11 aprile 2018 2 \ focus story \ Reti nel Mediterraneo, una sinergia per il progresso 4 \ ricerca \ La fusione nucleare arriva a Frascati 6 \ mobilità \ La Formula E in griglia di partenza 9 \ fotovoltaico \ Re-blading e repowering il futuro delle rinnovabili inizia dal pre-esistente 12 \ azienda in vetrina \ Industria eolica re-blading, una best practice tutta italiana 16 \ dossier \ A Parigi protagonista la digitalizzazione 19 \ visto su qe \ Gnl reti isolate, le proposte dell’Autorità sulle tariffe 20 \ report \ Trattamento acque, cresce il mercato delle apparecchiature italiane 22 \ scenari \ Rinascere in un’Africa dai mille volti 24 \ visto su canale energia \ Celle fotovoltaiche, uno studio mette in discussione i metodi di produzione 25 \ report \ I numeri dell’energia secondo UP 26 \ news dalle aziende \ 28 \ calendario eventi \ |
focus story Reti nel Mediterraneo una sinergia per il progresso La visione degli stakeholder D all ’ inviata A gnese C ecchini 11 aprile ‘18 - Sono 14 i progetti di interconnessione che attraverso circa 2.200 km di nuove linee in alta tensio- ne potranno portare a un aumento del- la capacità di 18GW lungo il bacino del Mediterraneo. è quanto emerso nel cor- so della presentazione dei risultati del Progetto Mediterraneo che si è svolta a Bruxelles presso il Parlamento Euro- peo. Giornata che segna il termine dei tre anni di studi realizzati da Med-TSO, l’associazione dei TSO del Mediterraneo che conta 19 associati con la new entry di ieri della Croata Hops. “La regione euro-mediterranea rappre- senta una comunità di più di 500 milioni di persone, in cui l’integrazione non rap- presenta più solo un’opportunità, ma una condizione indispensabile per ga- 2 rantire un avvenire comune, più sicuro e prosperoso per tutte le popolazioni delle due sponde e, in particolare, per le nuo- ve generazioni”, ricorda nel corso della mattinata Moncef Harrabi Presidente di Med-TSO. “L’energia svolge un ruolo fondamentale per la sicurezza dei paesi mediterranei per cui nessun progresso, che sia significativo, può essere immagi- nato senza il sostegno di un sistema ener- getico affidabile”. Il Presidente sottolinea come le importan- ti trasformazioni in corso nello scenario energetico del Mediterraneo “non sono transitorie ma rappresentano un signifi- cativo cambiamento strutturale”. Ammo- nendo come sia fondamentale che siano gestite con capacità altrimenti “potreb- bero generare rischi non quantificabili”. Sullo streaming FB di e7 un momento dell’evento con gli interventi di: Dominique Ristori, Claude Turnes, Angelo Ferrante, Moncef Harrabi. |
focus story In particolare, gli elementi che Harrabi sottolinea sono: la creazione di un mercato spot del gas naturale che apra prospettive diversificate per pertinenza e geogra- fia, auspicando la nascita di un nuovo mercato compe- titivo che soppianti l’attuale fondato su contratti a lun- go termine. L’introduzione nel mercato energetico delle energie rinnovabili a dei prezzi controllati e con volumi e significativi in grado di garantire un pieno ritorno degli investimenti. Infine, un’attenzione alla crescita sui gene- ris della domanda di energia che sta aumentando nei paesi della “riva sud” del bacino Mediterraneo, mentre è stagnante nella sponda nord. In questo contesto il Presidente rimarca l’importanza di disporre delle risorse globali per il sostegno delle regioni euro-mediterranee. Centrale anche la valorizzazione della complementarità che dovrà spingere verso l’integrazione dei sistemi energetici con un importante lavoro di armo- nizzazione della regolazione e delle infrastrutture di inter- connessione. In questo modo sarà possibile realizzare un sistema flessi- bile, che nella visione di Harrabi sarà caratterizzato da una prevalenza di gas naturale ed energie rinnovabili, quindi “sicuro, efficiente e flessibile”. In questo quadro di coo- perazione multilaterale, una realtà associativa come Med- TSO svolgerà un ruolo centrale in questa ridefinizione di regole e sistemi. L’associazione “crede fermamente nella cooperazione multilaterale”, sottolinea il Presidente nel suo lungo e dettagliato intervento, evidenziando in que- sto il ruolo centrale delle istituzioni, dell’Unione Europea e dei partenariati strategici citando nello specifico MedReg, l’associazione dei regolatori del Mediterraneo, ENTSO-E, l’associazione dei TSO europei e l’OME, osservatorio me- diterraneo dell’energia. Moncef Harrabi, Presidente di Med-TSO L’intervento di Moncef Harrabi, Presidente Med-TSO, e il primo panel di relatori nella diretta streaming FB di e7 Il ruolo della regolazione nel Progetto Mediterraneo Juan Francisco Alonso, Chairman TC regulation Med-TSO 3 |
ricerca La fusione nucleare arriva a Frascati A ntonio J r R uggiero 11 aprile ‘18 - Martedì 4 aprile è stato annuncia- to l’atteso sito vincitore del bando indetto dall’E- NEA per la realizzazione il Divertor Tokamak Test facility (DTT), Centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare. A spuntarla è stato il progetto di Frascati (Roma) dove l’Agenzia ha sede, seguito dalle candidature di Brindisi e Ma- noppello (Pescara). Con Aldo Pizzuto, Direttore dipartimento fusione e tecnologie per la sicurez- za nucleare dell’ENEA, abbiamo approfondito i ri- sultati della selezione e l’iter del progetto di ricerca. 4 Quali sono stati gli aspetti qualifican- ti che hanno determinato la vittoria di Frascati? In breve, il fatto che il sito ha già in- frastrutture direttamente utilizzabili. Poi la grande disponibilità della Re- gione Lazio che, oltre al contributo minimo di 25 milioni di euro, si è im- pegnata a provvedere a tutto ciò che serve, come l’estensione della linea elettrica, visto che abbiamo bisogno di molta potenza. Le altre candidature erano comun- que valide? Devo dire che l’operato della commis- sione è stato molto complicato visto che le proposte erano tutte ben fatte e accompagnate da un lavoro enorme delle Regioni, svolto in brevissimo tem- po. Non c’era un sito che non fosse ido- neo. Alla fine, dopo averli visitati tutti e aver fatto approfondimenti, è venuto fuori un qualcosa legato a una parame- trizzazione oggettiva predeterminata. |
Le analisi fatte certificano che in futuro i siti esclu- si potranno essere ricandidati per altre iniziative scientifiche? Assolutamente sì e speriamo che questa esperienza abbia stimolato le Regioni a guardare e investire in questa direzione, magari in attività complementari e aggiuntive a quelle del DTT. Come ENEA, inoltre, vo- gliamo approfondire possibilità anche oltre la fusione. Ora cosa succede a Frascati? Dovremmo espletare le azioni preparatorie per l’infra- struttura. Stiamo già lavorando. Poi ci sarà da realizza- re il consorzio che gestirà concretamente l’iniziativa. Pensiamo di definire entro giugno i componenti che richiedono più tempo di realizzazione e partire con i primi contratti a fine anno. La macchina sarà pronta per la messa a punto per la fine del 2024, un anno dopo si faranno i primi esperimenti significativi. Oltre la fusione nucleare quali pensa possano es- sere le scoperte e le innovazioni tecnologiche che a cascata si genereranno da questo esperimento? Siamo molto attenti all’avere applicazioni più imme- diate. Ad esempio, la macchina DTT ha richieste di- scontinue di energia. Per questo pensiamo di realizza- re uno storage evoluto che potrebbe essere utilizzato anche per gli impianti a fonte rinnovabile. O, ancora, lo studio sui materiali e la superconduttività. ricerca Le reazioni delle altre Regioni candidate L’assegnazione al Lazio del progetto DTT ha destato richieste di chiarimenti e qualche polemica tra le realtà escluse. Il Presidente dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso , ad esempio, ha scritto ai vertici dell’ENEA chiedendo un riesame della candidatura, mentre il Gover- natore della Puglia Michele Emiliano ha an- nunciato ricorso. Secondo il Presidente del- la Liguria Giovanni Toti , “nelle valutazioni di ENEA evidentemente ha prevalso la presen- za dell’ente di ricerca nella città di Frascati”. Nel dibattito sul DTT si sono inserite anche associazioni ambientaliste, Comuni e parti- ti politici, chiedendo in generale che le ri- sorse stanziate dalle varie Regioni per un’e- ventuale vittoria nella corsa all’esperimento sulla fusione nucleare siano reindirizzate ad altre iniziative simili, a partire dalla ricerca sulle energie rinnovabili. È questo il caso di Legambiente Emilia-Romagna. Molto criti- co sul progetto Massimo Scalia, Professore de La Sapienza e Cofondatore di Legambiente , che in una nota ha definito “obsolescente l’idea di replicare sulla terra la produzione dell’energia nel sole”. 5 |
mobilità La Formula E in griglia di partenza Tutte le foto dell’articolo sono di Ivonne Carpinelli 6 I vonne C arpinelli 11 aprile ‘18 - Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli. Alle 7.30 di sabato 14 aprile si apriranno i cancelli dell’E-Prix di Roma, tappa italiana del campionato mondiale di Formula E(lettrica) promosso dalla Federa- zione internazionale dell’automobile (FIA), che tocca 10 delle più famose capitali del globo: tra le altre, Hong Kong, Berlino, Pa- rigi e New York per la tappa finale. La gara delle monoposto elettriche si disputerà nel quartiere cittadino dell’Eur, su un tracciato di 2,84 km e 21 curve preparato dagli orga- nizzatori: a loro carico l’asfaltatura dei tratti stradali più sconnessi e l’applicazione di un cemento rimovibile sui sanpietrini. |
I mezzi sono monomarca e vantano un know how italiano: Dallara, azien- da di Parma, è stata incaricata di equipaggiare tutte le squadre. Com- ponenti identici sono: telaio, carroz- zeria, ali, aerodinamica (che ha valore puramente estetico), motore elettri- co (prodotto dalla McLaren), ruote, pneumatici scolpiti, batteria (prodotta dalla Williams) e sospensioni anteriori. I veicoli differiscono per: cambio, so- spensioni posteriori, inverter - dispo- sitivo che trasforma la corrente conti- nua della batteria in corrente alternata del motore elettrico - e software di gestione della batteria. Partita con 3 costruttori automobilistici, la compe- tizione continua ad acquisirne: a Re- mobilità Lunga 5 metri e alta poco di più di 1 mt, la macchina raggiunge gli 885 kg (circa 170 kg in più del vei- colo della Formula 1): solo la bat- teria agli ioni litio da 28 kWh sfiora i 400 kg. Come nella Formula 1 è installato un freno rigenerativo col quale si recupera l’energia cineti- ca dispersa. Caratteristica di que- sti veicoli è l’accelerazione violenta che il motore elettrico da 200 kW imprime alle ruote posteriori con una velocità di applicazione della forza di 10 milli secondi: il motore sviluppa una tale quantità di coppia che il cambio non serve e ha una o, al massimo, due marce. nault, Mahindra, Audi e Bmw nel 2019 si affiancheranno Nissan e Mercedes. Agli appassionati resta la speranza della partecipazione di Maserati, date le dichiarazioni dell’AD di FCA Sergio Marchionne. La batteria è il tallone d’Achille del veicolo: dura 22 minuti contro i 45 complessivi della gara. Per questo, a metà percorso, i piloti saltano dal vei- colo “scarico” a quello “carico” par- cheggiato nei box. Tante le differenze tra la Formula 1 e la Formula E: 1000 cavalli contro 245; 730 kg contro 885 in media; cambio a 8 marce contro cambio a 1 o 2 marce; e l’halo (dispositivo di sicurezza per la guida), che nella Formula elettrica ar- riverà solo l’anno prossimo. Se l’auto “tradizionale” ha un motore efficien- te, che percorre 2,2 km con 1 l, e vanta una grande velocità di percorrenza e un’aerodinamica sofisticata per l’ade- renza a terra, la “neofita” ostenta una grande accelerazione da ferma e si- lenziosità del motore. Per rendere gli spettatori partecipi della gara è stata aperta la votazione con l’hashtag #fanboost dei 3 piloti preferiti così da conferire loro il Fan Boost: un dispositivo che aumenta la potenza del motore di 40 cavalli per 5 secondi. Il rombo del motore diventa un fischio Nel corso dell’evento “La rivoluzione dell’auto elettrica” il giornalista Alberto Sabbatini fa il punto sulla Formula E 7 |
mobilità “Pericolo” batteria Le batterie agli ioni di litio oggi garantiscono in media dai 160 ai 220 km di autonomia, con punte di eccellenza di circa 300 km. Una ricerca condotta dal Prof. Jusef Hassoun del Diparti- mento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Ferrara vuole incrementarne le prestazioni, fino a raggiun- gere i 500 km. Per riuscirci si concentra sulla reazione chimica di elementi altamente reattivi tra loro quali ossigeno, zolfo e zinco, come lui stesso ha spiegato nel corso dell’evento “La rivoluzione dell’auto elettrica”, svoltosi a marzo a Roma. “La prima batteria agli ioni di litio è stata lanciata sul mercato nel 1990. La prima litio-ossigeno nel 2015. Ci vuole tempo per ave- re buoni risultati. I problemi di sicurezza (della litio-ossigeno, ndr) si possono risolvere con un’elettrolita gelificato, un elettro- lita polimero o un elettrolita non infiammabile”, ha commenta- to il Prof Hassoun. Solitamente, però, le batterie svolgono una funzione di bilan- ciamento e aerodinamica e non possono essere estratte. La Tesla, ad esempio, le colloca alla base del mezzo così da dare maggiore stabilità all’auto. Il pericolo del surriscaldamento della batteria non esiste, precisa il Prof. Hassoun: la temperatura del motore è la stessa, anche quando il veicolo corre alla massima velocità. Il momento più rischioso è la ricarica, perché per minimiz- zare i tempi del “rifornimento” la corrente è in continua. Il pilota, infine, deve fare attenzione al cambio auto: mai un piede a terra e uno nel veicolo. Bisogna saltare e, per un attimo, librarsi in aria così da evitare di prendere la scossa. Oltre all’utilizzo di materiali di costruzione più leggeri e più re- attivi, anche i sistemi di controllo di carica incidono sulle per- formance delle batterie. Con i BMS-Battery management sy- stem è possibile, ad esempio, controllare le cariche e scariche repentine. Anche il freddo è un fattore da tenere ben presente: abbassa la conducibilità ionica e, di conseguenza, la carica. Superato quello delle prestazioni, c’è il nodo dello smaltimen- to e del recupero delle batterie, soprattutto data la finitezza delle materie prime impiegate in previsione della crescente appetibilità per il mercato. In Giappone, ad esempio, alcune case costruttrici permettono dopo 5 anni di cambiare il pacco batteria, che come il veicolo è di proprietà del conducente. 8 Un momento della spiegazione del Prof. Jusef Hassoun |
fotovoltaico Re-blading e repowering il futuro delle rinnovabili inizia dal pre-esistente A gnese C ecchini 11 aprile ‘18 - Digitalizzazione e incentivi al fotovoltaico sono stati i temi al centro della ta- vola rotonda pomeridiana che si è svolta il pri- mo giorno dell’edizione 2018 di EnergyMed, mostra convegno organizzata dall’Anea Agenzia napoletana energia e ambiente (5-7 aprile Napoli, Fiera di Oltremare). L’incontro è stato aperto dall’intervento del GSE (protagonista in fiera anche con l’AD Francesco Sperandini che si è prestato a un Q&A con gli operatori sul tema degli incentivi) con la presentazione a cura di Attilio Punzo, Direttore monitoraggio operativo e data management dell’ente. 9 |
fotovoltaico Dalla presentazione è emersa la necessità di tro- vare un equilibrio tra le esigenze dettate dalla sen sull’attuale disegno della rete e degli im- pianti di genereazione italiani. è chiaro il segnale verso alcune Regioni che sono lontane dal cen- trare gli obiettivi nazionali e per cui è necessario rintracciare i siti idonei (come aree di recupero in- dustriali): “Di fatto necessitiamo di 137mila ettari da individuare”, sottolinea Punzo. tivi di Elettricità Futura, associazione rappre- sentativa del settore, che rimarca la necessità di risolvere questi nodi. In questo scenario, i PPA (Power Purchase Agre- ement, accordi a medio-lungo termine per il riti- ro dell’energia prodotta dagli impianti) possono rappresentare una soluzione percorribile in que- sti anni per preparare il comparto “a posteriori degli incentivi”, spiega Carlo Frezza Sales spe- A seguito di una overview sui dati personali, il cialist del gruppo EGO. Un soluzione che riu- Direttore dei monitoraggio operativo del GSE scirebbe a far trovare una quadra tra investitori e sottolinea anche alcuni punti deboli del sistema, resa impianto. come “la necessità di una omogeneizzazione di regole tra Regioni, la centralità del repowering Un elemento centrale in questa fase di assesta- degli impianti esistenti - considerando la centra- mento della produzione fotovoltaica è rappre- lità di affrontare in modo sistematico la disconti- sentata dall’O&M (operation and maintenance) nuità tecnologica - e l’importanza della localizza- azione che, insieme al repowering, può rap- presentare la differenza tra un guadagno e una zione dei siti”. perdita di produzione, sottolinea Sara Di Mario Tutti temi chiari al comparto come evidenzia An- Responsabile Operation di EF Solare Italia, drea Zaghi, Direttore affari e servizi associa- azienda promotrice della tavola di confronto. “A 10 |
fotovoltaico livello tecnologico sono stati fatti molti passi avanti, ma la prospettiva è arrivare in tempi brevi all’analisi predittiva grazie a digitalizza- zione e big data”, prosegue il responsabile. Paolo Rocco Viscontini di Envision Energy rafforza il concetto mostrando come nell’eoli- co, oltre che nel fotovoltaico, casi di repowe- ring e re-blading abbiano rialzato l’asticella della produzione in modo sensibile. Un approccio questo tecnologico che, non dobbiamo dimenticare, deve rispondere a vincoli normativi non sempre facili da inter- pretare, sottolinea Mauro Moroni ceo di Moroni & Partners. Difatti, evidenza il legale, da Regione a Regione variano le “tolleranze” di re-blading degli impianti (la Lombardia è una delle più rigide), mentre si può giocare un po’ tra potenza nominale e prodotta permet- tendo, nella massima trasparenza, di aumen- tare l’efficienza degli impianti senza vedere intaccata l’incentivazione concordata. Cro- ce e delizia del repowering, data la soglia di maggiorazione dell’1% incentivato, un limite per gli imprenditori considerato troppo basso per investire nel proprio parco e farlo produr- re di più. Tutte remore che, per raggiungere gli obiettivi della SEN, e quelli ancora più sfi- danti della UE, sono ancora troppo inficianti. L’auspicio è che la maggiore sicurezza degli investimenti, data dalla tecnologia in via di implementazione e la diffusione di strumenti economici come i PPA, accresca l’efficacia di produzione del sistema. 11 |
azienda in vetrina Industria eolica re-blading, una best practice tutta italiana 12 11 aprile ‘18 - eTa Blades è un caso di con- versione industriale di successo. Nata da im- prenditori italiani, con una visione di intuizio- ne europea, opera nel campo del re-blading eolico rispondendo all’esigenza di ammo- dernamento del parco di produzione. Il re- blading rappresenta molto di più della sola sostituzione di componenti spesso non più disponibili sul mercato: offre l’opportunità di ottenere un incremento di produzione elet- trica, maggiore efficienza e allungamento del ciclo di vita delle turbine. Per il re-blading delle turbine Gamesa G47 e Vestas V47 è stata sviluppata la pala eTa4X adottando tecniche moderne di progettazio- ne e realizzazione: dall’introduzione di con- cetti di aero-elastica su profili aerodinamici innovativi all’impiego di materiali originaria- mente non disponibili o non utilizzati per la produzione di pale eoliche. Il field-test condotto su un parco eolico ita- liano ha dimostrato che la performance della pala eTa4x è più del 20% superiore a quel- la della pala originaria, a carichi ridotti per la turbina esistente e a parità di emissioni acu- stiche. Il re-blading si conferma perciò una soluzione efficiente e disponibile per rinno- vare il parco eolico ed eTa Blades, per rispon- dere alla crescente esigenza del settore, sta investendo anche nella realizzazione in nuovi modelli. |
eTa Blades nasce nel 2011 e si occupa in Italia di produzione industriale, in serie, di pale per turbine eoliche. Lo stabilimento produttivo si trova nelle Marche ed è altamente competitivo gra- zie a manodopera specializzata nella lavorazione di materiali compositi e nell’in- fusione, disponibilità di un centro di lavoro a 5 assi interpolati per la produzione di stampi estremamente precisi, possibilità di effettuare test chimici, fisici, ad ultrasuoni, full-scale per i materiali utilizzati e per le blade prodotte. L’azienda ha investito su competenze e infrastrutture già disponibili nel settore della nautica (e poco utilizzate per via della crisi del segmento) contribuendo alla creazione di un indotto industriale dell’eolico. Con oltre 2.000 pale prodotte dal 2012 a oggi per il mercato internazionale, eTa Blades, attraverso i suoi dipartimenti – Design, Manufacturing, Moulding&Tooling, Blade Service, Test e Certificazione – collabora attivamente con i propri clienti per ottenere il massimo valore dagli impianti eolici sia per progetti di sviluppo di nuove turbine che per programmi di re-blading su larga scala. “ Con il progetto eTa Green ci siamo dati l’obiettivo ancora più sfidante di perseguire un modello rigenerativo in una logica di economia circolare: da scarto di produzione a componente di arredo urbano ” 13 |
azienda in vetrina A tu per tu con Giovanni Manni, amministratore delegato di eTa Blades Una visione europea nel progetto di WindGainHub Al fine di offrire un servizio integrato per i programmi di re-blading, eTa Bla- des ha lanciato insieme a Nabla Wind Power, azienda spagnola che fornisce servizi di ingegneria specializzati sulla life-extesion, WindGainHub. Si tratta di una piattaforma collaborativa inter- nazionale che ha l’obiettivo di svilup- pare e promuovere soluzioni integrate “end-to-end” fornite da un network di aziende indipendenti, per l’estensione del ciclo di vita e il miglioramento delle performance dei parchi eolici. www.windgainhub.com 14 Come può una azienda capire se e quanto può valere un inve- stimento nell’attività di re-blading? La vostra attività prevede un servizio di pre-valutazione con un’analisi dello stato dell’im- pianto e un rapporto costo/vantaggio di produzione? Tutto parte dalla definizione di un modello aero-elastico, che spiega il reale funzionamento di quella specifica turbina in quell’ambiente specifico e restituisce le strategie perseguibili: performance o ciclo di vita. Da questi input è possibile partire per effettuare i norma- li calcoli di convenienza economico-finanziaria: entriamo nel loro linguaggio e aiutiamo i clienti a valutare i risultati. Normalmente, il re-blading è in grado di portare incrementi di produzione nell’ordi- ne medio del 20% e allungamenti significativi del ciclo di vita delle turbine, ma ciò va visto nello specifico delle condizioni operative di ciascun parco eolico, di ciascuna piattaforma eolica. Rispetto ai parametri di potenza incentivata come si inserisce il re-blading? Riuscite a migliorare la potenza magari aumentan- do la performance? Lavoriamo a parità di macchine installate e di potenza. Si tratta di sostituire componenti obsoleti con altri più moderni ed efficienti. La tecnologia in sé e i parametri di funzionamento non relativi al rotore non vengono modificati. Il re-blading, incrementando la pro- ducibilità a parità di potenza dell’impianto, rientra all’interno delle procedure operative del GSE fra gli interventi di ammodernamento. |
Attualmente lavorate solo alcuni mo- delli di pale eoliche. Come state effet- tuando la scelta dei modelli? Ogni domanda crea da sé la propria of- ferta: abbiamo chiara la situazione dell’in- stallato e parte delle strategie degli ope- ratori. Il primo modello sviluppato, la pala eTa4X per il re-blading delle turbine Ga- mesa G47 e Vestas V47, ha confermato il re-blading come una soluzione efficiente e disponibile per rinnovare il parco eo- lico. In funzione delle scelte di mercato investiremo progressivamente su ulterio- ri modelli di blade seguendo da un lato l’invecchiamento dei modelli (o “piatta- forme”, come preferiamo definirle) di tur- bina, dall’altro le esigenze specifiche de- gli operatori: migliorare la performance e allungare il ciclo di vita. Il progetto WindGainHub è una inizia- tiva che sottolinea la visione europea della azienda: che tipo di risposta state avendo da questa attività e quali svilup- pi prevedete? WindGainHub applica metodologie e so- luzioni proprietarie sulla base delle carat- teristiche specifiche di ciascun impianto/ sito (qualità della risorsa eolica, tipologia di turbina, vincoli autorizzativi, legislativi e di compliance, etc) con l’obiettivo di mas- simizzare i rendimenti attraverso la combi- nazione ottimale di Estensione del Ciclo di Vita – più anni di esercizio efficiente; Mi- glioramento delle Performance Tecniche – incremento della produzione; Strategie di Manutenzione Avanzate – riduzione dei costi operativi; Mitigazione dei Rischi Tec- nici. Non abbiamo fatto altro che anticipa- re una domanda emergente da parte de- gli operatori e la risposta del mercato non si è fatta attendere: ciascuna delle aziende impegnate in WindGainHub porta con sé storia e competenze specifiche, l’insieme porta la soluzione. In che ottica state affrontando la sfida dell’economia circolare? Da sempre perseguiamo obiettivi di so- stenibilità sociale, ambientale, economi- ca: contribuiamo alla diffusione dell’ener- gia eolica sviluppando pale efficienti che permettono un migliore sfruttamento della risorsa del vento, abbiamo introdot- to il concetto di re-blading con soluzioni per allungare il ciclo di vita degli impianti e all’interno del nostro stabilimento pro- duttivo cerchiamo, non solo di garantire, ma di andare oltre gli standard HSE. Con il progetto eTa Green ci siamo dati l’obiet- tivo ancora più sfidante di perseguire un modello rigenerativo in una logica di eco- nomia circolare e abbiamo realizzato alcu- ni esempi di riuso dello scarto di produzio- ne come possibile componente di arredo urbano. Si tratta di un Sistema di Isole Ur- bane Ecosostenibili dove la radice / scarto delle pale assume funzioni diverse: Sedu- te, Pavimentazioni, Fioriere, Cestini ecc. Stiamo lavorando inoltre alle possibilità di riuso / riciclo delle pale dismesse a seguito dei programmi di re-blading. 15 |
dossier A Parigi protagonista la digitalizzazione Il punto sull’Innovation Summit 2018 di Schneider Electric (5-6 Aprile) D all ’ inviata I vonne C arpinelli 11 aprile ‘18 - “La digitalizzazione punta sempre più celermente alla soddisfazione personale”. Come in un percorso circolare, il processo inizia con l’indivi- duazione di un bisogno, procede con il collettamento dei dati e termina con la soddisfazione della richiesta personale, sfruttando tecnologie come l’IoT, il cloud e l’intelligenza artificiale. Nel discorso di apertura del Paris Innovation Summit 2018 (guarda le pillole dell’e- vento su Twitter e Facebook di Canale Energia), ap- puntamento parigino dell’ormai consolidato tour di Schneider Electric, l’Amministratore Delegato dell’a- zienda francese Jean Pascal Tricoire ha delineato uno scenario dove presente e futuro si incontrano. 16 |
dossier La portata di questa “rivoluzione elettrica”, che a breve ha sottolineato Tricoire porterà un aumento dei consumi del 10-20%, non risparmia nessuna angolo della Terra e nessun settore: presto ‘fagociterà’ i trasporti, “che oggi consuma- no il 30% di energia a livello mondiale” e dovrà soddisfare i bisogni dell’IT, oggi grande energivoro. Per riuscirci tante le soluzioni esistenti messe in campo dal protagonista della kermesse che con la piattaforma su 3 livelli Ecostruxure incro- cia più tecnologie - dal cloud all’intelligenza artificiale, dalla realtà virtuale alla blockchain - applicandole in più comparti: Oil and gas, manifatturiero, Building, Hospitals, Grid, Power e Home. La delocalizzazione produttiva e le “microgrid come complementi naturali” della rete sono, per l’AD, la via obbli- gata per il futuro. Oggi circa 1,06 miliardi di persone a livel- lo globale non hanno accesso all’energia e incrementare la redditività delle pico grid in zone rurali potrebbe essere una delle soluzioni al problema. “Con una forte digitalizzazione e decentralizzazione si può dare più autonomia alle persone e assicurare maggiore velocità nel reperimento e controllo dei dati”, ha proseguito Pascal, senza dimenticare i vantaggi legati a questa raccolta considerate l’attuale diversità delle fonti di produzione. “Il mio peggior incubo riguarda la sicurezza dei lavoratori”, ha proseguito Tricoire. “La digitalizzazione, intesa come re- altà aumentata, può essere impiegata, ad esempio, per si- mulazioni volte a ridurre i rischi legati agli incendi”, anche se nella risoluzione in real time dei problemi nulla vale di più della proattività. Per questo l’utilizzo ragionato della sensori- stica all’interno degli edifici può consentire di migliorare la salute e la produttività dei dipendenti attraverso la misurazione dei parametri su temperatura, illuminazione e qualità dell’aria degli uffici. Consi- derato che, ad oggi, solo il 35% dei lavoratori vive in ambienti ben ventilati e con una buona qualità dell’aria indoor, mentre le tecnolo- gie in essere garantiscono capacità di gestione di una mole di dati 10 volte più grande del passato. Soluzioni scalabili che poggiano sulla standardizzazione dei dati e già garantiscono, nei diversi settori, nel building o nel domestico ad esempio, un monitoraggio del life cycle assessment dei prodotti e una riduzione del consumo di energia, quindi della spesa, in media del 30%. Innovazioni che promettono anche benefici in termini di predittività, stabilità, flessibilità e resilienza della rete. E che vedono piccole, grandi e medie imprese lavorare al fianco di start up per ren- dere libero l’utente di integrare diverse soluzioni e meglio difendere il proprio sistema di dati, che sia chiuso o aperto verso l’esterno. 17 |
dossier Disruption, Digitalization e Decarbo- nization: le 3 D che stanno rivoluzio- nando le reti di distribuzione dell’e- nergia. A colloquio con Frédéric Abbal, Executive VP Energy Busi- ness Schneider Electric su sicurezza, economia circolare, smart city Nel suo intervento al Paris Innovation Summit 2018, lei ha sottolineato come Disruption, Digitalization e De- carbonization siano le 3 D che stanno rivoluzionando le reti di distribuzione dell’energia. Quali sono gli ef- fetti di questa rivoluzione e come agiscono tra di loro? La gestione intelligente della rete ha bisogno di inve- stimenti ingenti, smart device, sistemi di controllo da remoto. Eppure su 7.000 operatori a livello mondiali solo un centinaio seguono il ritmo dell’innovazione. In Italia e in Francia state curando due progetti con i rispettivi DSO per migliorare il sistema diagnostico e ottimizzare la gestione della domanda. Quali sono i punti centrali dell’innovazione? 18 Quanto l’economia circolare e l’azzeramento del- lo spreco di risorse potrà incidere sulle prestazioni della rete, rendendola più affidabile e soprattutto “resiliente” alla rivoluzione in corso? Siamo ormai di fronte a uno “tsunami di dati”, che diventerà sempre più imponente con la con- nessione di edifici e mezzi di trasporto. In questo contesto come è possibile garantire la sicurezza e la salute delle persone? Con la soluzione Wiser che avete rilanciato oggi, dopo l’uscita ufficiale nell’ultima edizione del Light+Building di Francoforte, l’utente potrà vive- re più comodamente, gestendo da casa diverse attività, dalla ricarica del mezzo elettrico alla rego- lazione delle tapparelle. Come fare per non resta- re bloccato in una gabbia di dati? |
VISTO SU Gnl reti isolate, le proposte dell’Autorità sulle tariffe 19 Regolazione analoga a gas diversi dal naturale, con alcune modifiche (ed estensione copertura costi a depositi e rigassificatori locali). Sardegna: ambito ad hoc una volta fatta la dorsale. Successivo dco su vendita (con delibera entro il 2018) ROMA 9 aprile 2018 Regolazione analoga a quella sui gas diversi dal naturale, con alcune mo- difiche (ed estensione della copertura dei costi a depositi e rigassificatori locali). Un ambito ad hoc per la Sardegna una volta fatta la dorsale. Un successivo dco sulla remunerazione del servizio di vendita, con l’obiettivo di varare la delibera finale entro il 2018. Appaiono questi i passaggi più rilevanti del dco 216/2018 dell’Autorità per l’energia, volto a condividere con gli stakeholder gli orientamenti sulle tariffe a copertura dei costi delle reti isolate di Gnl. Documento che attua la Dafi e che fa seguito alla delibera 324/2017 con cui è stato avvia- to il procedimento. • • • continua a leggere 19 |
report Trattamento acque cresce il mercato delle apparecchiature italiane R edazione 11 aprile ‘18 - Segnali positivi per il settore delle apparec- chiature di trattamento acqua in Italia. Nel caso del segmento industriale, ad esempio, il segno più si riscontra su produzione, esportazione e investimenti, come rileva il Centro studi Anima. Il trend si lega a un aumento generale dei prezzi, delle materie prime e al deprezzamento del dollaro. Dato ciò, le condizioni congiunturali hanno influenzato più della reale crescita della domanda. Il comparto industriale, inoltre, “soffre ancora le diffi- coltà degli ultimi anni - si legge in una nota - che hanno portato alcune aziende a delocalizzare, se non addirittura a chiudere”. 20 Per quanto riguarda il settore civile, invece, si con- ferma il segno più su produzione, esportazione e investimenti. In questo caso a fare da traino sono l’edilizia e il settore delle ristrutturazioni. Oltre a “un ritrovato clima di fiducia da parte delle fami- glie italiane e degli imprenditori”, hanno influito positivamente i sistemi favorevoli di finanziamen- to e gli incentivi all’efficienza energetica, fonda- mentali anche per le previsioni sul 2018. Questi dati sono stati accolti con favore dall’As- sociazione Aqua Italia, che festeggia quest’anno quarant’anni di vita. “Dalla sua fondazione Aqua Italia ha contribuito a produrre i più importanti standard tecnici di prodotto e a scrivere leggi per il settore, tenendo sempre conto dell’evoluzio- ne delle tecnologie e del mercato”, commenta il Presidente Lauro Prati. “Il risultato di cui andiamo più fieri è la firma del DM 25/2012 - Regolamento recante disposizioni tecniche concernenti appa- recchiature per il trattamento domestico di acque potabili - e le relative linee guida. Si tratta, infatti, di un lavoro durato oltre 10 anni che ci ha visto protagonisti ai tavoli del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità per una regola- mentazione chiara del mercato e un’informazione trasparente per il cliente finale. Oggi stiamo ope- rando con altrettanta alacrità sulle nuove normati- ve per continuare questa storia di successi”. |
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scenari Rinascere in un’Africa dai mille volti D omenico M. C alcioli 11 aprile ‘18 - “L’Africa in movimento” è il tito- lo della giornata che Limes ha dedicato lo scorso 9 aprile, presso il Ministero degli Esteri a Roma, a questo Continente. Ne è emerso un quadro di una realtà in crescita, a volte sorprendente, con- siderati i risultati raggiunti da Paesi come Nige- ria, Etiopia o Kenya, che però non è un blocco unico. L’Ambasciatore del Marocco in Italia, Has- san Abouyoub, e l’incaricato d’affari ad interim dell’Ambasciata della Repubblica del Kenia a Roma, Harriet Mururi Nduma, hanno condiviso la necessità di parlare di “Afriche”. Le differenze che esistono fra i vari territori portano a rilevan- ti fenomeni migratori all’interno del Continente, creando problemi di “gestione”. 22 La scommessa da vincere in questo con- testo è rappresentata da infrastrutture, formazione e democrazia. Le grandi ri- sorse presenti vanno rese disponibili non solo per l’esportazione, ma utilizzate per soddisfare le esigenze interne: quindi strade, ferrovie porti. Tutti elementi che rappresentano una leva ineludibile per l’Africa. La “circolarità“ dell’emigrazione può essere sfruttata per rendere l’ener- gia, sia essa prodotta da combustibili fos- sili o da fonti rinnovabili, funzionale alla crescita del benessere, risolvendo in que- sto modo i problemi derivanti da povertà e arretratezza: mortalità, specialmente in- fantile, criminalità e clandestini. Chiediamo a margine del convegno un commento al Professore di studi strate- gici della Luiss, Lucio Caracciolo. |
scenari In Africa stiamo vivendo un passaggio epocale visto che le fonti fossili stanno per esser sostituite da solare ed eolico, consi- derando gli impianti che si stanno appron- tando in Sahel e nel Maghreb. Questo cambiamento che impatto può aver nei confronti di una stabilizzazione economica, politica e sociale di questi paesi? Innanzitutto, questa famosa transizione dal fossile la vedo ancora un po’ lenta, un poco sovrastimata ed enfatizzata rispetto alla realtà dei fatti. In secondo luogo, la questione ener- getica è assolutamente decisiva riguardo so- prattutto l’energia elettrica che in Africa, per il futuro ma anche nel presente, è il solare. D’al- tra parte quello che ancora manca, rappre- sentando il vero problema, è un’allocazione delle risorse che abbia qualche senso e che sia possibilmente coordinata. Questo progettare e prevedere a fasi alterne ce lo por- tiamo avanti dagli anni Ottanta (ricorda la canzone “we are the world”?), con gli africani che lasciano il proprio paese per raggiungere le nostre coste, noi alcuni ne ospitiamo, altri li rifiutiamo. Se pensiamo che l’Africa si sta privando dall’età moderna delle migliori risorse umane e professionali, quando riusciremo a rendere questo continente autonomo? Dobbiamo ricordare, prima di tutto, che la maggior par- te delle migrazioni sono interne all’Africa: ad esempio, la frontiera tra Botswana e Sudafrica non è molto diverso da una frontiera balcanica, quindi esistono barriere inter- ne all’Africa. In secondo luogo, sarebbe necessario creare delle regole efficienti e umane per un’emigrazione che di- venti “circolare”, permetta cioè sia agli africani di venire da noi senza rischiare la vita, sia a noi di raggiungere l’Africa sì per aiutare, ma anche per aiutarci, considerando la per- dita di conoscenza sull’Africa patita specialmente da noi italiani: quando eravamo una potenza coloniale eravamo costretti a conoscerla e, addirittura, a mapparla. Ora non abbiamo più neanche una scuola di africanistica. Questo rappresenta un grosso limite e tutto quello che riguarda l’impostazione di progetti culturali, università e quant’altro, siano essi europei, italiani o africani in Africa potrebbero essere di aiuto. Il primo passo, a ogni modo, rimane la cre- azione di circuiti legali di migrazione, considerando che la migrazione è l’altra faccia delle rimesse in denaro: questi paesi sopravvivono essenzialmente tramite le rimesse, se le eliminiamo come andranno avanti? 23 |
Celle fotovoltaiche, uno studio mette in discussione i metodi di produzione La ricerca realizzata dall’Università del Lussemburgo ROMA 6 APRILE 2018 I presupposti teorici dei processi chimici usati negli ultimi 20 anni nella fabbricazione delle celle solari per pannelli fotovoltaici sarebbero im- precisi. A rivelarlo è uno studio realizzato dall’Università del Lussem- burgo e pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications. Per comprendere l’oggetto della ricerca è opportuno prima capire come è fatta la struttura di un pannello fotovoltaico. Questi dispositivi, in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica, assorbono la luce e in questo modo eccitano gli elettroni generando corrente elet- trica. Ciò è possibile grazie all’interazione di diversi strati di semicon- duttori e metalli presenti nel pannello. Le celle in particolare vengono realizzate con un procedimento complesso in cui diversi elementi chi- mici vengono depositati su un substrato di vetro, tipicamente per eva- porazione. Si tratta insomma di una sorta di crescita strato dopo strato. • • • 24 continua a leggere VISTO SU Struttura di una cella fotovoltaica 24 |
report I numeri dell’energia secondo UP R edazione 11 aprile ‘18 - Si rinnova il periodico appun- tamento con “I Numeri dell’Energia” diffusi da Unione Petrolifera. Tra i dati di interesse il fatto che a marzo l’Italia si conferma ai vertici della classifica dei Paesi dell’Area euro con i carbu- ranti più tassati: 5° posto per la benzina e 1° per il gasolio auto. Nel 2017 la media dei maggiori Stati membri indica un aumento dei consumi di benzina dello 0,4% e per il gasolio auto dello 0,7% rispetto al 2016. Dal confronto dei prezzi al consumo di tutti i Paesi dell’Unione europea, infine, la benzina più cara è in Olanda, il gasolio in Svezia, il GPL auto in Francia. Gennaio 2018 Costo del greggio importato in Italia: +12% rispetto a gennaio 2017 Importazioni di greggio: -3,6% Gennaio-febbraio 2018 Lavorazione nelle raffinerie italiane: -0,7% Consumi petroliferi: +0,9% rispetto allo stesso periodo 2017 Immatricolazioni vetture: gasolio 56%, benzina 32%, GPL 5,9%, ibride 3,8%, metano 2,1%, elettriche 0,1% Prezzo carburanti (medie di febbraio 2018): benzina super senza piombo 1,565 €/litro, gasolio autotrazione 1,438 €/litro, GPL 0,665 €/litro Gennaio-dicembre 2017 Importazioni prodotti finiti: 16 milioni di tonnellate (+2,9% rispetto al 2016) Paesi fornitori di greggio all’Europa: Azerbaijan (18,7%), Russia (9,9%), Kazakhstan (5,2%) Esportazioni di greggi e prodotti petroliferi: 32 milioni di tonnellate (+7,8% rispetto al 2016) 25 |
11 aprile News dalle aziende “ “ 26 Wi-SUN Alliance: crescita del 60% dei membri in 12 mesi Nell’ultimo anno Wi-SUN Alliance, associazione operante su scala globale e specializzata in soluzioni per le smart city come tecnologie wireless e Internet of Things, ha visto crescere il numero di adesio- ni del 60%. Secondo gli ultimi dati, 70 nuovi membri, tra cui venditori di prodotti e società di servizi pubblici, sono entrati nel consorzio facendo così salire a 180 il numero totale di iscritti. L’associazione, inoltre, ha recentemente iniziato un percorso volto a raggiungere più fornitori e operatori di servizi pubblici, nonché compagnie di telecomunicazioni in tutta Europa, dove si sono aperte una serie di nuove opportunità di mercato. ABB investirà 100 mln di euro in un campus di formazione e innovazione Ammonta a 100 milioni di euro l’investimento realizzato da ABB in Austria per la costruzione di un moderno campus per l’innovazione e la formazione presso la sede dell’azienda B&R (Bernecker + Rainer Industrie-Elektronik GmbH) a Eggelsberg, in Alta Austria. L’operazione, che arriva dopo l’acquisizione di B&R di luglio 2017, costituisce “il più grande investimento organico nell’automazione industriale nella storia di oltre 130 anni di ABB e pone i presupposti per circa 1.000 nuovi posti di lavoro high-tech in Austria”. Il nuovo campus di ricerca e sviluppo, dedicato a tecnologie per la fabbrica del futuro basate su ABB AbilityTM, avrà una superficie totale di 35.000 m². La struttura ospiterà laboratori di ricerca ultramoderni, che svilupperanno e testeranno nuove tecnologie di automazione, dai sistemi di controllo indu- striale fino al machine learning e all’intelligenza artificiale. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di una Automation Academy per addestrare e formare clienti, partner e dipendenti in queste tecnologie. L’inaugurazione del centro, che dovrebbe essere operativo dal 2020, è prevista per la prossima estate. |
11 aprile “ Enel vince la prima asta sulle rinnovabili in India Enel ha vinto la prima asta sulle rinnovabili in India. Il gruppo, che ha effettuato l’operazione tra- mite la controllata indiana per le rinnovabili BLP Energy Private Limited (“BLP Energy”), ha otte- nuto il diritto di firmare un contratto venticinquennale per la fornitura dell’energia generata da un impianto eolico da 285 MW nello stato di Gujarat. L’aggiudicazione è avvenuta nel quadro della quarta fase della gara nazionale per 2 GW di capacità eolica indetta dalla società pubblica Solar Energy Corporation of India (“SECI”). Per la realizzazione del sito eolico, che dovrebbe entrare in funzione nel secondo semestre del 2019, Enel investirà oltre 290 milioni di dollari USA. L’azienda sarà supportata dal contratto che prevede la vendita di determinati volumi dell’ener- gia generata a SECI. Enel, tramite BLP Energy, una delle maggiori società di energia rinnovabile in India, possiede e gestisce 172 MW di capacità eolica e produce circa 340 GWh l’anno nel Gujarat e nel Maharashtra. “Siamo molto soddisfatti di avere vinto la prima gara relativa all’energia rinnovabile in India, re- alizzando un importante progresso per il rafforzamento e la strutturazione della nostra presenza in un Paese che consideriamo strategico”, ha commentato in una nota Antonio Cammisecra, Responsabile di Enel Green Power, la Divisione Globale Energie Rinnovabili di Enel. “In futu- ro, prevediamo di espanderci ulteriormente in India e guardare anche a una crescita in tutta la regione dell’Asia-Pacifico, valorizzando al meglio l’enorme disponibilità di fonti rinnovabili e la crescente domanda di energia dell’area.” L’impianto sarà in grado di generare più di 1000 GWh di energia pulita all’anno. In questo modo, si legge nella nota, potrà contribuire in modo significativo a coprire la domanda indiana di nuo- va capacità di generazione supportando l’impegno del Paese nel conseguimento dei propri obiettivi ambientali. Attualmente il Governo indiano ha posto tra i suoi target quello di dotarsi di 100 GW di capacità di generazione solare e di 60 GW di energia eolica entro il 2022. Così si aumenterebbe l’attuale capacità che è, rispettivamente, di 20 GW e di 33 GW. 27 |
h Mont L M M 4 GVS D 5 6 7 1 2 3 1 12 13 14 1 9 10 1 18 19 20 2 8 17 28 15 16 4 25 26 27 2 22 23 1 3 29 30 calendario eventi 17 aprile International SAP Conference for utilities Direttore responsabile: Agnese Cecchini Redazione di Roma: Ivonne Carpinelli, Monica Giambersio, Antonio Jr Ruggiero Collaboratori: Domenico M. Calcioli, Claudia De Amicis, Federico Gasparini, Carlo Maciocco, Luca Tabasso Grafica: Paolo Di Censi Organizzato da: T.A. COOK Redazione e uffici: Via Valadier 39, 00193 Roma Telefono: 06.87678751 - Fax: 06.87755725 Sito web Pubblicità: Camilla Calcioli 06.87754144 c.calcioli@gruppoitaliaenergia.it Francesca De Angelis 06.87754144 marketing@gruppoitaliaenergia.it Raffaella Landi 06.87757022 r.landi@gruppoitaliaenergia.it Simona Tomei 06.87756975 s.tomei@gruppoitaliaenergia.it Sede: Lisbona 18 aprile IREX Annual Report 2018 Organizzato da: Althesys Sede: Auditorium GSE - Viale Maresciallo Pilsudski, 92 - Roma Sito web 25 aprile ICSG Istanbul Organizzato da: HHB Expo Sede: Istanbul Congress Center, Turkey Sito web 28 e-mail: e7@quotidianoenergia.it www.gruppoitaliaenergia.it/riviste/e7/ Registrazione presso il Tribunale di Roma con il n. 220/2013 del 25 settembre 2013 Editore: Gruppo Italia Energia s.r.l. socio unico TUTTI I DIRITTI RISERVATI. È VIETATA LA DIFFUSIONE E RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE IN QUALUNQUE FORMATO. |