27 giugno 2018 2 \ focus story \ legno ed energia, normativa al tornio 6 \ Scarsità legno: il ruolo dell’industria cartaria per il riciclo 8 \ Teleriscaldamento a biomassa, opportunità per la manutenzione del bosco 11 \ visto su canale energia \ Girotto, Commissione Industria Senato: “Impellente rinnovo CdA GSE e Collegio ARERA” 12 \ industria 4.0 \ Anie numeri positivi, ma centrale essere parte attiva in Europa 14 \ waste management \ Materiali compositi, le potenzialità in ottica green 16 \ il commento \ Il rischio di cybersecurity per l’energia 18 \ report \ Rischi e opportunità dei big data 20 \ scenari \ La Finlandia apre agli incentivi alle rinnovabili 21 \ visto su qe \ Acqua, Costa: “è bene comune, non mercificare la potabile” 22 \ smart city \ Le prassi di riferimento per lo sviluppo delle tecnologie innovative 24 \ news dalle aziende \ 26 \ calendario eventi \ |
focus story legno ed energia normativa al tornio I vonne C arpinelli 27 giugno ‘18 - L’Italia è tra i maggiori importa- tori di legno, risorsa intrinsecamente rinnovabile e sostenibile. Conoscerne la provenienza è indi- spensabile perché i suoi usi e riusi sono poten- zialmente infiniti: per citarne alcuni, produzione energetica (sotto forma di pellet e biomassa), imballaggi, edilizia e arredamento. Eppure pos- sono valicare le frontiere nazionali ingenti quan- tità di materiale proveniente da disboscamento illegale (sull’illegal logging leggi l’intervista a Davide Paradiso di Conlegno). Anche per fa- vorire la legalità nel commercio internazionale del legno nel 2018 è stata formalmente istituita la Direzione Generale Foreste all’interno del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che nei suoi quattro uffici eredita parte dei compiti della Direzione Generale dello Svi- luppo Rurale, con cui c’è stato un fattivo periodo di affiancamento e collaborazione. Alla Direzio- ne generale delle foreste (DIFOR), che ha accol- to parte dell’ex Corpo Forestale dello Stato (il resto è confluito nell’Arma dei Carabinieri e nei Vigili del Fuoco), è stato affidato il ruolo di Au- torità nazionale competente sul commercio del legname con il compito di vigilare sull’attuazione dei regolamenti europei EUTR-European Tim- ber Regulation, del 2010, e FLEGT-Forest Law Enforcement Governance and Trade, del 2015. La DIFOR è il nodo di una rete articolata: deve confrontarsi con il Comando unità forestali, am- 2 |
L’attuazione dei regolamenti è stata però ral- lentata dal sopracitato riordino istituzionale ren- dendo difficile arrivare a una stabilità di sistema e di raccolta e analisi dei dati utile a redigere un bilancio sul contrasto alla criminalità ambientale organizzata nel settore. “I due regolamenti han- no calato in Italia concetti mutuati dalla legisla- zione anglosassone: la difficoltà per l’intero Si- stema è cercare di capire come attuarle e come promuovere buone prassi a prescindere dal fat- to che ci sia una norma” ha spiegato a e7 Pietro Oieni nella prima intervista rilasciata in qualità di Dirigente della Divisione DIFOR III - Valoriz- zazione prodotti forestali e sviluppo imprese forestali - della Direzione generale delle fore- ste presso il MIPAAF. “L’obiettivo non è cerca- re colpevoli ma arrivare a un grado di maturità del Sistema che garantisca all’industria italiana la provenienza legale del legno adoperato”, ha proseguito, “la nostra è soprattutto un’industria della trasformazione e guarda alla normativa come ulteriore valore aggiunto insito nel rispet- to dell’ambiente nella produzione e nella prove- nienza della materia prima”. focus story bientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabi- nieri, cui spetta l’esecuzione dei controlli EUTR e FLEGT e la condivisione dei risultati in termini di ispezioni condotte e sanzioni irrogate, con la Commissione europea e le amministrazioni na- zionali, le Regioni, l’Agenzia delle Dogane e i portatori d’interesse coinvolti a vario titolo nella tutela degli ecosistemi forestali. Le norme prevedono che l’operatore, prima di immettere sul mercato europeo il materiale le- gnoso o derivati, attui un sistema di dovuta di- ligenza suddiviso in tre step: analisi delle infor- mazioni; valutazione del rischio; promozione di operazioni volte a minimizzare il rischio. “Alcune volte la prassi della dovuta diligenza non è stata ben capita. Altre volte c’è stato un errore di va- lutazione ed è stato immesso sul mercato legna- me non perfettamente sicuro”, ha precisato Oie- ni. Le prime sanzioni per irregolarità sul rispetto della due diligence sono state elevate a seguito dei controlli avviati già dal Corpo forestale dello Stato nel 2016 e proseguiti nel 2017 dall’Arma dei Carabinieri e stanno per essere determina- te dall’Autorità amministrativa. Fermo restando che “possono essere contestate dagli operatori per fraintendimenti legati all’interpretazione e all’applicazione della norma” o “possono emer- gere insussistenze a livello giudiziario”. A mancare, dunque, “non sono le competenze ma la pratica del Sistema”. Finora poco rodato, ha involontariamente reso possibile la circolazio- ne del materiale illegale e sembra inutile sugge- rire a chi si occupa di controlli meccanismi di segnalazione anonima (whistle blowing) simili a quello adottato in Italia per i PFU: “Il control- 3 |
focus story lo fa capo ai Carabinieri Forestali che fanno parte di una più ampia rete di monitoraggio del commercio illegale a livello mondiale, di cui fanno parte Europol e Interpol, con uno scambio di informazioni e di buone pratiche che rendono sempre alta l’efficienza delle ve- rifiche sul commercio illegale”, ha rimarcato il Dirigente. Per cancellare “zone grigie di con- trollo e circoli viziosi di aggiornamento nor- mativo” il MIPAAF ha inoltre sostenuto “gli operatori italiani che hanno chiesto, nell’am- bito della consultazione pubblica promossa in UE sull’EUTR, ancora non conclusasi, di in- serire tra i prodotti oggetto del regolamento tutti i derivati del legno, come i libri stampati, prima esclusi dal regime dei controlli”. Da evidenziare che sia l’EUTR sia il FLEGT, regolamenti “giovani nell’attuazione a regi- me ma maturi nell’adozione - precisa Oieni - non prevedono controlli a tappeto ma a campione, scelti tenendo conto di una serie di fattori di rischio o pre-allarmi che pos- sono concentrare l’attenzione sul legname proveniente da un Paese piuttosto che da un altro”. Recentemente, ad esempio, è stata fatta una segnalazione sul legno proveniente dalla Birmania impiegato per la costruzione delle imbarcazioni da diporto in Italia. Non esistono aree più toccate di altre dal feno- meno e l’attenzione del sistema europeo è sempre alta: “I Paesi europei sono attenti a quello che fanno ma anche a quello che fan- no gli altri così da evitare che si creino punti di ingresso più facili di altri”. 4 Senza dimenticarsi che occorre inten- sificare i controlli anche sul legname di provenienza nazionale: “Altra grande novità è il Testo unico forestale che non modifica la precedente normativa ma sostiene la gestione sostenibile delle risorse forestali anche attraverso una serie di criteri minimi cui le Regioni si devono adeguare”. In particolare, pre- vede che l’autorizzazione al taglio ten- ga conto del rispetto del paesaggio circostante e “questo è più semplice nel momento in cui le Regioni, a livello territoriale e/o di singoli ambiti, si do- tano di strumenti di pianificazione che favoriscono la sburocratizzazione”. Una gestione sostenibile, come previsto dal Testo unico, può aiutare a contrastare l’abbandono del patrimonio verde e l’insorgere di fenomeni di incendio o dilavamento, che dallo scorso inverno sembrano insistere in Val di Susa leggi l’articolo sul progetto Legno Energia Nord Ovest di Canale Energia: “Un bo- sco curato può difendersi meglio dagli incendi che in Italia sono endemici ed entro certi limiti fisiologici, data l’area climatica in cui ci troviamo”, ha preci- sato Oieni. “Il problema è non arrivare a situazioni di possibile mancanza di controllo: ci sono state disfunzioni le- gate al cambio di organizzazione nel settore antincendi” che hanno portato quest’anno “a qualche aggiustamento del tiro”. R aoul R omano , CREA O sservatorio F oreste Più legalità nella filiera con il testo unico delle foreste |
G irolamo M archi , A ssocarta Carta certificata: la chiede l’acquirente Certificazione e mitigazione del rischio A ntonio B runori , S egretario G enerale di PEFC I talia I canali dell’illegalità sono due e riguardano il legname di pregio, preva- lentemente tropicale, e la legna da ardere, che arriva dai Balcani e dall’Est Europa. Su entrambi i fronti abbiamo riscontrato un cambiamento. Nel 2017 è aumentato l’utilizzo del legname nazionale ed è diminuita l’esportazio- ne per due fattori: la maggiore incisività dell’EUTR e la decisione dei Paesi dell’Est di trasformare la legna in cippato e pellet destinandolo all’autocon- sumo. Per quanto riguarda il legno tropicale importato in UE c’è ancora tan- to da fare: oggi solo il 30% è certificato ma se fosse il 100% consentirebbe di salvare 5 mln di ettari di foreste (dati European Sustainable Tropical Co- alition). Insieme al PEFC Internazionale stiamo promuovendo un progetto transfrontaliero per favorire la trasparenza negli scambi tra l’Italia e la Francia sfruttando la tecnologia della blockchain. Se funziona aggiusteremo il tiro mano a mano. focus story Chiamate a diramare i dubbi degli ope- ratori sulle procedure EUTR e sugli stru- menti di adempimento agli obblighi di legge le associazioni di categoria, oltre a Conlegno (che sul commercio illegale del legno organizza un evento il prossimo 29 giugno) e CSI, entrambe riconosciute come monitoring organization dalla Com- missione Europea. Si affiancano i sistemi di certificazione PEFC Italia e FSC Italia che “guardano a determinati elementi” e da soli non bastano a contrastare il feno- meno ma rappresentano “un elemento che abbatte il rischio di illegalità” (leggi l’intervista sul progetto TREES ad Anto- nio Brunori di PEFC Italia). Molto c’è da fare in termini di comunicazione, infor- mazione e diffusione: “Su questo siamo impegnati anche con l’organo consultivo FLEGT EUTR appo- sitamente istituito presso il Ministero dell’Ambiente in cui sono rappresentate istituzioni e associazioni di categoria e ambientaliste attente al fenomeno”. A Bruxelles si svolgono, insieme ai meeting degli esperti in materia che continuano a verificare lo sta- to di attuazione dei Regolamenti, anche pre-mee- ting che coinvolgono il personale di enforcement dei Paesi interessati per scambiarsi “buone prati- che con l’obiettivo di incrementare i controlli”. E il cambio di Governo in Italia non dovrebbe compromettere o rallentare i lavori: “Su tematiche importanti come queste ci si trova ad attuare del- le norme”, ha concluso Oieni, “e riscontriamo con soddisfazione continuità nelle scelte politiche”. S imona B onafè , P arlamento europeo Materie prime ed economia circolare: attenzione alla scarsità del legno 5 |
focus story Scarsità legno: il ruolo dell’industria cartaria per il riciclo I vonne C arpinelli 27 giugno ‘18 - Stesse condizioni di costo per l’acquisto del gas previste nei paesi concorren- ti, come Francia e Germana. Introduzione del meccanismo di riduzione degli oneri parafiscali, attraverso l’ampliamento delle interconnessio- ni con il Nord Europa (TENP) e i Balcani (TAP). Costruzione di termovalorizzatori per recupe- rare gli scarti del riciclo della carta e incremen- tare la percentuale nazionale complessiva del 29% (media europea del 46%). Chiarezza nor- mativa per l’applicazione nazionale dei principi UE sull’economia circolare. 6 Gli imprenditori della carta hanno fiducia nel set- tore e marcano stretto il proprio vantaggio com- petitivo individuando delle priorità d’azione che consentano loro di non perdere terreno a livello internazionale. Tali considerazioni, emerse duran- te la tradizionale Assemblea annuale di Assocar- ta (Roma, 22 giugno), hanno poggiato sui risultati della 19ma edizione del Rapporto ambientale. Lo studio evidenzia un trend in crescita per la pro- duzione del +1,5% nel 2017 sensibile di disomo- geneità: ad esempio, dal +2,3% del packaging al -1,1% per le carte grafiche. Aumento che si riflette nel fatturato (+6,5%) nonostante i rincari record dei prezzi delle cellulose (+68% per quelle a fibra lunga). Crescita, infine, del consumo di carta da riciclare (+2,2%) pari a 5 mln di tonnellate per un tasso di circolarità del 55%. “Certo che serve una politica industriale”, ha ri- marcato il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani intervenuto in Assemblea, “se non c’è industria non c’è lavoro, non c’è impresa e non c’è occupazione”. “Anche la politica indu- striale rispettosa dell’ambiente può essere un bu- siness”, ha proseguito, pertanto bisognerà pun- tare a un’industria “moderna e competitiva che permetta all’Europa di resistere agli attacchi della globalizzazione che arrivano da India e Cina e, nei prossimi decenni, dall’Africa”. Perno della strategia adottata dai cartari l’utilizzo delle materie prime: “La direttiva sull’economia circolare qui è un importante punto di forza che va ad aumentare il tasso di riciclaggio dei rifiuti ur- bani e della carta da imballaggio”, ha commenta- |
“Meno male che l’Europa c’è”, ha commenta- to il Presidente ARERA Guido Bortoni. “Vado a un punto cui tengo molto”, ha proseguito, “la relazione dice che viene messa in discus- sione l’importanza del settore gas. (…) Questo bloccherebbe l’economia circolare dell’indu- stria cartaria”. Invece, grazie anche al Pacchet- to Clima Energia, Bortoni ha ricordato come “la nostra transizione energetica passa per il ripensamento importante del ruolo del gas”. focus story to la relatrice delle quattro direttive per l’Euro- parlamento Simona Bonafè. Per dare qualche numero: le foreste europee assorbono il 7% delle emissioni di gas serra del continente e tra il 2005 e il 2015 sono cresciute di 44.000 km2. L’84% delle materie prime utilizzate nel setto- re cartario proviene dall’Europa. L’area coperta da certificazioni di gestione forestale, verifica- te secondo standard internazionali, continua a crescere: è passata da 18 mln di ettari nel 2000 a circa 438 mln nel 2014. “Occhio che le distorsioni competitive possono derivare dalla diversa applicazione dei criteri dell’End of Wa- ste e dei sottoprodotti”, ha precisato. In merito alle altre criticità evidenziate dagli operatori “è chiaro che c’è una carenza impiantistica in Italia a tutti i livelli”, ha proseguito. “Se releghiamo a politica ambientale l’economia circolare”, che ha ricordato “non è a rifiuti zero”, allora “arriviamo allo scontro sui termovalorizzatori. Se ne parliamo come economia industriale al- lora riusciamo a fare tutte le cose previste dalla normativa UE che prevede anche la parte dei controlli”. 3 domande a Girolamo Marchi, Presidente Assocarta Presidente Marchi, un commento sui risultati del Rapporto ambientale 2017 e sulle priorità d’azione indivi- duate per il 2018. Oggi più di ieri l’industria della car- ta si sente penalizzata dal costo del gas. Quanto incide sul fatturato? Nel corso dell’Assemblea ha sottoli- neato: “Dobbiamo riuscire a chiude- re il cerchio dell’economia circolare”. Come pensate di riuscirci? 7 |
focus story Teleriscaldamento a biomassa, opportunità per la manutenzione del bosco I vonne C arpinelli 8 27 giugno ‘18 - Il teleriscaldamento a biomassa favorisce interventi strutturali sul territorio, crea i presupposti per lo sviluppo di altre infrastrutture utili alla comunità (come i sistemi di cablaggio per la connessione veloce a internet) ed è strategico per il rilancio delle zone rurali e montane, costel- late da piccole e micro-imprese a conduzione fa- miliare dotate di un forte senso di appartenenza al territorio. I risultati dello studio “Teleriscaldamento a bio- massa: un investimento per il territorio”, che ha direttamente coinvolto i referenti di 65 impianti fino a 6 MW di potenza termica totale, presentati da FIPER durante il convegno “Economia circo- lare: partiamo dall’energia” (Roma, 21 giugno), vogliono mostrare come “i boschi non servono ad alimentare le centrali a biomassa, ma sono le cen- trali che servono all’opportuna manutenzione del territorio”, ha commentato in apertura dei lavori il Presidente FIPER Walter Righini. |
Walter Righini, Presidente FIPER Ad oggi l’Italia conta 10 milioni di ettari di fo- reste con un tasso di prelievo del 20% contro la media europea del 60%. La biomassa, fon- te rinnovabile programmabile, potrebbe gio- care un ruolo maggiore nelle politiche ener- getiche nazionali, soprattutto guardando al settore termico: “Anche con una biomassa considerata rinnovabile solo all’80%”, in rife- rimento al DM requisiti minimi, ci sarebbe “un risparmio stimato di energia fossile primaria tra il 60 e l’80%”. Eppure “il riscaldamento a biomassa ammonta all’1% del sistema di ap- provvigionamento termico degli edifici”, ha commentato Paola Caputo del Politecnico di Milano che ha presentato lo studio. C’è “un grande potenziale di espansione nelle aree non metanizzate E ed F” che sono le zone “più suscettibili all’evoluzione della tecnologia”. An- che nell’ipotesi più conservativa, “tolto il terziario o i comuni senza rete che usano Gpl”, “abbiamo circa 1 GW di potenza che può essere installata come caldaia a biomassa”, ha precisato la Capu- to. A differenza del passato “oggi circa il 32% de- gli impianti si colloca in aree metanizzate”, cosa che, ha rimarcato, dimostra “l’usabilità di questa tecnologia anche in presenza del più competitivo gas naturale”. “I cogenerativi - ha proseguito - costituiscono il 35% del totale e sono concentrati soprattutto nelle aree metanizzate della Lombar- dia. Per essere competitivi occorre produrre an- che elettricità” (come stanno facendo ndr). focus story “La filiera bosco-legno-energia rispetta il tema dell’economia circolare”, ha proseguito il Presidente. I nostri boschi rappresentano “il petrolio verde e il gas verde” che, se non ma- nutenuti, vanno incontro a fenomeni di incu- ria e distruzione, come rimarcato anche nella video intervista a e7. Il settore può progredire: si deve effettuare un “miglioramento sui sistemi di accumulo, sulla mi- nore dissipazione e sul mandato di ritorno alla rete”. Sul fronte delle polveri il campione costitu- ito da 16 impianti ha rilevato un fattore emissivo di 14 mg/kWh di energia primaria e un impianto di dimensioni medie risparmia all’atmosfera di 10 ton di CO2 rispetto a un dispositivo domestico. L’innovazione qui è fondamentale: “La pirolisi ab- binata alla gassificazione è interessante - ha com- mentato la Caputo - Alcuni impianti già la abbi- nano al termico tradizionale ma non è diffusa su grande scala e usi termici”. Anche “gli ossidi di azoto NOx sono ancora un problema su cui lavo- rare con miglioramento tecnologico” per stimo- lare l’utilizzo di fonti rinnovabile locali. 9 |
focus story 10 Gli input emersi dallo studio hanno fornito spunti utili al dibattito politico. Tra i presenti, il neo Presidente Commissione Industria al Senato Gianni Girotto ha rimarcato che “noi (del M5S ndr) siamo per la neutralità tecnologi- ca”, precisando che “gli impianti a biogas van- no tarati sul territorio per non speculare sull’e- nergia prodotta”. “La metanizzazione non va perseguita a ogni costo se non c’è un ritorno economico sostenibile”, ha rimarcato Righini citando la sentenza del TAR che ha respinto i ricorsi di Amalfitana Gas, Cilento Reti Gas, Sel- gas Net e di alcuni Comuni della Provincia di Bolzano contro la delibera Arera 704/2016 che aveva introdotto un tetto al riconoscimento in tariffa dei costi di capitale per le località in av- viamento. La recente direttiva sul biometano, ha precisato Righini, “ora incentiva di più quel- lo proveniente da rifiuti agricoli” ma “in futu- ro acquisirà importanza quello da derivazione agricola”. Il senatore Paolo Saviane della Lega ha evocato l’importanza di dare garanzie “a chi usa il legno”, altrimenti si rischia di “dover andare all’estero ad acquistare la biomassa e i tronchi a prezzi elevati”, mentre i produttori italiani stanno “svendendo in questo periodo”. L’onorevole Albrecht Plangger del Gruppo Mi- sto ha portato l’esempio della Val Venosta: “il bosco cresce anche da noi ma lo usiamo” “con il sistema cooperativistico con cui non c’è il pro- blema della competitività di prezzo”. Gli altri numeri del rapporto • 50 milioni di euro/anno l’impatto economico monetario generato a livello locale dalle imprese della filiera bosco- legno-energia • 520 unità lavorative annue (ULA) l’effetto occupazionale delle aziende del campione • 2,65 € prodotti a fronte di 1 € aggiuntivo fatturato dagli impianti di TLR analizzati • 15,5 ULA generate lungo la filiera e nelle zone col- legate per ogni ULA impiegata • 320 milioni di euro e 3.300 ULA le ricadute potenziali annue degli impianti di TLR a biomassa • Fino a 680 mln/euro e fino a 8.000 ULA le ricadute annue nelle zone climatiche E ed F • 4,6 mln di euro/anno il valore dell’impat- to fiscale prodotto a livello nazionale limitatamente alle im- poste dirette |
Girotto, Commissione Industria Senato: “Impellente rinnovo CdA GSE e Collegio ARERA” “Vogliamo persone preparate” che “non portino a storture com’è stata quella macroscopica della riforma della bolletta”. Le prime dichiarazioni del neoPresidente pentastellato ROMA 21 giugno 2018 VISTO SU di I vonne 11 C arpinelli “Ora abbiamo la partita impellente del rinnovo del Consiglio di ammini- strazione del GSE e del Collegio ARERA. In entrambi i casi vogliamo un cambio netto di gestione”. Sono le prime dichiarazioni del neo Presidente alla Commissione Industria del Senato, il pentastellato Gianni Girotto, in- tervenuto oggi a Roma al convegno Fiper “Economia circolare, partiamo dall’energia”. “Vogliamo persone preparate e competenti che abbiano sensibilità verso il mondo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica”, ha proseguito, “che non portino a storture com’è stata quella macroscopica della riforma della bolletta”. Tale riforma, ha precisato, “ha congelato una serie di investimen- ti”: così com’è pensata “disincentiva i progetti di autoproduzione o efficien- tamento energetico”. • • • continua a leggere 11 |
industria 4.0 Anie numeri positivi, ma centrale essere parte attiva in Europa Il richiamo di Boccia alla coesione industriale, politica e sociale A gnese C ecchini V incenzo B occia , P residente di C onfindustria 27 giugno ‘18 - Una crescita “che non aveva visto negli ultimi anni”, così Giuliano Busetto, Presidente di Fede- razione Anie Confindustria, saluta il bilancio associativo nella splendida cornice dell’Hotel Parigi di Milano. è l’export che fa da padrone nel settore e segna una cre- scita in tutti i comparti (industria; infrastrutture e trasporti; energia; building e apparecchi domestici e professionali). Un freccia all’insù che, per il 50%, è verso l’Europa, come sottolinea Busetto, il che ne segna l’imprescindibile consi- derazione anche nelle dinamiche nazionali. Crescono an- che del 4% gli investimenti in ricerca e sviluppo. Uno sguardo strategico e coeso e un richiamo a una vi- sione europea con strategie di medio periodo è quanto sottolinea anche il Presidente di Confindustria Vincen- zo Boccia. 12 |
industria 4.0 “Non ci sono industrie grandi e piccole” perchè tutta l’Italia è “pic- cola” in confronto al mondo esterno, sottolinea Boccia. La sfida quindi “non è tra i paesi dell’Europa ma tra l’Europa e il mondo intero”. Un discorso sentito, quello di Boccia, che evidenzia la sua coerenza verso i lavoratori, linfa del comparto, rispetto l’accordo di inzio anno che ha coinvolto le tre firme sindacali, ricorda come “le parti sociali si compattano e non si dividono”. C’è bisogno di “poteri forti e uniti” proprio per qiuesto Confindustria punta a rea- lizzare un fronte sociale comune e solido. Una Confindustria che non vuole essere “periferia” dell’Europa e che si aspetta di trovare nella classe politica un interlocutore con la sua stessa visione. Per questo chiede lo sviluppo delle infrastrut- ture elementi strategici di una società “inclusiva”. Necessario per questo definire al più presto un ruolo anche in Europa, visto l’ap- prossimarsi del fine del mandato di Tajani. Le tecnologie ci sono, quello che manca è una visione che le valo- rizzi secondo specifiche attuali: “Pensare all’Italia come un insieme di piattaforme di competenze in cui la digitalizzazione è centrale” sottolinea Agostino Santoni chairman di Anie Digitale anche ai microfoni di e7. In questo il ruolo della politica deve essere anche quello di “fare chiarezza e rassicurare i cittadini” come evidenzia l’assessore allo Sviluppo Economico della regione Lombardia, Alessandro Mat- tinzoli, che sottolinea anche come, dal punto di vista della Regio- ne, la visione europea sia centrale “pur dovendola riformare”. Il piano strategico di Anie è chiaro; Giuliano Busetto ce lo riassume in cinque punti: industria, guardando sopratutto al 4.0; infrastruttu- re; edifici connessi ed efficienti; economia circolare e formazione. E, visione europea, ci sentiamo di aggiungerlo. G iuliano B usetto , P residente di F ederazione A nie C onfindustria 13 |
waste management Materiali compositi, le potenzialità in ottica green M onica G iambersio 27 giugno ‘18 - Elevata efficienza e facilità di ri- ciclo. Sono questi gli elementi principali che ren- dono i materiali compositi particolarmente per- formanti da un punto di vista ambientale. Il loro ruolo, in un contesto di economia circolare, è “cruciale”, perché è legato a una “una riduzione dei consumi di energia” e “dei processi di manu- tenzione”. E’ il quadro relativo alle potenzialità in chiave gre- en dei materiali compositi tracciato da Rober- to Frassine, Presidente di Assocompositi e di EuCIA (European Composites Industry Associa- tion), che ha partecipato il 20 giugno a Milano al convegno organizzato dallo Studio legale Pavia e Ansaldo, da Confindustria Assafrica & Mediter- raneo e dal Consolato Generale del Sudafrica, in collaborazione con Assocompositi e The Dti – Department of Trade and Industry e con Mandela Bay Composites Cluster. 14 Proprio l’estrema “longevità” di questi mate- riali, la cui applicazione massiccia risale solo agli anni 90, si rivela una caratteristica vin- cente in un’ottica green. Tanto da giustifica- re uno scenario attuale che vede un “basso livello di flussi di riciclo registrato su scala mondiale”. In sostanza, ha spiegato Frassine, se il livello di riciclo è basso, ciò non va inter- pretato come un dato negativo, ma correla- to sia al fatto che i materiali compositi sono stati adottati in quantità rilevanti solo in un periodo relativamente recente, sia al fatto che sono estremamente resistenti, e quindi estremamente riutilizzabili, prima ancora che riciclabili. “Per quanto riguarda ad esempio le grosse strutture aeronautiche c’è la possi- bilità di realizzare altri componenti come pan- chine per l’arredo urbano o parchi giochi per bambini e vasche da bagno”, ha sottolineato il presidente di EuCIA. |
Se, però, analizziamo il quadro relativo al riciclo di questi materiali nel nostro Pa- ese emerge come la questione non sia stata ancora presa in considerazione in maniera adeguata. “L’Italia, nonostante sia leader a livello europeo in tema dei economia circolare, non ha ancora lavo- rato abbastanza sui compositi. Siamo in una situazione di deregulation. Il moti- vo è da ricercarsi anche nel fatto che la dimensione di questo mercato è ridot- ta. Si tratta di circa 150 mila ton all’an- no, un dato non confrontabile con quello ad esempio dei rifiuti da imballaggi. Ci stiamo impegnando affinché anche nel nostro Paese si lavori su questo fronte in modo strutturato”, ha concluso il presi- dente di Assocompositi. Se da una parte il convegno ha evidenziato le potenzialità green dell’uso di questi materiali, dall’altra è stato sottoli- neato come il settore possa costituire uno dei perni di dia- logo economico proficuo tra Italia e il Sudafrica. Secondo Andrew Adams, del Consolato del Sud Africa in Italia, in un contesto che vede l’economia del Paese in una fase di grande sviluppo, proprio il comparto dei materiali com- positi potrebbe essere uno dei settori in cui si gioca la partita della crescita. waste management Non bisogna tuttavia pensare che questa estrema versatilità si sia tradotta in una mancanza di attenzione della filiera sul fronte del riciclo. “C’è già tutto un settore dell’industria che si occupa di riutilizzare i materiali compositi dismessi, ad esem- pio nel settore dell‘energia eolica, che oggi è il principale produttore di rifiuti di questo tipo, ha sottolineato Frassine. “La vita dei componenti degli impianti eolici è variabile dai 5 ai 10 anni, quindi ci aspettiamo che nel prossimo futuro la quantità delle pale eoliche dismesse au- menterà. Ci stiamo attrezzando per ge- stire al meglio una situazione di questo tipo”, ha spiegato Frassine, Presidente di Assocompositi e di EuCIA. A suffragare uno scenario che vede il mercato sudafricano come un settore ad alto potenziale per le industrie italiane anche i dati degli scam- bi commerciali tra i due Paesi, come ha spiega- to Filippo Codara, vicepresidente di Confin- dustria Assafrica e Mediterraneo. “Con il Sud Africa gli scambi commerciali sono in crescita continua. Nel primo trimestre le esportazioni hanno superato del 20% quelle dello scorso anno”, ha sottolineato Codara ribadendo l’ele- vato potenziale di una relazione tra i due Paesi, caratterizzati da una “complementarietà” stra- tegica in termini di domanda e offerta. 15 |
il commento Il rischio di cybersecurity per l’energia C laudio T elmon , C lusit * 27 giugno ‘18 - L’attenzione al tema della cyberse- curity nel campo dell’energia, come per tutte le in- frastrutture critiche, è legato anche all’andamento della politica internazionale. L’aumento delle ten- sioni fra Stati Uniti e Iran, ad esempio, sta portando a dichiarazioni su possibili attacchi in questo setto- re, in una direzione o nell’altra. Questo aspetto è importante in termini di valutazione dei rischi di si- curezza informatica perché mostra come eventuali attacchi possano fare uso di risorse importanti e tecniche sofisticate, disponibili a Stati sovrani ma anche a organizzazioni criminali specializzate. A fine maggio il Dipartimento dell’Energia (DoE) USA ha pubblicato il rapporto “Strenghtening the cybersecurity of Federal Networks and cri- 16 tical infrastructures”. Il documento sottolinea la dipendenza della rete elettrica da tecnologie sempre più sofisticate che utilizzano grandi moli di dati e sistemi di controllo complessi per gesti- re la “electric grid” in modo sempre più efficien- te e affidabile ma potenzialmente anche sempre più vulnerabile a cyberattacchi. Questo stesso rapporto considera poi il continuo aumento del- la capacità di Stati e altre organizzazioni ostili di attaccare i sistemi di controllo per ottenere un ef- fetto sulla rete elettrica e quindi sul mondo fisi- co, sottolineando però che finora non sembrano esserci stati disservizi di ampia portata legati ad attacchi. Il rapporto parte da queste considera- zioni per analizzare la capacità del sistema nel suo complesso di contrastare questo tipo di minacce. Inoltre, si evidenzia come le conseguenze di un attacco possano essere molto diverse e più ampie di quelle per cui la rete elettrica è meglio prepara- ta: eventi meteorologici, guasti o anche alberi che cadono sulle linee. La differenza è dovuta a diver- si fattori: la mancanza di segnali che diano un pre- avviso sull’avvicinarsi dell’evento (a differenza, ad esempio, degli eventi meteorologici), la difficoltà nel prevedere come potrebbe rispondere il siste- ma ad attacchi multipli e mirati a componenti cri- tici, il tempo necessario per diagnosticare corret- tamente l’incidente ma anche la disponibilità di competenze nel campo della cybersecurity in gra- do di affrontare questo specifico tema e contesto, |
Il rapporto conclude che nel complesso gli Sta- ti Uniti sono ben preparati ad affrontare eventi di questo genere. Si tratta certamente di una buona notizia, in controtendenza rispetto a quanto sentito in passato, che evidenzia come siano stati fatti sfor- zi significativi per migliorare la capacità di risposta complessiva. Del resto, il tema ormai è all’atten- zione degli operatori da tempo. Questo non vuo- le dire che attacchi non possano avere successo e causare disservizi: nel 2017, secondo quanto ri- portato da Reuters, una campagna di attacchi ha colpito molte aziende energetiche negli USA, com- preso un impianto nucleare, e questo ha portato a un finanziamento da parte del Governo americano di 96 milioni di dollari proprio per supportare gli sforzi in questo settore. All’inizio del 2018 l’Ammi- nistrazione Trump ha accusato la Russia di essere dietro questi e altri attacchi che hanno colpito gli Stati Uniti e l’Europa. Naturalmente, sia queste accuse che le dichiarazio- ni di capacità di resistere agli attacchi vanno valu- tate nel quadro complessivo dei rapporti fra i due Paesi ma, effettivamente, se causare disservizi fosse facile avremmo avuto sicuramente più episodi con conseguenze significative. ce è in continuo aumento, in questo settore come in tutti gli altri: non si stratta solo di tensioni fra Sta- ti ma anche di organizzazioni criminali che possono trarre vantaggio dalla capacità di creare disservizi o dal minacciare di farlo. A fine maggio, ad esempio, ha avuto una certa risonanza la notizia diffusa dalla società di cybersecurity Dragos secondo cui Xeno- time, un gruppo criminale specializzato in attacchi a sistemi di controllo industriale, che sarebbe dietro ad una serie di attacchi a impianti industriali in Medio Oriente, starebbe portando le proprie attività anche negli Stati Uniti. Il gruppo sarebbe responsabile in particolare della diffusione del malware TRISIS, spe- cializzato nel colpire i safety instrumented system (SIS) della Schneider Electric, e che avrebbe portato alla necessità di chiudere almeno un impianto industriale in Medio Oriente. Si tratta solo di uno dei tanti casi di questo genere che periodicamente vengono pubbli- cizzati dall’una o dall’altra società di cybersecurity ma è comunque esemplificativo di una tendenza sempre più diffusa. Da qui la necessità di mantenere alta l’at- tenzione, senza farsi illudere dalla mancanza di uno storico di incidenti gravi o di ampia portata. il commento nonché la capacità dei meccanismi di ripristino di essere efficaci di fronte a queste problematiche. *Consulente nel campo della sicurezza e gestione del rischio IT, Membro del Consiglio direttivo Clusit - As- sociazione italiana per la sicurezza informatica È anche vero però che l’aggressività delle minac- 17 |
report Rischi e opportunità dei big data R edazione 27 giugno ‘18 - In Italia circa 6 utenti del web su 10 sono consapevoli del fatto che navigare in rete genera dati utilizzabili per analizzare e prevedere i loro comportamen- ti. Inoltre, con la stessa media gli internau- ti appaiono informati dell’elevato grado di pervasività che il meccanismo di raccolta delle informazioni può raggiungere, come nel caso della geo-localizzazione, nonché delle possibilità di sfruttamento dei dati da parte delle imprese che li raccolgono. Sono alcune delle evidenze emerse da un’indagine conoscitiva sui big data (BD) avviata lo scorso anno da AGCM, AGCOM e Garante per la protezione dei dati perso- nali, che hanno diffuso i risultati preliminari dell’iniziativa. In particolare, il progetto ha avuto l’obiet- tivo di definire gli effetti dei BD su utenti, imprese e mercati, volendo identificare le possibili sinergie tra le tre autorità e gli strumenti più appropriati per eventuali in- terventi. Ad essere coinvolti nell’indagine, attraverso audizioni, sono state fino a ora le aziende “over the top” nel campo dell’eco- nomia digitale, oltre che esperti e studiosi della materia. Il risultato è uno scenario a più velocità. In alcuni casi, spiegano gli autori dello studio, c’è “la consapevolezza di un certo ritardo 18 |
nello sfruttamento dei dati a disposizio- ne” che spinge le imprese “ad attrezzar- si per far fronte ai profondi cambiamenti del contesto competitivo, sollecitando al contempo i policy maker e le autorità di settore a una particolare attenzione all’u- niformità delle regole e delle condizioni del campo da gioco”. In altri casi, invece, “si rileva una ricerca di protezione da par- te degli operatori già presenti sui merca- ti interessati, al fine di conseguire l’ac- cesso ai dati a disposizione delle grandi piattaforme, raffigurate come potenziali concorrenti in grado di assumere rapida- mente posizioni di rilievo, proprio in ra- gione della capacità di elaborazione dei big data di cui dispongono”. La conclusione di questo lavoro di appro- fondimento delle tre autorità è prevista per la fine del 2018. Nel tempo rimanen- te saranno affrontati temi quali: l’analisi del potere di mercato e degli effetti del- le concentrazioni, anche conglomerali, nell’economia digitale; la dimensione qualitativa del confronto concorrenziale in mercati in cui i servizi sono offerti gra- tuitamente; il ruolo della portabilità per ridurre gli “switching costs” e assicurare la contendibilità dei mercati; gli effetti dell’utilizzo dei dati per profilare e offrire agli utenti servizi e condizioni commer- ciali personalizzate. utenti che leggono solo in parte le informative 54% 33% 46,7% utenti che non leggono le informative utenti che negano il consenso al trattamento dei dati per timori di uso pubblicitario 40% 75% report Indagine utenti servizi on-line utenti consapevoli della stretta relazione tra concessione del consenso e gratuità del servizio utenti disposti a rinunciare a servizi/app gratuite per evitare che i propri dati siano acquisiti, elaborati e ceduti 50% utenti disposti a pagare per servizi/app oggi gratuiti per evitare lo sfruttamento dei propri dati 10% utenti consapevoli dei propri diritti in materia di portabilità dei dati 19 |
scenari La Finlandia apre agli incentivi alle rinnovabili D omenico M. C alcioli 27 giugno ‘18 - A seguito dell’entrata in vigore della legge sulla sovvenzione alla produzione di energia elettrica da rinnovabili, il 25 giugno scorso, l’Autorità per l’energia finlandese promuoverà un bando di gara, per selezionare i progetti con cui realizzare la produzione di energia da rinnovabili pari a 1,4 Tw/h l’anno. Entro luglio saranno specificati i dettagli del bando. Al momento è noto che i settori interessati saranno: eolico, solare, biomasse, biogas e moto ondoso. Il ministro dell’Ambiente, Kimmo Tiilikainen, sancendo di fatto l’apertura alla concorrenza del mercato dell’energia finlandese, ha manifestato la volontà di premiare i progetti più competitivi e vantaggiosi. La prima sarà una fase di approccio verso gli obbli- ghi prefissati per il 2030, compensando le varie fonti energetiche che compongono il paniere finlandese. Importante passaggio per lo svolgimento della gara sarà l’approvazione, da parte del Parla- mento, della sovvenzione per la produzione di 1,4 TW/h, in agenda per il primo bilancio suppletivo per l’anno 2018. Questa garantirà, se approvata, fondi per 12 anni, di cui la prima rata già disponibile entro il 2020. La nuova normativa insisterà profondamente sulla gestione della produzione da rinnovabili, basandosi su una pro- spettiva premiale, secondo la licitazione accettata. Sono previste sanzioni per l’inosservanza delle norme previste. 20 |
VISTO SU Acqua, Costa: “è bene comune, non mercificare la potabile” 21 Il ministro al Consiglio Ambiente Ue: “Serve una direttiva specifica. Risorse idriche non siano sog- gette a logiche del mercato unico”. Sulle bottiglie di plastica: “Vanno vietate negli edifici pubblici” ROMA 25 giugno 2018 Una direttiva “specifica” sulla qualità delle acque per il consumo uma- no. è la richiesta arrivata dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, oggi impegnato nel Consiglio Ambiente dell’Unione Europea in Lussem- burgo. Secondo Costa, Bruxelles deve rispondere alla “mobilitazione popola- re senza precedenti, con quasi 2 milioni di cittadini europei intervenuti per chiedere all’Unione di garantire un accesso sufficiente all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari per tutti”. Nel summit si è infat- ti anche discusso l’aggiornamento della direttiva sull’acqua potabile, un’iniziativa sostenuta da un network di organizzazioni per l’acqua pub- blica (qui la revisione della direttiva proposta dalla Commissione Ue). • • • continua a leggere 21 |
smart city A ntonio J r R uggiero Le prassi di riferimento per lo sviluppo delle tecnologie innovative 27 giugno ‘18 - Le prassi di riferimento UNI/PDR 37:2018 “Risanamento senza scavo di tubazioni sotterranee rigide per acqua potabile mediante ri- vestimento con malte cementizie o resine” e UNI/ PDR 38:2018 “Marcatura elettronica di reti interra- te e infrastrutture nel sottosuolo” sono state prota- goniste di un convegno tecnico organizzato dall’I- talian Association for Trenchless Technology a Roma il 21 giugno, nella sede di 3M Italia. “Siamo alla sesta prassi elaborata nel settore no- dig”, ha spiegato il Presidente di IATT, Paolo Trombetti. In particolare, si tratta di documenti para-normativi che contribuiscono allo sviluppo di mercato delle soluzioni tecnologiche più innovati- ve e, dopo cinque anni di maturità, possono esse- re promosse a norme tecniche effettive. La prima nel mondo “trenchless” è nata nel 2014 e riguar- da la “minitrincea”; una PDR che “ci auguriamo in breve tempo si trasformi in norma”, ha aggiunto Trombetti. Per il futuro “abbiamo in cantiere altre prassi” anche per definire figure professionali spe- cifiche come “il trenchless manager”. Per quanto riguarda la PDR 37, “nel mondo anglo- sassone o germanico esistono già prassi consoli- date”, spiega Davide Panciera, Project Leader IATT che ha guidato l’elaborazione della PDR italiana e Manager - Key Account Technical Liai- son di 3M Italia. “Il lavoro fatto è stato costruire 22 |
smart city P aola F inocchi , S egretario generale IATT una PDR UNI partendo da quello che già c’era”, considerando che “molti possibili problemi erano stati risolti dai nostri colleghi tedeschi e inglesi. Traducendo e adattando queste prassi alle esi- genze nazionali siamo riusciti in tempi abbastan- za limitati a realizzare la PDR 37”, coinvolgendo anche “operatori, progettisti e utility”. “Occorre fare una corretta progettazione del sot- tosuolo per evitare problemi di esercizio a chi poi dovrà gestire le reti”, ha aggiunto Feliciano Espo- sto, Project Leader IATT per la PDR 38. Si tratta di un documento che fornisce specifiche descrittive delle tecnologie di marcatura elettro- nica delle reti sotterranee per ottenerne una ve- loce e precisa localizzazione, allo scopo di evitare danni e conseguenti rischi per l’incolumità delle persone, come l’integrità di strutture e beni mate- riali in occasione di lavori effettuati in prossimità di reti dei servizi. A ntonio T ruglio , D irettore reti U nindustria M auro S avini , A rea innovazione ANCI 23 |
27 giugno News dalle aziende “ Riciclo di PET, l’iniziativa di EASICOMP GmbH La Germania ha raggiunto un livello invidiabile nel riciclo delle bottiglie in polietilene tereftalato. E’ qui che nasce EASICOMP GmbH, realtà industriale che produce fibre di vetro rinforzate termoplastiche mediante processi di pultrusione, parte essenzia- le di un progetto finanziato dal Ministero Federale di Ricerca ed Educazione. Dopo la vita come contenitore di acqua, il rifiuto può essere utilizzato ancora come materiale per bottiglie di plastica oppure come tessuto tessile e nell’industria dell’imballag- gio. Ultimamente si cerca di riutilizzare i rifiuti PET per creare prodotti per applicazioni tecniche di qualità. Questa attività sta acquisendo un profondo interesse grazie all’emanazione da parte di Pechino del divieto di importare rifiuti plastici all’inizio del 2018. Altre aziende che partecipano questo progetto di riutilizzo dei rifiuti plastici sono: Fraunhofer LBF Leverages che si occu- pa di ingegnerizzazione e progettazione nel campo degli additivi in materiale plastico. La gestione dell’impatto ambientale è curato da Oko-Institut e.V. che si occupa della riduzione dell’impronta delle emissioni di Co2. “ 24 Refrigenti Olimpia splendid integra l’R32 Il Regolamento Europeo 517/2014 prevede, entro il 2025, l’adeguamento degli impian- ti di climatizzazione a criteri più stringenti riguardo efficienza energetica, prestazioni elevate e ridotto impatto ambientale. In questa ottica Olimpia Splendid ha inserito il gas refrigerante a basso impatto ambientale R32, negli impianti fissi Aryal e Nexia. I vantaggi del gas R32, rispetto al “progenitore” R410A, sono evidenziati da un valore di GWP tre volte inferiore, permettendo l’utilizzo una minor carica refrigerante consu- mi invariati, con uno scambio termico e una conducibilità termica superiore del 41%. Lo R32 permette di rispettare i criteri di impatto ambientale, così da essere classificati come A++, con promettenti possibilità di sviluppo. |
è la prima volta che la società cambia pre- sidente a partire dalla fondazione avvenuta 45 anni fa. Yoshimoto sostituisce Shigeno- bu Nagamori, fondatore dell’azienda che manterrà comunque la carica di presidente del CdA e CEO insieme a Yoshimoto. “E’ giunto il momento di condividere la re- sponsabilità della gestione di un gruppo di società che opera ad oggi in 43 paesi ed è in continua crescita”, ha spiegato Na- gamori. “Inizialmente cederò a Yoshimoto circa il 30% delle mie responsabilità. Anche se impiegherò il 10% del mio tempo per presiedere il CdA della fondazione Kyoto Gakuen Educational Foundation - che ge- stisce l’università Kyoto Gakuen Universi- ty, dove è mia intenzione contribuire alla formazione della prossima generazione di ingegneri di talento - la parte prevalente del mio tempo (90%) rimarrà dedicata a Ni- dec”, ha aggiunto il manager. “ Batterie, accordo Lithium Werks- Endrich per distribuzione sul mercato aisatico 27 giugno “ Hiroyuki Yoshimoto nuovo presidente Nidec Per Gruppo Bonatti commessa da oltre mezzo miliardo in Canada “ Costruire una porzione del progetto di pipeline “Coastal Gaslink”. è quanto prevede la commessa assegnata da TransCanada Corporation a Pacific At- lantic Pipeline Construction, società canadese del Gruppo Bonatti. L’incari- co è legato alla prossima decisione dei soci di LNG Canada di realizzare un impianto di liquefazione gas nei pressi della città di Kitimat, British Columbia (BC), in Canada. Il gasdotto, il cui investimento complessivo è pari a circa 4,8 miliardi di dollari canadesi, avrà una lunghezza complessiva di circa 670 km e attraverserà le catene montuose della British Columbia con i suoi tubi da 48 pollici. La struttura alimenterà l’impianto LNG di Kitimat, sulla costa occiden- tale del Canada. “Questo contratto segna l’avvio delle attività operative di Bonatti in Canada, un Paese tra i più importanti al mondo per riserve di gas e petrolio”, commenta il Presidente e Ad di Bonatti, Paolo Ghirelli. Lithium Werks, realtà specializzata nel settore delle batterie, ha firmato un ac- cordo strategico di distribuzione con Endrich distributore con sede a Taiwan. L’obiettivo è quello di supportare i clienti asiatici. “La domanda di batterie al litio da parte dei clienti asiatici è stata forte per molto tempo, prevediamo un enorme aumento della domanda negli anni a venire”, ha detto T. Joseph Fisher III, CEO di Lithium Werks. “I nostri clienti ODM e OEM sono rimasti colpiti dalla capacità di Lithium Werks di offrire soluzioni di batterie durature affidabili e anche più convenienti” ha detto Olivia Chang, CEO di Endrich. “Questa partnership creerà rapporti ancora più stretti con ODM e OEM di primo livello e, crescendo insieme, sono convinta che i team di ricerca e svi- luppo di Lithium Werks (ricerca e sviluppo) continueranno a proporre soluzio- ni rivoluzionarie”, ha concluso la manager. 25 |
h Mont L M M 4 GVS D 5 6 7 1 2 3 1 12 13 14 1 9 10 1 18 19 20 2 8 17 28 15 16 4 25 26 27 2 22 23 1 3 29 30 calendario eventi 27 giugno V Edizione Ecoforum. L’economia circolare di rifiuti Organizzatore: La nuova ecologia, Legambiente e Kyoto Club Sede: Roma Eventi Piazza di Spagna, Via Alibert 5a - Roma 2 luglio Distribuzione del gas: che fine hanno fatto le gare? Organizzatore: CBA Sede: CBA Galleria San Carlo, 6 - Milano 20 luglio Rinnovare le rinnovabili: servizi, tecnologie e mercati per un futuro sostenibile senza incentivi Organizzatore: Safe Sede: Auditorium GSE, Viale Maresciallo Pilsudski, 92 - Roma Sito web 26 Direttore responsabile: Agnese Cecchini Redazione di Roma: Ivonne Carpinelli, Monica Giambersio, Antonio Jr Ruggiero Collaboratori: Domenico M. Calcioli, Federico Gasparini, Carlo Maciocco, Luca Tabasso Grafica: Paolo Di Censi Redazione e uffici: Via Valadier 39, 00193 Roma Telefono: 06.87678751 - Fax: 06.87755725 Pubblicità: Camilla Calcioli 06.87754144 c.calcioli@gruppoitaliaenergia.it Francesca De Angelis 06.87754144 marketing@gruppoitaliaenergia.it Raffaella Landi 06.87757022 r.landi@gruppoitaliaenergia.it Simona Tomei 06.87756975 s.tomei@gruppoitaliaenergia.it e-mail: e7@quotidianoenergia.it www.gruppoitaliaenergia.it/riviste/e7/ Registrazione presso il Tribunale di Roma con il n. 220/2013 del 25 settembre 2013 Editore: Gruppo Italia Energia s.r.l. socio unico TUTTI I DIRITTI RISERVATI. È VIETATA LA DIFFUSIONE E RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE IN QUALUNQUE FORMATO. |