Perugia APEA Catania - Agenzia Pronviciale per l’Energia e l’Ambiente Via Palermo, 86/A – 06124 Perugia Tel. 075 5170824 www.aea.perugia.it info@aea.perugia.it Via Zangrì, 8 – 95030 Gravina di Catania Tel. 095 4011527 apea@provincia.ct.it ANEA - Agenzia Napoletana Energia e Ambiente Via Toledo, 317 – 80134 Napoli Tel. 081 409459 www.anea.eu ufficiostampa.anea@tin.it ARPA Basilicata Via della Fisica 18/c/d 85100 - Potenza Tel. 0971 656111 53 |
ARPA Calabria ARPAL Liguria Via Lungomare (loc. Giovino) – 88100 Catanzaro Tel. 0961 732509 comunicazione@arpacal.it Via Bombrini, 8 - 16149 Genova Tel. 010 64371 ARPAC Campania ARPA Lombardia Via Vicinale Santa Maria del Pianto, Centro Polifunzionale, Torre 1 - 80143 Napoli Tel. 081 2326111 info@arpacampania.it Palazzo Sistema – Via I. Rosellini, 17 20124 Milano Tel. 02 696661 ufficiostampa@arpalombardia.it ARPAE Emilia Romagna ARPA Marche Via Po, 5 - 40139 - Bologna Tel. 051 6223811 Via Ruggeri, 5 - 60131 Ancona Tel. 071 2132722 dg.arpam@ambiente.marche.it ARPA Friuli Venezia Giulia ARPA Molise Via Cairoli, 14 - 33057 Palmanova (UD) Tel. 0432 1918111 urp@arpa.fvg.it Via U. Petrella, 1 - 86100 Campobasso Tel. 0874 492600 dirgen@arpamolise.it ARPA Lazio ARPA Piemonte Via Boncompagni, 101 - 00187 Roma Tel. 0648054211 Via Pio VII, 9 - 10135 Torino Tel. 011 1968 0111 - Fax 011 1968 1471 protocollo@pec.arpa.piemonte.it 54 |
ARPA Puglia ARPA Umbria Corso Trieste, 27 - 70126 Bari Tel. 080 5460111 info@arpa.puglia.it Via Pievaiola, 207/B-3 – 06132 Perugia Tel. 075 515961 arpa@arpa.umbria.it ARPAS Sardegna ARPA VDA - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Valle d’Aosta Via Contivecchi, 7 - 09122 Cagliari Tel. 070 271681 info@arpa.sardegna.it Località Grande Charrière, 44 11020 Saint-Christophe Tel. 0165 278511 arpa@arpa.vda.it ARPA Sicilia ARPA Veneto Via S. Lorenzo, 312/G - 90146 Palermo Tel. 091 598260 arpa@arpa.sicilia.it Via Ospedale Civile, 24 - 35121 Padova Tel. 049 8239301 ARPA Trentino Alto Adige ARTA abruzzo Piazza Dante, 15 - 38122 Trento Tel. 0461 495111 (Agenzia Regionale Tutela Ambientale) Viale G. Marconi, 178 - 65127 Pescara Tel. 085 450021 info@artaabruzzo.it ARPA Toscana Via N. Porpora, 22 - 50144 Firenze Tel. 055 32061 ENEA - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile Lungotevere Thaon de Revel, 76 - 00196 Roma - Tel. 06 36271 - Fax 06 36272591/2777 www.enea.it 55 |
L’intervista al presidente di Iatt Paolo Trombetti Quali sono le principali attività che portate avanti e con quali obiettivi? sionisti appartenenti agli ordini professiona- li ma anche enti locali. Iatt, acronimo di Italian Association for Tren- chless Technology, è l’Associazione nazio- nale di categoria che dal 1994 promuove le conoscenze tecniche e scientifiche nel cam- po delle tecnologie cosiddette “trenchless” o “no dig” (letteralmente “senza scavo”), favorendone la diffusione presso enti, Pub- bliche Amministrazioni, aziende di gestione delle reti dei servizi, università, imprese e or- dini professionali. L’Associazione è affiliata alla Istt (International Society for Trenchless Technology), organizzazione internazionale a cui fanno riferimento 28 soggetti in rap- presentanza di 37 Paesi nei vari continenti. Iatt sostiene che la condivisione di intenti e la volontà di trovare soluzioni condivise sia la strada per migliorare l’infrastrutturazione e quindi lo sviluppo del Paese nell’interes- se del cittadino, per questo l’associazione ha la peculiarità di riunire al proprio interno l’intera filiera del valore, aggregando azien- de del settore pubblico (ad esempio: Snam Rete Gas, MM, A2A, Iren, Acea, Utilitalia, Cap Holding, Agsm, Hera, Brianza Acque, Pavia Acque, Publiacqua, ecc.), del settore privato, (Tim, Fastweb, Vodafone, Bt, Wind, Colt, Newnix, Blue Nice, Open Fiber, ecc.), imprese esecutrici, fornitrici di materiali e di macchinari, studi di progettazione e profes- Come riuscite a fare sistema in questo comparto? 56 Per entrare appieno nel vasto mondo delle tecnologie trenchless invitiamo a consul- tare il sito dell’Associazione (www.iatt.it) e visionare i documenti tecnici, le Prassi di riferimento pubblicate di concerto con l’U- ni e con Unindustria con lo scopo di forni- re degli standard, ancora mancanti in Italia ma anche all’estero, su questi sistemi. Poter disporre di documenti tecnici di riferimen- to relativi all’impiego delle tecnologie tren- chless è fondamentale per consentire alle Stazioni appaltanti di predisporre bandi di gara che le contemplino e per far si che i lavori vengano eseguiti con alti livelli di qua- lità e in sicurezza. Per orientare il mercato, da diversi anni, Iatt collabora attivamente con il Dei per la pub- blicazione dei prezzi di riferimento relativi alle tecnologie trenchless e, in particolare, il Dei dedica uno specifico capitolo alle “tec- nologie a basso impatto ambientale” - come il regolamento di attuazione del contratto degli appalti pubblici definisce le tecnolo- gie trenchless - nel volume “Urbanizzazione Infrastrutture e Ambiente” della collana edi- toriale “Prezzi Informativi dell’Edilizia”. |
toriale “Prezzi Informativi dell’Edilizia”. Attraverso la collaborazione con le istituzio- ni e con gli enti governativi, Iatt porta avanti anche azioni finalizzate a far recepire questi sistemi nelle disposizioni di legge. Così è stato per il settore delle telecomunicazioni dove le tecnologie georadar, minitrincea e Toc - utilizzate per la posa di fibra ottica per oltre l’80% dei lavori - vengono richiama- te dal D.Lgs 33/2016 che ne raccomanda l’applicazione secondo le PdR pubblicate dall’Uni. Anche il settore del gas è particolarmente attivo su questo fronte e Iatt ha condiviso con Anci, Assogas, Anigas e Utilitalia le “Li- nee guida per la posa di cavi in fibra ottica in presenza di reti gas”. Siamo convinti che l’attività di formazione, mission di Iatt, rappresenti il vero strumento vincente per la diffusione della conoscenza delle tecnologie trenchless e per la loro cor- retta e ottimale applicazione. Tra gli obietti- vi dell’immediato futuro, Iatt pone l’accento sulla creazione di nuove figure professionali esperte di queste tecnologie e sulla qualifi- cazione delle imprese del settore, già ini- ziata con l’accordo sottoscritto con Forme- sil (Ente paritetico di formazione dell’Ance) per la realizzazione di corsi di abilitazione alla guida di “macchine complesse” utiliz- zate per Toc e Microtunneling, attraverso il rilascio agli operatori di uno specifico pa- tentino, previsto dal Testo unico sulla sicu- rezza (D.Lgs. 81/2008). Può descrivere più nel dettaglio le tecnologie no dig? La prima macro famiglia raggruppa una se- rie di tecniche per l’indagine del sottosuo- lo, propedeutiche alla posa di nuove infra- strutture con l’impiego dei sistemi no dig. È indispensabile, infatti, prima di qualsiasi intervento, conoscere l’esatta posizione delle infrastrutture esistenti nel sottosuolo e questo diventa particolarmente impor- tante quando si opera in ambito cittadino, dove la presenza delle reti dei sottoservizi è più fitta. È indispensabile poi incrociare i dati acquisiti con le rilevazioni (georadar o cercatubi) con le informazioni cartografi- che fornite dai gestori delle reti. Nel caso si intenda procedere al risanamento di una in- frastruttura esistente, tipicamente tubazioni del gas, acqua o fognarie, è indispensabile invece che l’indagine venga effettuata all’in- terno della tubazione (sistemi Cctv - Closed Circuit Television) e le informazioni acqui- site, opportunamente elaborate, permette- ranno di constatarne lo stato e di individua- re la tecnologia trenchless di risanamento più opportuna. Altre due macro famiglie comprendono le tecnologie di posa con perforazione oriz- zontale guidata (Toc-Trivellazione Oriz- zontale Controllata, Microtunneling) e non guidata (Impact moles). Le perforazioni orizzontali guidate possono anche essere suddivise in quelle cosiddette “a tiro” e in quelle “a spinta” a seconda della metodolo- gia utilizzata per la posa della tubazione. La Lavoriamo per creare nuove figure professionali e qualificare le imprese del settore 57 |
è quella di poter guidare la testa di perfora- zione nel terreno, indirizzandola in alto, in basso, a destra o a sinistra a seconda delle necessità, per evitare ostacoli non previsti in fase di progettazione. Tali sistemi per- mettono di posare tubi in polietilene, ghisa o ferro di diametro compreso tra i 40 mm e i 1.400 mm. I sistemi “a spinta”, come il Mi- crotunnelling, invece, permettono la posa di tubazioni di diametri maggiori, fino ai 3.000 mm, e la loro evoluzione, negli anni, con- sente oggi di impiegarli per lunghi tratti, con curvature anche notevoli. Queste soluzioni prevedono la realizzazione di buche o di pozzi di partenza e di arrivo, posizionate pressappoco alla profondità di posa dell’in- frastruttura che viene spinta con sistemi idraulici o compressori nel terreno. Tecnologie, inizialmente nate per superare ostacoli naturali, quali fiumi, laghi o bracci di mare, oppure creati dall’uomo come fer- rovie, strade, autostrade o piazze, oggi tro- vano larga applicazione anche nelle pose longitudinali. I sistemi di posa con perfo- razione non guidata sono particolarmente adatti per tratte limitate, per gli allacci delle utenze o per gli attraversamenti di strade o ferrovie (mole, spingi tubo). In Italia sono poco impiegati soprattutto perché, non es- sendo direzionabili, necessitano di un sot- tosuolo “libero”. La macro famiglia relativa ai sistemi di ri- utilizzo e risanamento (relining) delle infra- strutture esistenti comprende molte tec- nologie che in Italia hanno cominciato ad affermarsi solo di recente. Parliamo di circa venti sistemi diversi in grado di risolvere, senza effrazione del suolo, il problema del- la riabilitazione delle reti idriche, fognarie e del gas. Tecniche promettenti perché vali- de e sicuramente più economiche rispetto a quelle tradizionali. L’ultima macro famiglia, anche in termini di riconoscimento della tipologia trenchless da parte dell’organismo internazionale, com- prende le cosiddette tecnologie associate, molto impiegate in Italia soprattutto nel set- tore delle telecomunicazioni e dell’energia. Questi sistemi permettono di realizzare mini scavi (Minitrincea) adatti alla posa di tubi o cavi in rame o in fibra ottica. Quali sono i benefici economici, occupazionali e sociali che il vostro comparto assicura al Sistema Italia? Le trenchless technology permettono di ef- fettuare la posa, la manutenzione e il risa- namento delle infrastrutture delle reti elettri- che, gas, di telecomunicazione, acquedotti e fognature attraverso l’applicazione di so- luzioni tecnicamente avanzate che limitano lo scavo a cielo aperto, il danneggiamento delle strade, la movimentazione dei terreni, i disagi alla collettività (-80% costi socio- ambientali) e che aumentano la sicurezza nei cantieri (-70% degli infortuni), assicu- rando un sensibile risparmio in termini ener- getici (-56%), oltre che di tempi e costi di realizzazione. Alcune di queste tecnologie trovano applicazione anche nel consolida- mento di versanti franosi e nella bonifica di siti inquinati. 58 |
Iatt, nata nel 1994, è un’associazione senza fini di lucro che promuove l’avanzamento delle conoscenze scientifiche e tecniche nel campo delle tecnologie no dig favorendone una diffusione presso enti ed Amministrazioni pubbliche, gestori delle reti di servizi, imprese, tecnici e università Presidente: Paolo Trombetti e-mail: iatt@iatt.info Sito web: www.iatt.it Sede via Ruggero Fiore 41 00136 Roma Contatti T + 39 06 39721997 @IATT 1994 IATT Le attività si suddividono in tre filoni ‒ tecnico-legislativo, marketing e comunicazione ‒ e riguardano: monitoraggio ed esame della legislazione europea e italiana e parteci- pazione allo sviluppo di norme; contatti con Comitati europei, Enti normatori e Ministeri; redazione di documenti di sintesi e position paper; realizzazione di studi su tecnologie efficienti; elaborazione di indagini statistiche di mercato; organizzazione di incontri tecni- ci di approfondimento; divulgazione attraverso stampa, siti web e canali social. 59 |
Organismi di certificazione ABICERT S.A.S. Zona Industriale Contrada Cucullo, 66026 Ortona (CH) Tel. 085 903 9330 info@abicert.com www.abicert.it ACCREDIA BUREAU VERITAS ITALIA SPA Via Guglielmo Saliceto, 7/9 - 00161 Roma Tel. 06 8440991 www.accredia.it info@accredia.it Via Mario Bianchini, 13/15 - 00142 Roma Tel. 06 9760 4121 www.bureauveritas.it AJA REGISTRARS EUROPE SRL CERTIQUALITY SRL Via delle Arti, 123 - 00054 Fiumicino (RM) Tel. 06 650 7541 www.ajaeurope.eu info@ajaregistrars.it Via Gaetano Giardino, 4 - 20123 Milano Tel. 02 806 9171 www.certiquality.it certiquality@certiquality.it ANCIS SRL CSQA Certificazioni SRL Viale Bianca Maria, 35 - 20122 Milano Tel. 02 006 2051 www.ancis.it segreteria@ancis.it Via S. Gaetano, 74 - 36016 Thiene VI Tel. 0445 313011 www.csqa.it csqa@csqa.it 60 |
DASA RAGISTER SPA ICMQ SPA Via dei Castelli Romani, 22 - 00071 Pomezia (RM) Tel. 06 9162 2002 www.dasa-raegister.com roma@dasa-raegister.com Via G. De Castillia, 10 - 20124 Milano Tel. 02 7015081 www.icmq.it icmq@icmq.org DEKRA TESTING AND CERITIFICATION SRL IMQ SPA Via Olindo Guerrini,10 - 00137 Roma Tel. 06 8720301 www.dekra.it Via Nazionale, 230 - 00184 Roma Tel. 06 5099 0367 www.imq.it DIMITTO ITALIA SRL KHC KNOW HOW CERTIFICATION Contrada Santa Loja - 85050 Tito (PZ) Tel 0971 26669 www.dimitto.it info@dimitto.eu Via Calpurnio Fiamma, 3 - 00175 Roma Tel. 06 7690 9224 www.khc.it DNV GL BUSINESS ASSURANCE ITALIA SRL RINA SERVICES SPA Via Energy Park, 14 - 20871 Vimercate (MB) Tel. 396 899905 www.dnvgl.it milan@dnvgl.com Viale Cesare Pavese, 305 - 00144 Roma Tel. 06 5422 8651 www.rina.org info@rina.org ICIM SPA SGS ITALIA SPA Piazza Don Enrico Mapelli, 75 20099 Sesto San Giovanni (MI) Tel. 02 725341 www.icim.it info@icim.it Via Caldera, 21 - 20153 Milano Tel. 02 73931 www.sgsgroup.it 61 |
TUV ITALIA SRL TUV RHEINLAND ITALIA SRL Via Giosuè Carducci, 125 20099 Sesto San Giovanni Milano Tel. 02 241301 www.tuv.it info@tuv.it Via Enrico Mattei, 3 20010 Pogliano Milanese (MI) Tel. 02 939 6871 www.tuv.com TUV NORD ITALIA SRL SQS SWISS ASSOCIATION FOR QUALITY AND MANAGEMENT Via F. Turati, 70 - 20023 Cerro Maggiore (MI) Tel. 0331 541488 www.tuev-nord.it info@tuev-nord.it 62 Bernstrasse 103 - 3052 Zollikofen - Svizzera Tel. +41 58 710 35 35 www.sqs.ch |
Associazioni europee Aebiom - Associazione europea per le biomasse Eba - Associazione dell’industria europea del biogas Place du Champ de Mars 2 1050 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 318 41 00 www.aebiom.org info@aebiom.org Renewable Energy House 63-65 Rue D’Arlon 1040 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 24 00 10 89 Fax 0032 2546 1934 www.european-biogas.eu info@european-biogas.eu Aegpl Ebb - Associazione europea per il biodiesel Rue Belliard 15-17 Etterbeek 1040 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 (0) 2 893 1120 Fax: 0032 (0) 2 893 1129 www.aegpl.eu aegpl@aegpl.be Boulevard Saint Michel 34 1040 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 (0)2 763 2477 Fax 0032 (0)2 763 0457 www.ebb-eu.org info@ebb-eu.org Avere - Associazione europea per la mobilità elettrica Edso - Associazione europea degli operatori della distribuzione di elettricità Vub-Etec -Pleinlaan 2 Bv. de la Plaine 1050 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 629 23 63 www.avere.org secretary-general@avere.org Rue de la Loi 82 1040 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 (0)2 737 1340 www.edsoforsmartgrids.eu info@edsoforsmartgrids.eu Ceer- Consiglio dei regolatori energetici europei Efet – Federazione europea dei trader di energia Cours Saint-Michel 30a, box F (5th floor) 1040 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 (0) 2 788 73 30 Fax 0032 (0) 2 788 73 50 www.ceer.eu brussels@ceer.eu Amstelveenseweg 998 - 1081 JS Amsterdam (Olanda) Tel. 0031 (0)20 5207970 www.efet.org secretariat@efet.org 63 |
Egec - Associazione dell’industria europea dell’energia geotermica Estela - Associazione dell’industria europea del solare termodinamico Place du Champ de Mars, 2 5eme étage 1050 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 318 40 65 www.egec.org com@egec.org Rue de l’Industrie 10, B-1000 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 (0) 2 893 25 96 www.estelasolar.org contact@estelasolar.org Ehpa - Associazione dell’industria europea delle pompe di calore Esha - Associazione dell’industria europea del piccolo idroelettrico Rue d’Arlon 63-67 1040 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 400 10 17 www.ehpa.org info@ehpa.org Rue d’Arlon 63-67 1040 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 400 10 67 www.esha.be info@esha.be Entso-E Estif - Associazione dell’industria europea del solare termico Avenue de Cortenbergh 100 1000 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 7410950 www.entsoe.eu info@entsoe.eu Place du Champ de Mars 2 - B 1050 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 318 40 60 www.estif.org info@estif.org Entso-G Eubia - Associazione dell’industria europea delle biomasse Avenue de Cortenbergh 100 / second floor 1000 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 894 51 00 Fax 0032 2 894 51 01 www.entsog.eu info@entsog.eu Scotland House, Rond-Point Schuman 6 1040 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 (0) 2 282 84 40 www.eubia.org eubia@eubia.org ePURE – Associazione dei produttori europei di etanolo rinnovabile Eurelectric - Associazione dell’industria elettrica europea Rue de la Loi 223 B 1040 Brussels (Belgio) Tel. 0032 2 657 6679 www.epure.org info@epure.org Boulevard de l’Impératrice, 66, bte 2 1000 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 515 10 00 www.eurelectric.org president@eurelectric.org 64 |
Eurogas - Associazione dell’industria europea del gas Oee - Associazione europea per l’energia oceanica Avenue de Cortenbergh 172 1000 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 894 48 48 Fax 0032 2 894 48 00 www.eurogas.org eurogas@eurogas.org Renewable Energy House 63-65 Rue D’Arlon 1040 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 400 10 40 www.oceanenergy-europe.eu info@oceanenergy.eu FuelsEurope - Associazione dell’industria petrolifera europea SolarPower Europe - Associazione dell’industria fotovoltaica europea Boulevard du Souverain 165 - 3rd Floor 1160 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 566 91 00 Fax 0032 2 566 91 11 www.fuelseurope.eu info@fuelseurope.eu Rue d’Arlon 69-71B 1040 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032-2-709.55.20 Fax 0032-2-725.32.84 www.solarpowereurope.org info@solarpowereurope.org Ngva Europe - Associazione dell’industria europea dei veicoli a gas e biogas WindEurope - Associazione dell’industria eolica europea Avenue de Cortenbergh, 172 1000 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 894 48 39 www.ngva.eu info@ngva.eu Rue d’Arlon 80, B 1040 Bruxelles (Belgio) Tel. 0032 2 213 1811 Fax 0032 2 213 1890 www.windeurope.org info@windeurope.org 65 |
Novità contenuto sponsorizzato TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA: UN INVESTIMENTO PER IL TERRITORIO Nuova pubblicazione FIPER: “Teleriscaldamento a biomassa: un investimento per il territorio” TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA: UN INVESTIMENTO PER IL TERRITORIO Analisi delle ricadute economiche, energetiche e ambientali su scala locale e nazionale Lo studio nasce dall’esigenza di fornire indicazio- ni chiare e dati puntuali circa la valenza ambientale, economica e occupazionale per un dato territorio di avviare un impianto di teleriscaldamento a biomassa. L’idea di fondo è che il teleriscaldamento a biomassa costituisca un intervento strutturale di primario interes- se generale per il territorio e che, quindi, debba essere sempre considerato dal decisore pubblico per pianifi- care il rilancio delle zone rurali e montane. La valuta- zione di questi progetti prescinde quindi dall’esclusiva analisi energetica. Teleriscaldare un territorio significa inoltre, creare i presupposti per lo sviluppo di altre infrastrutture a servizio della comunità, quali i sistemi di cablaggio per la connessione internet veloce, funzionali a attirare nuove imprese e giovani nelle aree definite “interne”. Raccontare l’esperienza dei territori a partire dalla raccolta dei dati è la novità di questa pubblicazione, il cui lavoro principale ha riguardato la conoscenza e l’analisi diretta del funzionamento degli impianti di teleriscaldamento “target” e della relativa catena di fornitura, la cosiddetta “filiera bosco-legno-energia”. Un mondo carat- terizzato da piccole, microimprese spesso a conduzione familiare, in cui il paesaggio montano rappresenta elemento saliente nella costruzione della propria identità e del senso di appartenenza al luogo. La Federazione Italiana dei Produttori di Energia da fonti Rinnovabili - Fiper rappresenta i produttori di biomassa legnosa, i gestori di impianti di teleriscaldamento e biogas/biometano alimentati da fonti rinnovabili. Dalla sua costituzione nel 2001, l’obiettivo della Federazione è tute- lare e promuovere il settore della produzione di calore ed elettricità (co-generazione) da biomasse legnose vergini e biogas, nel rispetto dell’ambiente, della qualità dell’arai, dei suoli e del paesaggio dove hanno sede gli impianti. Dare la possibilità ai giovani di vivere e realizzarsi in montagna nelle aree rurali rappresenta una sfida per la Federazione, perché produrre energia da biomasse e biogas significa in primo luogo presidiare il territorio e creare reddito in ambito locale. Piccole e medie “Comunità dell’Energia” basate sull’impiego delle risorse locali, realizzate a partire dalla condivisione con gli abitanti, le imprese, le istituzioni del territorio rappresentano secondo Fiper una valida alternativa all’impiego delle fonti fossili e il primo passo verso l’emancipazione di questi territori dalle importazioni estere. ISBN 9788894343700 International NO-DIG Firenze, Fortezza da Basso 30 settembre – 2 ottobre 2019 L’International NO-DIG 2019 è la più rappresentativa manifestazione a livello mondiale creata per la promozione delle tecnologie trenchless e la loro applicazione nel settore delle opere infrastrutturali. Si tratta dell’evento di punta della International Society for Trenchless Technology (Istt) e viene ospitato ogni anno da una delle diverse associazio- ni affiliate con l’obiettivo di favorire la formazione e la conoscenza nel campo trenchless. Firenze farà da sfondo all’edizione 2019 grazie alla Italian Association for Trenchless Technology (Iatt), che ospiterà l’evento in questa meravigliosa città dal 30 settembre al 2 ottobre. È importante partecipare per: creare nuove opportunità di business; aggiornarsi sulle tecnologie del futuro; toccare con mano prodotti e servizi; confrontarsi con importanti player nazionali ed esteri; scoprire Firenze, una delle città più stupefacenti del pianeta. 66 |
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